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Cowabunga!

Breve (o quasi) resoconto di una scappata a Idea G 2017 (Torino)

Breve (o quasi) resoconto di una scappata a Idea G 2017 (Torino)

Se qualcuno non lo sapesse, Idea G è un bellissimo contenitore di prototipi di giochi da tavolo, autori, giocatori, editori. Un incontro di idee ludiche da non perdere, ecco cosa ho visto sabato.

Era soltanto la seconda volta che io e Federica andavamo a Idea G, questa volta con un po’ più di tempo a disposizione e con la ferma intenzione di provare parecchi più prototipi dell’anno scorso. Questa volta ci siamo fatti accompagnare da Matteo, l’uomo che mi ha spiegato la regola di Takenoko della pianta di bambù alta esattamente tre segmenti e non 3 o 4 (incredibile ma vero, ho sempre giocato con una regola sbagliata, non ditelo a TeOoh e Dado, che poi non mi parlano più)

Ho voluto fare come l’anno scorso e iniziare da un prototipo di quello che allora era ancora uno sconosciuto e che oggi apprezzo sia come autore, sia come persona. Toy Hospital di Francesco Testini e Dario Massarenti è un bel gioco dedicato ai più piccoli, che però ha divertito anche noi grandicelli.

Lo scopo del gioco è riparare i giocattoli rotti e per farlo dovremo usare gli strumenti dei dottori (o delle dottoresse, la plancetta ha due facce e si può scegliere quella che si preferisce) dei giocattoli: batterie, chiodi… ma anche pillole e cerotti!

Nel suo turno un giocatore tira il dado, ottiene un bonus e poi può compiere una tra le due azioni disponibili: prendere una tessera giocattolo da riparare e i due strumenti di riparazione negli spazi sottostanti oppure riparare un giocattolo con gli strumenti che ha acquisito precedentemente.

Un gioco molto semplice ma che richiede un po’ di pianificazione, indirizzato a un pubblico di bambini di un po’ tutte le età, a partire dai 6 anni. Ho visto diverse case editrici provare il gioco e spero di vederlo sugli scaffali.

Come secondo prototipo abbiamo provato un gioco con un titolo provvisorio che dovrebbe essere “Compra, vendi, scava, sabota” di Michele Bortolotti. È quello che mi ha convinto un po’ meno in tutta la giornata. Titolo a parte, si vede che è un gioco ancora ai primi stadi. I giocatori devono accaparrarsi dei terreni, scavarli con picconi e trivelle e vendere i minerali ottenuti. L’ambientazione è un po’ freddina, magari io ci avrei messo dei nani, ma diamogli un po’ di tempo per migliorarlo e vedremo come diventerà!

Mi aggiro tra i tavoli e Tommaso Ceglia mi propone un gioco strategico, storico, asimmetrico. La mappa mostra quello che oggi è il Regno Unito e il titolo, Verrix. Tommaso è autore di questo gioco assieme a Riccardo e Alfonso, purtroppo sono a Idea G senza tavolo, usurpiamo quello di Giuseppe di Giovanni, temporaneamente assente, che al suo ritorno ci consente di impegnarlo finché non arriva l’ora di un appuntamento con un editore (Grazie mille per la cortesia Giuseppe!).

Corre l’anno 54 a.C. e dobbiamo controllare una tribù di Britanni. Alcuni sono dediti al commercio, altri alle razzie, e così via. Il gioco è diviso in otto mesi (turni) inframezzati da festività celtiche (obiettivi). Si parte con un eroe e 5 lavoratori, che però non vanno piazzati per svolgere le azioni, sono invece una valuta per pagarle. Durante il proprio turno si gioca una carta dalla propria mano pagandone il costo, appunto, in lavoratori. Certe carte sono a disposizione di tutte le tribù, altre sono in comune solo tra alcune tribù e altre ancora sono esclusive di una. Le carte consentono di raccogliere materiali, ottenere nuove carte esclusive per la propria tribù, assoldare eroi (guerrieri, sacerdotesse, druidi, artigiani…) e combattere al fine di rubare risorse agli avversari. Un gioco con alcune idee molto carine (tra cui il fatto che vincere di misura un combattimento è molto più onorevole di infierire e quindi vale più Punti Fama) e del potenziale sotto il cofano. Purtroppo dopo un paio di turni abbiamo dovuto interrompere la partita, ma è un gioco a cui vorrei fare qualche partita completa. Bravi ragazzi, spero di rivedervi presto. Se volete ulteriori informazioni, vi segnalo il sito del gioco.

Dopo aver mangiato velocemente abbiamo cercato un altro tavolo. Con nostro estremo disappunto non siamo riusciti a trovare nessuno accanto al “gioco dei tentacoli” e ancora una volta il tavolo di Santa’s Workshop (mi pare si chiamasse così) era vuoto. Autore del gioco babbonataloso, dove eri finito? Qualcuno ha provato questo gioco? Il tema era interessante.

Quarto gioco. Ci avviciniamo al tavolo di Nestore Mangone per una prova del suo Galileo Galilei. Lo stato del prototipo non riflette granché la tematica, la grafica è quasi assente, bisogna viaggiare di fantasia, in compenso il gioco sembra essere già molto interessante.

Viaggiando per l’Europa, raccogliendo informazioni e studiando in prestigiose università dovremo realizzare i nostri obiettivi. Per cercare di riassumere le regole in poche righe si può dire che ogni giocatore nel suo turno prende un mazzetto di 4 carte (i mazzetti credo siano n giocatori +1) e le usa per compiere delle azioni. Ogni carta giocata consente di eseguire l’azione ritratta tante volte quanti sono i simboli di quel tipo sul tavolo. Utilizzate le 4 carte, 3 vengono scartate e una rimane sulla nostra plancia: ci consentirà di avere un simbolo extra per i turni successivi. Le azioni consentite sono poche, ma vanno usate con attenzione perché solo una gestione attenta vi permetterà di non rimanere indietro.

Nella foto qui sotto, ad esempio, ci troviamo nell’ultimo turno e l’ultima carta giocata mi permette di spostarmi 4 volte (l’ondina è il simbolo del movimento, ci sono 4 simboli movimento visibili sulla mia plancia), con la precedente ho potuto studiare per un totale di 3 libri.

Unica pecca… Nestore deve riordinare un pochino le idee per spiegare il regolamento, perché alcune cose non sono state chiarissime fino all’ultimo. Da sottolineare, però, che è stato gentilissimo, glielo perdoniamo volentieri anche se ora bisognerebbe riprovare il gioco.

4 prototipi in 5 ore non sono molti, continuo a chiedermi come il tempo abbia potuto volare così velocemente.

Quando stavamo per scappare c’è stato Gonzalo di ThunderGryph Games che mi ha mostrato il prototipo di Tao Long, un gioco per due giocatori la cui campagna su Kickstarter è attualmente in corso e ha raccolto 176mila € su 10mila richiesti. Si tratta di un gioco a tema orientale, dove l’equilibrio tra il drago del cielo e quello della terra viene messo in discussione ogni 100 anni. Un gioco da due giocatori, con componenti fisiche molto belle, meccaniche di tipo mancala e alcune varianti per rendere più articolato il gioco. Se vi interessa lo trovate qui, purtroppo non ho avuto il tempo di provarlo ma mi è rimasta la curiosità e spero di poter rimediare.

Un ringraziamento va poi agli organizzatori di Idea G, il cui successo è stato evidenziato dai posti esauriti in 18 minuti, bravi!

Nel chiudere il resoconto vorrei salutare tutte le persone che ho incontrato, tra cui i mitici Dado e TeOoh, purtroppo non ho potuto seguire i loro momenti seminariali, TeOoh si è vendicato raccontandomi storie raccapriccianti di giochi rovinati dalla pioggia e carte di Ticket To Ride buttate a caso sul tavolo perché a mescolarle si perde troppo tempo… cose da far venire gli incubi di notte. Ricordo a tutti che ogni volta che rovinate una carta c’è un meeple che piange. Usate l’hashtag #giocaProtetto e, soprattutto, le bustine.

Ah, volevo sfatare un mito: dal vivo TeOoh non dice “Ciao, e alla prossima!”, in compenso gliel’ho detto io.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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