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Le sette ragioni per cui ricorderemo The Big Bang Theory

Le sette ragioni per cui ricorderemo The Big Bang Theory

Tutte le Serie Tv hanno in comune una sola cosa, il fatto che prima o poi finiscono. Superato il dolore per la perdita, possiamo solo trovare i motivi per ricordarci al meglio del programma appena concluso.

Come di recente annunciato, The Big Bang Theory si concluderà con la dodicesima stagione. Molti hanno espresso il proprio sollievo per la chiusura dei battenti della sitcom, ma i fan più affezionati hanno già versato lacrime amare. Dopo 279 episodi è difficile dire addio alla banda di Nerd più famosa della tv.

Io che ho sempre guardato la serie “quando capitava”, di recente ho deciso di farmi un bel rewatch e godermela nella sua interezza. Per celebrare questo capolavoro, ho dunque deciso di stilare una piccola lista di tutto ciò che non sarà possibile dimenticarsi di questa serie e dell’influenza positiva che questa ha apportato nella nostra società.

1 – Ha reso attraenti i nerd.

Il tipico nerd è notoriamente attaccato ai libri, ha una forte passione per i fumetti, supereroi, giochi da tavolo e videogame. Ovviamente avendo pochi amici, e quei pochi che ha sono spesso suoi simili, si deduce che ovviamente il nerd tipico abbia anche poca vita sociale. Un intelligentone con la sindrome di Peter Pan essendo rimasto un po’ bambino. A mio avviso la figura del nerd in Italia è sempre stata meno sentita, diventata più famosa negli ultimi 10-15 anni se non meno, in quanto la passione per i fumetti, supereroi e alieni è molto più sentita negli Stati Uniti, e questa caratteristica emerge in moltissime altre serie TV e film come ad esempio Stranger Things, The OC (Seth Cohen), Chuck, X-Files ecc.

The Big Bang Theory ha mostrato un lato che non eravamo abituati a vedere dei nerd, il fatto che potessero davvero far ridere anche quando parlano di scienza! A modo loro sono riusciti anche ad insegnarci qualcosa riguardo la fisica, ingegneria, biologia, geologia, e chi ne ha più ne metta. Perfino la bella Penny, dopo anni di corteggiamento/stalking si è arresa a Leonard!

Penso che questo grande pregio sia la prima cosa che mi è venuta in mente quando penso a ciò che di buono ha portato The Big Bang Theory nei nostri schermi, e grazie ad essa vediamo tutti i nerd un po’ meno sfigati.

2 – Il Gatto di Schrödinger

Nel 1935 Erwin Schrödinger tentando di spiegare l’equazione di Copenhagen della fisica quantistica, propose un esperimento in cui un gatto viene messo in una scatola assieme ad una fialetta di veleno che si romperà in un momento casuale. Adesso, visto che nessuno sa se e quando il veleno verrà rilasciato, finché la scatola non sarà aperta, il gatto può essere considerato sia vivo sia deceduto”. Con queste parole Sheldon consigliava a Penny se iniziare o no una relazione con Leonard. Penso che un po’ tutti, abbiano poi digitato su Google il nome dello scienziato per capire chi fosse questo Schrödinger. Dev’essere rimasto particolarmente impresso agli autori, in quanto l’esperimento del gatto verrà poi rinominato anche in una puntata di Young Sheldon. 

3 – Soffice Kitty 

“Soffice Kitty

Calda Kitty

Bel micietto tu….

Gioca Kitty

Dorme Kitty

Purrr Purrr Purrr”

Chi non ricorda la canzoncina che Sheldon ha bisogno di ascoltare quando è malato? Ecco io sto ancora ridendo. Quando starò male probabilmente chiederò anche io a mia madre di cantarmela. In ogni caso la canzone dev’essere piaciuta in quanto in una puntata della decima stagione Amy la canta in Inglese (ovviamente), in tedesco e Cinese. Sono convinto che ogni fan della serie se la ricorderà a lungo…

4 – La teoria delle stringhe 

Solo chi è appassionato sa davvero cosa sia nello specifico, io l’avevo sentita da qualche parte ma era finita in un angolino remoto della mia testa. Ovviamente The Big Bang Theory mi ha rinfrescato la memoria, in quanto la teoria è stata nominata moltissime volte. Principalmente perché Sheldon ci basa le proprie ricerche per buona parte della sua vita, sia personale che professionale, ma anche perché spesso algoritmi e equazioni riportavano proprio alla teoria delle stringhe. Inoltre, man mano che si è andati avanti con le stagioni, e nonostante Sheldon accantoni lo studio sulle stringhe, alla fine si è sempre trovato un modo per rinominarle, cosa inevitabile in un programma in cui la scienza fa da protagonista.

5 – Siamo un po’ tutti come quei nerd

La verità è solamente una: siamo tutti un pò sfigati, chi più chi meno, che ci piaccia o no. Ma tutti noi guardando The Big Bang Theory, ci siamo detti almeno una volta “Beh, è successo anche a me! Sono io! È una cosa che sicuramente anche a me capiterebbe!”.

Perché infine nella vita non va mai tutto bene e come pianificato, l’importante però, è riuscire a riderci sopra e andare oltre!

6 – La madre di Howard

La comunicazione è una parte fondamentale della vita di tutti i giorni, e ne sanno sicuramente qualcosa Howard e sua mamma. Nonostante sia la madre di uno dei protagonisti e non ci sia mai stata data la possibilità di associare quella “voce da usignolo” ad un volto, le urla della madre di Wolowitz sono un qualcosa di indimenticabile. Penso che avere in casa una persona incapace di parlare normalmente e che urla in quel modo tutto il tempo mi porterebbe alla pazzia, ma gli autori sono stati talmente bravi da riuscire a farci rattristare per la morte di un personaggio che nonostante sia stato presente fin dalla prima stagione e che ripeto, non abbiamo mai potuto vedere (cosa ancor più d’effetto se si considera il fatto che Debbie Wolowitz sia l’unico genitore che non vediamo mai nel corso della serie, anche se la sentiamo parecchio). Fortunatamente quella melodiosa voce da sirena non è sparita con la sua uscita di scena, ma è stata tramandata ad Halley, la figlia di Howard.

7 – Sheldon Cooper

Cito per ultimo – non per importanza ovviamente – il motivo per cui mi ricorderò con molto affetto di questa serie, Sheldon Cooper. Questo personaggio interpretato alla perfezione da Jim Parsons, è la chiave, il perno su cui ruota l’intero show. Per quanto tutti gli altri personaggi siano simpatici a modo loro, senza Sheldon la serie sicuramente non sarebbe durata 12 stagioni, forse, non sarebbe arrivata nemmeno a metà. Alla fine tutta la storia ruota attorno alla vita di Sheldon, quindi le sue amicizie, passioni, studi, complessi, ossessioni, osservando tutto ciò in chiave ironica,  compresa l’evoluzione e la crescita di questo personaggio con un QI notevolmente sopra la media ed incapace di riconoscere emozioni e sentimenti. Motivo per cui l’unico spin-off di The Big Bang Theory è dedicato a Sheldon.

Matteo Munari

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