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Krampus, quando il Natale non è sempre Natale…

Krampus, quando il Natale non è sempre Natale…

Non il solito cine-panettone alla Grinch, né il classico horror dissacrante di una festa “deliziosa” come Silent night, deadly night, il film Krampus è un sapiente alternarsi di chiaroscuri che incanta e inquieta allo stesso tempo.

Chi adora vedere sangue che scorre al posto del vin brulé e giocattoli assassini non rimarrà deluso, come non rimarrà deluso chi si aspetta il film di Natale con la celebrazione del “vero spirito Natalizio”, perché Krampus è entrambe le cose ma nessuna delle due cose.

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Krampus è un film intelligente e curato nei minimi dettagli, inquietantemente magico e affascinante, in cui l’orrore è sottile, non è sovrapposto alla bellezza della festa ma ha il profumo del pan di zenzero e il luccichìo delle palline dell’albero di Natale. Durante il film lo spettatore si trova di fronte scene che sono buffe in modo inquietante, snaturate dall’apparente dolcezza che di solito le caratterizza.

In Krampus l’orrore suggerito è un terrore “più antico” tramite il sapiente richiamo ad antiche tradizioni ancora vive in paesi di lingua tedesca e nelle regioni confinanti (nonna Omi, che nel film parla tedesco, racconta che il demone Krampus è più antico di Babbo Natale), e le atmosfere magiche e dorate fanno da contrappunto allo spaventoso essere che, insieme ai suoi abominevoli servitori, scatena sulla sventurata famiglia la macabra parodia di tutti i simboli natalizi più popolari.

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Ma il film suggerisce qualcosa che va ancora più giù, affonda le radici nei racconti precristiani, quando i folletti e geni non erano esserini sorridenti con campanellini ai piedi, ma veri e propri custodi della natura, semplici, liberi, non toccati da concetti legati alla moralità umana. Esseri per noi alieni, che hanno uno scopo, che non si pongono domande sulla loro esistenza perché non cambiano, vivono nell’eternità.

Come ebbe a scrivere Lovecraft in uno dei suoi libri:

Certo, può sembrarci orribile alle nostre limitate menti umane, ma non è umano, e non ha nessuna pretesa di esserlo.

Krampus inscena così il “Tenebroso Natale” descritto efficacemente nell’omonimo libro di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, una festa per molti versi ambigua ed inquietante, che annovera in giro per il mondo riti e credenze che hanno a che fare con il mondo dei morti e dei demoni più che con quello dell’uomo allegro e rubicondo vestito di rosso.

krampus-nuova-featurette-sull-attesissimo-mostro-del-natale-245778-1280x720I Krampus sono infatti demoni caprini che seguono il corteo natalizio di molti paesi tedeschi, austriaci e italiani, e in quel periodo di freddo e di buio, la luce è l’arma contro l’oscurità (da qui l’abbondanza di luci e candele) e i campanelli gli strumenti per tenere lontani gli spiriti maligni… o per chiamarli!

E voi, che avete perso il vero Spirito Natalizio… badate a voi stessi… e non permettete che il fuoco si spenga!

Luca "il ludografico"

Il Ludografico (all'anagrafe Luca Canese) è un graphic designer e modellista, con una passione smodata per i giochi da tavolo, i libri, la storia antica, i boschi, gli orsi, gli unicorni, i giochi di Ryan Laukat, le opere di Paolo Chiari e i libri pop-up di Robert Sabuda. Scrive articoli bizzarri su vari aspetti del mondo dei GdT, realizza recensioni grafiche (le Ludografiche) dei giochi che ha provato, crea giochi sotto l'egida della LuxLu GD (con il suo collega Luigi Maini), lavora come grafico freelance per le aziende e agenzie, collabora con lo studio Labmasu come progettista di organizers per giochi da tavolo e, in passato, con la 4Grounds per la progettazione di navi di legno. E trova pure il tempo per giocare e badare alla sua casa. Consumato (e a volte scostumato) master e giocatore di GdR, passa da Eberron agli oscuri miti lovecraftiani con nonchalance, mentre la sua casa è invasa (oltre che da libri fantasy, di illustrazioni, di storia, Funko Pop e altre cose strane) da miniature dipinte e non dei più svariati giochi.

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