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Star Wars Rebels 3×09, la recensione

Star Wars Rebels 3×09, la recensione

An Inside Man, l’episodio 3×09 di Star Wars Rebels, svela l’identità del nuovo Fulcrum e mette in campo le abilità deduttive di Thrawn: ne parliamo qui.

Ezra e Kanan tornano su Lothal per infiltrarsi in una fabbrica imperiale, sperando di carpire informazioni su una nuova arma che sta venendo costruita al suo interno. Sfortunatamente per loro, il grandammiraglio Thrawn si trova nello stesso posto, con l’obbiettivo di portare alla luce un probabile caso di sabotaggio ribelle.

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Dopo una mezza dozzina di episodi non esattamente entusiasmanti, An Inside Man presenta una vicenda che, pur nella sua semplicità, sa intrattenere e divertire. È piacevole rivedere dopo tanto tempo maestro ed allievo di nuovo in azione insieme sul campo.

Lothal è molto cambiato dalla seconda stagione: la presenza imperiale si è fatta ancora più opprimente, i simboli del potere di Palpatine sulla galassia occupano ogni strada. Il cielo è offuscato dai fumi delle industrie stabilite sul suo suolo, pronte a sfornare notte e giorno l’armamentario bellico che una potenza militare di tali dimensioni necessita. Da qualche parte, forse molto lontano o forse molto vicino, la prima Morte nera sta venendo costruita.

In un simile scenario Thrawn non può che trovarsi a suo agio, e in An Inside Man il temibile antagonista dagli occhi rossi è finalmente utilizzato a dovere per la prima volta dalla sua introduzione. Non c’è piano delle forze ribelli che egli non possa intuire; le piccole schermaglie quotidiane gli interessano soltanto se possono permettergli di giungere a comprendere con maggiore chiarezza l’avversario. Le punizioni che infligge a chi viene scoperto a tentare di contrastare l’Impero sono terribili, ed eseguite con la massima indifferenza. Era davvero giunto il momento, per la squadra dietro Star Wars Rebels, di mostrarci sullo schermo quanto Thrawn potesse essere crudele, senza affidarsi soltanto ad un tema musicale inquietante ed alla voce melliflua di Lars Mikkelsen.

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Restando all’interno dello schieramento imperiale – del resto, l’ambientazione dell’episodio lo rende in un certo senso inevitabile – bisogna indubbiamente notare come l’identità del nuovo Fulcrum subentrato dopo la scomparsa di Ahsoka non fosse mai stata davvero un mistero; An Inside Man conferma gli indizi finora emersi, liberando la stagione dal peso di una rivelazione che non avrebbe mai potuto essere abbastanza sconvolgente da affascinare realmente gli spettatori, e subito dopo introduce un altro scenario, decisamente più interessante. La spia ribelle dovrà indubbiamente fare del suo meglio per evitare che la sua presenza si ritorca contro i suoi alleati.

Le gag sparse all’interno dell’episodio funzionano meglio di quelle presenti in quelli precedenti, sono veloci, imprevedibili e ben recitate, e soprattutto hanno il giusto ritmo. An Inside Man è un episodio semplice ma curato, e tanto già basterebbe a renderlo migliore di quelli che sono arrivati dopo The Antilles Extraction; oltre a questo, però, esso spinge finalmente in avanti anche la trama orizzontale della stagione, utilizzando Thrawn con criterio e modificando la situazione di alcuni personaggi principali, dandoci delle buone ragioni per attendere con curiosità le prossime puntate.

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Daniela Destefanis

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