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Lo spacciagiochi: Kepler 3042 su Kickstarter

Lo spacciagiochi: Kepler 3042 su Kickstarter

Oggi vi propongo un’anteprima. Kepler 3042, la campagna su Kickstarter parte oggi e vi racconto la mia esperienza con questo gioco, che ho avuto la possibilità di provare in anteprima.

Provare i prototipi dei giochi è una cosa affascinante, magari non verranno mai pubblicati, quindi si vive un’esperienza molto particolare, a volte unica. Ad aumentare il valore di questa esperienza ci hanno pensato i ragazzi (Mario, ringraziami per aver detto “ragazzi”) di Post Scriptum che mi hanno inviato questo prototipo.

Aperta la scatola ho trovato un sacco di quadratini bianchi, due fogli di adesivi, un tabellone diviso in sei parti e un po’ di segnalini di legno. Dopo aver appiccicato adesivi per mezz’ora rimirando la vastità dello spazio raffigurata sul tabellone e annusando le plance (eh, i prototipi hanno odori intensi…) eravamo pronti a partire. Sarà stupido, ma non mi è dispiaciuto aver dovuto completare la costruzione del prototipo, anzi, l’ha reso un po’ più “mio”.

La storia

Oltre 1100 anni or sono, qui sulla Terra si svolgeva quella che sarebbe stata definita Corsa allo Spazio. Il 4 ottobre 1957 veniva lanciato il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. Tutto questo non sarebbe potuto avvenire senza il prezioso contributo dello scienziato eurasiatico Johannes von Kepler che, nel 1609 scoprì le leggi che regolano il moto dei pianeti. È in suo onore che oggi diamo via al progetto Kepler, che porterà l’umanità a superare barriere fisiche e scientifiche e abitare nuovi e remoti pianeti, là dove non è mai giunto prima.

Discorso di L. Roslin, presidente dell’Unione Planetaria Terrestre, Terra, anno 3042.

Il setup

Sulla plancia si piazzano tutti gli esagoni Oggetto Celeste a faccia in giù seguendo un paio di regole di posizionamento, sono i pianeti che andremo a scoprire durante la partita.

Sui due tracciati di sviluppo (coloniale e tecnologico) si piazzano 5 vessilli, valgono 1 PV a fine partita. I tracciati, inoltre, garantiscono risorse e punti vittoria e su ognuno si posiziona un indicatore per ogni giocatore.

L’ultimo segnalino da piazzare sulla plancia è quello contaturni all’inizio del suo tracciato, si posizionano quindi carte evento coperte (16 su un totale di 18 disponibili, le altre due vanno riposte nella scatola) e quelle pianeta negli appositi spazi.

Le plancette dei giocatori sono molto semplici da preparare: posizionate un indicatore all’inizio di ogni ramo di sviluppo tecnologico, scegliete poi due tecnologie e avanzate l’indicatore di un passo. Posizionato l’indicatore azione nella casella centrale della griglia 3×3 e ricevuti la carta “Terra”, un po’ di cubetti (materia, energia, antimateria) e tre astronavi siamo pronti a partire. Non dimenticate di pescare un Obiettivo Nazione, però: completatelo a avrete punti bonus a fine partita.

Le risorse sono poche, molto poche. 7 materia, 7 energia, 3 antimateria. Le risorse possono essere prodotte (prese dalla riserva), utilizzate (riposte nella riserva) o bruciate (rimosse dal gioco, solo in rari casi potranno essere recuperate).

Kepler 3042 plancetta giocatore

Il round

Si inizia con la rivelazione della carta evento, che però si attiverà solo a fine round, è quindi possibile cercare di ottimizzare il proprio gioco per ottenerne i vantaggi.

Le fasi del turno del giocatore sono:

  • Azione principale: il giocatore deve spostare il proprio cubo azione su una delle 8 azioni libere sulla sua griglia 3×3. Lo spostamento è obbligatorio e impedisce di effettuare due volte di fila la stessa azione.
  • Azione bonus: a ogni azione principale corrispondono due azioni bonus, una sulla riga e una sulla colonna della griglia, il costo di ognuna di esse è la perdita di una risorsa, che va bruciata e posta in un’area dalla quale sarà difficile recuperarla.
  • Movimento delle navi. Se una nave arriva su un oggetto celeste si rivela il gettone, la nave si ferma su di esso e non potrà più muoversi (dovrà essere recuperata o trasformata in colonia).
  • Recupero delle navi dal tabellone. Avete cambiato idea e rivolete la vostra nave? Ecco come fare. Se state recuperando una nave da una miniera potrete rigenerare una risorsa che avevate bruciato in precedenza, pare poco, ma non va sottovalutato.

Le azioni servono a costruire e spostare navi, colonizzare e terraformare pianeti, ottenere miglioramenti tecnologici, produrre risorse. Alcune azioni consentono di avanzare sui tracciati coloniale e tecnologico, questi hanno una tripla valenza: le carte evento spesso si attivano solo per chi è in vantaggio\svantaggio su questi tracciati, man mano che si avanza si ottengono i bonus indicati sulle caselle, a fine partita si ottengono punti vittoria in funzione del proprio avanzamento. Un’altra particolarità è che, una volta raggiunto un tassello vessillo, questo viene posto sulla carta evento. Sarà il giocatore più avanti sul tracciato alla fine del round a ottenerlo e non chi lo raggiunge per primo.

Dopo che ogni giocatore ha svolto queste fasi, si applicano in ordine di turno gli effetti della carta evento rivelata.

  • Si assegnano i vessilli tecnologia e/o colonizzazione presenti sulla carta. Ognuno di questi vale un PV.
  • Il primo giocatore passa il token primo giocatore all’avversario alla sua destra.

Kepler plancia

La fine della partita

Quando non ci sono più carte evento da rivelare la partita finisce e si procede a contare i punti vittoria:

  • 1 punto per ogni Antimateria presente sulle proprie carte Pianeta
  • 3 o 5 punti se in possesso di 3 o 5 Pianeti di tipo diverso
  • 2 punti per ogni Astronave su un esagono Miniera
  • 2 punti per ogni Tecnologia a livello massimo
  • 1 punto per ogni Vessillo
  • 1, 2 o 3 punti per ogni Pianeta che si trovi rispettivamente nella zona Gruppo Stellare Locale, Fascia Medi, Fascia Lontana
  • I punti dati dal livello di leadership relativo a ciascuno dei due tracciati (tecnologia e colonizzazione)
  • I punti attribuiti dai propri Pianeti Terraformati (i simboli Punto Vittoria in basso)
  • I punti attribuiti dal proprio obiettivo Nazione

Conclusioni

Per brevità ho sorvolato sul dettaglio delle azioni standard e bonus, sappiate però che i tracciati consentono di rigenerare 2 materiali dopo pochi round, è quindi evidente l’incitamento a bruciare alcune materie all’inizio della partita per avere un’accelerazione, visto che subito sono ben poche le cose da fare.

Kepler 3042 carta evento fronte smallDiciamo subito che se non vi piacciono i “solitari di gruppo” questo gioco non fa per voi, l’interazione tra i giocatori è davvero bassissima, se però siete come me e questo non vi spaventa, provo ancora a dissuadervi dal comprare questo gioco.

Questo è un gioco dove la coperta è cortissima, inutile che tentiate di allungarla, le risorse sono poche, non c’è possibilità di fare gli accumulatori e poi usare di colpo un quintale di cubetti. Avete presente le canoe di Lewis & Clark? Ecco, qui è peggio, non ci sono altre canoe e le risorse sono 17 a giocatore, fine della storia.

Se invece di spaventarvi vi ho intrigati, ecco qualcosa che vi piacerà ancora di più.

  • La rigiocabilità è molto alta. Ci sono diverse strategie applicabili e gli oggetti celesti vengono posizionati casualmente in ogni partita.
  • Tutto ciò che vedrete nel gioco ha una verosimiglianza scientifica, Placentia ha ingaggiato dei consulenti scientifici per essere certi di non rendere l’ambientazione fantascientifica troppo “fanta”. Un po’ come hanno fatto gli autori di Battlestar Galactica (la serie del 2003, non il gioco) ingaggiando uno scienziato della NASA come consulente. Nel prototipo non era presente, ma nel gioco definitivo ci saranno le note scientifiche, idea molto apprezzabile.
  • È un omaggio alla scienza come quella di Zefram Cochrane in Star Trek, finalizzata all’esplorazione di strani e nuovi mondi, quindi è completamente assente la componente bellica: si esplora, ci si espande, si sfruttano i pianeti per avere risorse ma non si stermina nessuno. Il risultato è la scarsa interazione tra i giocatori, d’accordo, ma è più che giustificata.
  • È un gioco Placentia Games \ Post Scriptum, due nomi che negli anni abbiamo imparato a conoscere per serietà e qualità dei giochi.

La perplessità sollevata da un amico è che ci siano troppi modi per fare punti. Pur riconoscendo che sono effettivamente tanti, sono tutti piuttosto logici ed è facile ricordarli con il cartoncino riassuntivo, ma mi sembrava corretto segnalarlo.

Un altro oggetto utilissimo (soprattutto nelle prime partite) è lo specchietto riassuntivo dei pianeti e delle azioni, che darà modo a ogni giocatore di poter ragionare sul da farsi in modo molto semplice.

Come sottolinea anche TeOoh, nella recensione minuta che trovate qui sotto, Kepler 3042 non dura troppo, dura quel tanto che ti basta a capire come gira e a darti l’illusione di riuscire a fare tutto. Sì, perché quando hai sviluppato le tue tecnologie, le tue navi si spostano velocissime, puoi colonizzare tre pianeti in una botta sola… ti rendi conto che puoi colonizzarne solo 5 in totale e da lì a qualche round la partita si conclude.

Vi è piaciuto? Lo trovate a partire dalle 19 su Kickstarter a questo link!

Come promesso, ecco la recensione minuta di TeOoh!

*Aggiornamento, sotto trovate anche il video di Sgananzium!

Un ringraziamento speciale ad Alexander di GDT Live, che ha partecipato alla stesura di questo articolo.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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