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Cowabunga!

Al tavolo col prof 2. “Homo (ludens) faber ipsius fortunae”. Machiavelli, Cartesio, Dice Forge e Kingsburg.

Al tavolo col prof 2. “Homo (ludens) faber ipsius fortunae”. Machiavelli, Cartesio, Dice Forge e Kingsburg.

Machiavelli e Cartesio ci hanno insegnato che la fortuna (e ancor di più la sfortuna), per quanto ineluttabile, sia gestibile. Oggi vediamo come fare esperienza di queste massime con Dice Forge e Kingsburg.

“L’uomo è artefice della sua fortuna”

Rappresentazione classica della fortuna

Questo ritornello fu la parola d’ordine di molti pensatori dell’Umanesimo che cercarono di emanciparsi dalle catene della religione, del destino e di tutto ciò che ammetteva una totale predestinazione degli eventi, per rimettere l’uomo al centro.

Con questo spirito, la fortuna non veniva più rappresentata dai pittori rinascimentali come la dea bendata che bacia l’uomo, o come la ruota che gira per tutti, bensì come un qualcosa che deve essere dominato (o meglio, letteralmente imbrigliato). Di questa immagine si fa portatore lo storico e filosofo Machiavelli, il quale sottolinea (nel Principe) come l’uomo debba assolutamente sapersi adattare ai fatti della vita che il destino pone davanti a lui senza lasciarsi dominare da questi, anzi, riuscendo a trarne vantaggio.

Quasi un secolo dopo, il filosofo René Descartes (per gli amici italiani, Cartesio), dirà che una delle massime della morale è vincere se stessi (le proprie passioni e i propri desideri) invece che la fortuna.

Ebbene, cosa c’entra tutto ciò con i giochi da tavola? Avete mai sentito parlare di alea? Non avete mai tremato davanti ad un regolamento alle parole “lanciate due dadi”? Ecco, questi filosofi ci insegnano, anzi, ci obbligano a non tremare!

“Alea iacta est”

Il dado è tratto, secondo la famosa citazione di Cesare. Una volta che avete ottenuto i vostri risultati non dovete imprecare (come di certo capita il più spesso delle volte) ma imparare a forgiare la vostra fortuna.

Dice Forge: La costruzione del dado

Forgiare è il verbo da cui prende spunto Dice Forge. In questo simpatico gioco dovrete letteralmente costruire il vostro dado (o la vostra fortuna) comprando e sostituendo le facce in modo da ottenere risultati più favorevoli. Questo è sicuramente il gioco preferito da Machiavelli, in cui il filosofo toscano mostrerebbe come, partendo da quello che è il dato storico (cioè i primi dadi lanciati), si possa costruire un impero modificando via via la propria fortuna rappresentata dai nuovi lanci dei dadi.

Infatti, in questo gioco, ogni partecipante tirerà i suoi due dadi accumulando oro o altre risorse con le quali potrà comprare nuove facce del suo dado o ottenere punti vittoria. All’interno delle partite si comincia a testa bassa, raccogliendo pochi punti vittoria, per riuscire ad acquistare quelle facce che hanno illustrato il risultato 3 corone (ossia tre punti vittoria) o dei moltiplicatori. Alla lunga, se saprete costruire i vostri dadi con lungimiranza, otterrete sempre risultati utili, in barba alla dea bendata.

Se con Dice Forge riuscirete a costruire letteralmente la vostra fortuna, per imparare ad affrontare il mondo secondo la visione di Cartesio dovete assolutamente giocare a Kingsburg, il famosissimo gioco di Andrea Chiarvesio.

In questo gioco dovrete tirare i vostri dadi e trovare il modo migliore per sfruttarli. Infatti, con i vostri risultati, potrete influenzare dei personaggi che vi aiuteranno a conquistare i preziosi punti vittoria. In questo caso non potrete costruire i dadi, bensì unire uno o più risultati, modificare il risultato di alcuni tiri, ritirare uno o più dadi a seconda delle costruzioni che sarete riusciti ad erigere.

Kingsburg

Questo titolo è più aderente alla visione classica della fortuna proprio perché se essa decidesse di abbattere su di voi tutta la “sfiga” possibile non potrete fare niente per contrastarla, se non riuscire a massimizzare i suoi risultati (o, se siete stati previdenti, ritentare il lancio).

Come e perché usarlo in classe?

Evidentemente questi due giochi hanno un forte impatto se vorrete spiegare il concetto di dominare la fortuna secondo le linee tratteggiate dai filosofi che abbiamo citato. Potrete giocare a squadre (anche numerose, 4 o 5 giocatori) immaginando di essere i signori di una qualche città o il consiglio di qualche regnante che deve proprio contrastare la fortuna e gestire i fatti storici che incombono.

Non solo però! Potete usarlo anche in classi con bambini o ragazzi più giovani, totalmente slegato dall’argomento filosofia. Affrontare le sfide della vita, senza lasciarsi trascinare dagli eventi, è una lezione importante per ogni fascia d’età in formazione. Inoltre, sia Kingsburg che Dice Forge, prevedono strategie a lungo termine. Se il lancio dei dadi è inevitabile, posso comunque adottare delle misure precauzionali che, turno dopo turno, mi aiuteranno a plasmare la fortuna al meglio. Destrutturare l’esperienza ludica può fornire utili spunti per una successiva discussione. Vedrete (per esperienza) che i bambini saranno in grado, quando correttamente stimolati, di raffrontare la partita svolta con le loro (seppur minime) esperienze di vita. Ognuno di noi ha lanciato un dado ottenendo un uno nella vita ma, come ci insegna Chiarvesio, anche l’uno può essere un risultato importante. Basta saperlo sfruttare!

Buona fortuna, anzi no…

Forgiate da voi la vostra fortuna!

Non sapete come reperire questi giochi? Trovate Dice Forge e Kingsburg su MagicMerchan.it, per… fortuna! 😉

Fausto "il Prof" Lammoglia

Professore di filosofia, capo scout, scrittore e, sopratutto, gamer incallito! «Homo (ludens) faber ipsius fortunae»

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