La risposta del pubblico a “Star Trek: Discovery” è stata tale che CBS ha deciso di investire massicciamente nel franchise da qui ai prossimi anni.
Per i fan di Star Trek le sorprese non sono finite: dopo l’annuncio del clamoroso ritorno di Patrick Stewart in Star Trek e la mission affidata ad Alex Kurtzman per espandere televisivamente l’universo della saga fino al 2023, le recenti dichiarazioni dei vertici CBS indicano che dovremo aspettarci, nel prossimo futuro, una vera e propria invasione di contenuti Trek!
Le dichiarazioni sono state raccolte dall’autorevole Deadline, che ha approfittato dell’incontro dell’Associazione Critici Televisivi riservato alla stampa per intervistare David Stapf (Presidente dei CBS TV Studios), Marc DeBevoise (Presidente della piattaforma streaming CBS All Access) e Julie McNamara (Vicepresidente esecutivo per i contenuti originali).
I tre hanno ovviamente parlato a lungo della prevista espansione dell’universo Trek.
Quali sono i vostri piani per il futuro di Star Trek?
Siamo interessati sia a realizzare serie limitate basate su Star Trek, sia nuove serie vere e proprie. Come sapete abbiamo già annunciato che la prima che vedremo sarà quella con Sir Patrick Stewart, ma stiamo sviluppando molto altro.
Considerando come si è conclusa la prima stagione di Star Trek: Discovery [il riferimento è alla scena tagliata mostrata al WonderCon 2018 – N.d.r.], è nei vostri piani realizzare uno spin-off con Michelle Yeoh?
In realtà, virtualmente ogni personaggio apparso in Discovery è un potenziale candidato per uno spin-off. Certamente molto dipende dalle nostre conversazioni con la Secret Hideout, la casa di produzione di Alex Kurtzman, e con gli altri creativi coinvolti. Non posso affermare che stiamo attivamente cercando di realizzare una serie con Michelle Yeoh, ma certamente ne abbiamo discusso.
Si può dire che alcuni dei personaggi che vedremo nei prossimi mini-episodi di Star Trek: Short Treks – come Harry Mudd interpretato da Rainn Wilson – saranno, per così dire, messi alla prova in vista di impiegarli in una serie regolare?
Mudd rientra certamente nella categoria dei personaggi attorno ai quali sarebbe interessante costruire qualcosa. Ma, detto francamente, non è un progetto che sta andando oltre quello che è.
Penso che se la domanda è: “Stiamo potenzialmente preparando il terreno per qualcos’altro?” la risposta è sia sì che no. Non c’è un disegno più grande per cui dici: “Piantiamo questo seme, questa idea con Rainn Wilson e vediamo come va.” La cosa funziona in un altro modo; più che altro sono la Secret Hideout e gli altri cervelloni di Star Trek che vengono da noi e ci dicono: “Pensiamo che questa sarebbe una bella storia, un bel personaggio, un bell’espediente.”
E gli Short Treks saranno un ottimo modo per cominciare subito a suscitare l’interesse del pubblico. La serie [Star Trek: Discovery] arriverà ad inizio 2019, ma i mini-episodi debutteranno prima.
L’idea – come ormai tutte quelle che riguardano Star Trek – ci è stata presentata da Alex Kurtzman, il quale riteneva che sarebbe stato molto stuzzicante fare qualcosa che avesse a che vedere con The Next Generation e/o con Patrick Stewart e/o con qualche altro iconico personaggio di quella serie. Come ha dichiarato lo stesso Patrick, ormai era dell’idea di aver chiuso col personaggio ma, dopo aver partecipato a diversi incontri con Alex ed altri membri della squadra, si è convinto diversamente.
Chiudere l’accordo non ha richiesto molto tempo, una volta che la decisione era stata presa.
Il mio obiettivo è che ci siano costantemente nuovi contenuti di Star Trek su CBS All Access. Sappiamo che attira pubblico e Discovery è andata piuttosto bene.
Abbiamo cominciato bene e vorremmo aggiungerne una seconda.
Sì, e con l’esperienza che abbiamo acquisito, vogliamo farla bene.
È complicato. Alcune sì, rientrano negli accordi, altre no. Tutto dipende dal tipo di serie, se si configura o meno come spinoff.
Sì, quella è una nuova serie. Ed è importante distinguerlo.
Stiamo guardando tutto nel suo insieme e abbiamo la possibilità di farlo.
Infine, i tre dirigenti CBS hanno commentato le conseguenze del terremoto avvenuto dietro le quinte di Discovery qualche mese fa, con l’allontanamento dei due ex showrunner Aaron Harberts e Gretchen Berg per il loro comportamento ostile nei confronti degli autori e per aver causato un non trascurabile sforamento del budget.
Ci sono stati molti cambiamenti dietro le quinte della serie durante la prima stagione, prima con l’addio di Bryan Fuller e poi con l’arrivo di Alex Kurtzman come showrunner, coadiuvato dal produttore esecutivo James Duff. Come commentate tutto questo e come vanno ora le cose?
Penso che il lato positivo di tutta questa storia sia che Alex è sempre stato molto coinvolto creativamente in questo progetto, sin dalle prime fasi, perciò sapeva molto bene su cosa stavano lavorando gli autori e quali fossero i piani sia a livello di trama di lungo respiro che di singoli episodi. Ha colto lo spirito che volevamo dare a questa serie, è stato sul set e ha diretto il primo episodio della seconda stagione. Quindi, da questo punto di vista, il passaggio di testimone è avvenuto senza colpo ferire. Guardate, non è mai bello quando capitano questi cambiamenti e le persone se ne vanno ma, in questo caso, con Alex e l’aiuto di James Duff – che è un professionista, oltre che una gran bella persona – siamo riusciti a passare oltre senza troppi mal di pancia.
– McNamara
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