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Civil War, il miglior film dell’universo Marvel

Civil War, il miglior film dell’universo Marvel

Non è facile cominciare una recensione di questo film. Ci sono troppe cose di cui parlare e scegliere di partire da una è un’ardua scelta. Cominciamo con l’avvertimento: contiene SPOILER, leggete solo dopo aver visto il film.

Fin dall’annuncio di Civil war, la mente di tutti gli appassionati ha fantasticato su una trasposizione reale e veritiera del fumetto di Millar del 2006. Un “unicum” fumettistico eccezionale. Captain America Vs Iron Man. Registrazione Vs Libertà. Identità segreta Vs Identità pubblica.

Proprio come nel fumetto, tutto nasce da un errore che costa gravissimo in termini di vite. Se da una parte c’era la morte dei bambini causati da Speedball e i suoi compagni, nella versione cinematografica c’è l’errore di Scarlet. Un errore che è la goccia che fa traboccare il vaso già colmo. Perché dopo New York, Washington e Sokovia, tutto il mondo è stanco di stare a guardare i Vendicatori che si arrogano il diritto di intervenire. Ci vuole una task force mondiale che dia ordini agli Avenger. Manco a dirlo, torna il generale Ross, ormai segretario di Stato, e al suo fianco, in modo telefonato, Tony Stark. Una crescita graduale, un’assunzione di responsabilità cominciata dopo il primo Avengers, per poi continuare con Iron Man 3 e Age of Ultron. I poteri sono pericolosi e vanno controllati, l’umanità è responsabile degli Avenger, ma chi può ergersi sopra i vendicatori? Sono gli dèi dell’umanità e fanno paura. Un po’ la questione sollevata in Batman v Superman.

Naturalmente, Captain America si oppone, ergendosi a patriota della libertà. Gli Avenger sono i buoni, devono essere liberi di intervenire. Proprio come nel fumetto, due ideologie e due caratteri forti si scontrano, vantando entrambi ottimi punti a favore.

Ma il potere non è nulla quando un solo uomo può manovrare le pedine da dietro le quinte. Daniel Bruhl (Bastardi senza gloria) è Zemo, militare sokoviano, che riesce a manipolare gli Avenger arrivando a farli combattere tra di loro, quasi fino a uccidersi. Il piano è studiato fin nei minimi particolari, ricco di dettagli e non ci vuole molto a ricomporre i pezzi del puzzle. Zemo è il degno doppelganger (termine che tanto va di moda in Flash di questi tempi) della sua versione cartacea.

Per quanto riguarda i personaggi, la squadra degli Avenger ha subito diverse modifiche dopo lo scorso film. New entry: Scarlet, Visione, War Machine e Falcon.

Mentre gli ultimi due hanno già dimostrato in parte il loro carattere, il cyborg e Wanda hanno tutto da mostrare. Scarlet mostra tutti i suoi limiti d’età, arrivando a farci comprendere come anche gli eroi possono commettere degli sbagli. Visione, d’altro canto, non riesce a comprendere appieno la gemma dell’infinito, lo stesso vale per i sentimenti, cosa del tutto nuova per lui e difficili da ascoltare e far propri.

Torna Winter Soldier, uno dei personaggi più amati dei precedenti film e fin dall’inizio è al centro dell’azione, arrivando, infine, al colpo di scena finale. Bucky è il responsabile “de facto” dell’omicidio di Howard Stark e di sua madre Maria (Hope David – Wayward Pines). Proprio questa rivelazione porterà Tony a impazzire e tentare di uccidere Bucky. Toccante la scena in cui Steve Rogers si pone tra i due amici, proteggendo Bucky definendolo suo amico. Tony è solo, anche Pepper pare averlo abbandonato e la sua solitudine è amplificata dalle parole di Captain America.

Cap vs Iron Man

Impressionante l’impatto di Chadwick Boseman nei panni di Black Panther, un personaggio sconosciuto ai più, ma che fa parte degli Avengers a pieno titolo e marito di Tempesta nei fumetti. T’Challa è un supereroe a tutto tondo, attraversa una profonda crisi uscendone in pompa magna a fine film. La vendetta non serve, lascia solo un vuoto incolmabile. La saggezza del giovane re del Wakanda colpisce gli spettatori come un pugno nello stomaco.

Paul Rudd torna nelle vesti di Ant-Man e riesce a regalarci momenti esilaranti nonostante il poco tempo concessogli. La combo Hawkeye/Ant-Man rievoca le mille battaglie dei fumetti e il modo di combattere della Uomo formica risulta decisamente piacevole. La sorpresa Giant-Man rimane gradita e alzi la mano chi, amante dei fumetti, non si aspettava di vedere Scott crescere a dismisura. Nota di amarezza per chiunque abbia letto Civil War di Millar, avesse visto apparire Thor sarebbero cominciate a scendere le lacrime.

Ma eccoci al pezzo forte, Spider-Man. Il VERO Spider-Man, ebbene sì. Perché è Spider-Man della Marvel. Non quello Sony. Peter Parker è quello delle origini, 16enne e spaccone, come chiunque alla sua età se avesse così tanto potere. Già dai trailer, Spidey è riuscito a rompere la corazza dei fan più scettici e nel film non fa che aumentare quel senso di familiarità dello spettatore. L’arrampicamuri è tornato a casa e lo fa con naturalezza. Non in modo forzato. Marisa Tomei, zia May, fa una semplice comparsata e non è abbastanza per poterla giudicare, dovremo aspettare Spider-Man Homecoming. Fortunatamente non si vede Iron Spider, grazie.

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Nonostante le rimostranze di qualcuno, il nome Captain America – Civil War è perfetto. Il vero protagonista della pellicola è Steve Rogers, è lui l’obiettivo, è lui il faro, l’amico, l’eroe. Tutto ruota intorno all’eroe coraggioso e senza macchia. L’amicizia con Bucky è lì, James è l’amico che ha perso e che ora che ha ritrovato non vuole più perdere. Gli Avenger sono la sua famiglia, ma il controllo del governo gli sta stretto. Non può aspettare che gli si dica che deve agire, se c’è pericolo lui DEVE agire. Captain America può non piacere, ma rimane uno dei personaggi migliori e, ad un certo punto, anche i muri arrivano a capire che ha ragione, con buona pace degli onnipresenti #teamironman. Iron Man è accecato, Captain America rimane più obiettivo. Persino Vedova Nera e T’Challa arrivano a riconoscere le ragioni di Cap, dandogli una mano nel momento decisivo.

Il finale è quanto di più aperto possa esserci. Captain America salva gli Avenger “dissidenti” dalle mani del governo, mentre Stark torna ufficialmente negli Avenger filogovernativi. Infinity War, nome provvisorio a quanto pare, è vicino. Molto vicino. Probabilmente le conseguenze le vedremo già in Doctor Strange e in Spider-Man Homecoming.

Il compito dei Russo non era facile, sostituire il Deus ex Machina Joss Whedon poteva essere un banco di prova importante e sicuramente un ostacolo ostico. Joe ed Anthony riescono, invece, a riconfermarsi dopo l’ottimo Captain America – The Winter Soldier, regalandoci nuovamente una bella trama condita da una caratterizzazione dei personaggi molto calibrata. Marvel è riuscita a trovare i sostituti ideali che, non solo hanno realizzato il miglior film del MCU, ma che, fin da ora, sono riusciti a creare un hype pazzesco verso i prossimi film della Casa delle Idee.

Voto al film: 9

Antonio David Alberto

Amante dei fumetti e della fantascienza. Fotografo amatoriale e scrittore per passione. Seguitemi su FB: https://www.facebook.com/Antoniotherabid/

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