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Lo spacciagiochi: Deckscape – Il destino di Londra

Lo spacciagiochi: Deckscape – Il destino di Londra

Arriva il secondo capitolo di Deckscape, questa volta ci troviamo a Londra e la situazione sta precipitando. Ecco la mia recensione senza spoiler.

Il gioco

Deckscape – Il destino di Londra è un gioco di Martino Chiacchiera e Silvano Sorrentino. La scatola riporta la dicitura “un’escape room tascabile”, ed è proprio di questo che si parla: un’avventura della durata di un’ora circa, a cui potrete giocare una sola volta.

Vi lascio un link all’articolo sul primo Deckscape se ve lo foste persi.

Nella scatola

Come nel precedente capitolo, anche in questo “Il destino di Londra” troviamo un mazzo di 60 cartoncini. Fate attenzione a non mescolare il mazzo, non capovolgerlo, ecc. Le carte vanno lette in modo sequenziale come spiegato nelle istruzioni.

La storia

Housemill A, un’autorità nel campo della flora di tutto il mondo e in quello della musica pop latinoamericana, Crazy Or, il medico esperto di veleni e film Disney, Friar Goin’ out, l’informatico amante dei doppi sensi e Rich O’Faith, la poliglotta esperta in serie TV da teenager. Questo insolito quartetto, di persone a cui pareva mancare qualche venerdì venne convocato in un ufficio di Scotland Yard da un funzionario di polizia che pareva voler imitare il Mycroft Holmes di Mark Gatiss.

Siete stati scelti tra le persone più argute di Londra per una missione segretissima, non potevamo rischiare di assoldare degli agenti addestrati a questo tipo di attività, abbiamo preferito voi, perché è così che funziona nelle serie TV.

I quattro si guardarono perplessi, finendo poi per volgere lo sguardo al misterioso figuro che, dato loro il tempo per decidere se fosse o meno uno scherzo, proseguì.

Ci hanno informati che quattro bombe sono pronte a esplodere, il vostro compito è quello di disinnescarle, le vostre variegate competenze vi consentiranno di impedire che Londra venga devastata.

“Troverete tutto ciò che vi serve qui dentro”, aggiunse, indicando una scatola e, prima che chiunque potesse replicare, l’uomo tirò loro il pacco.

La partita

Com’è ovvio non vi posso raccontare come si svolge la partita, sarebbe uno spoiler, vi posso però dire che esperienza è stata per noi.

Abbiamo fatto di nuovo lo stesso errore: giocarci prima di andare a dormire, essere molto stanchi non ha aiutato affatto. Il destino di Londra è più impegnativo del primo Deckscape, la sfida è stata più interessante e abbiamo anche commesso un paio di errori che non abbiamo capito affatto (“Metti la carta da parte che dopo la riguardiamo!”).

Anche in questo caso ci sono due carte con gli indizi, potete consultarle se siete in difficoltà senza dover gettare la spugna.

Vi posso consigliare di affrontare questa nuova sfida in almeno 3-4 persone, per poter aumentare la “potenza di calcolo” a disposizione: anche in questo caso per alcune persone sarà facile risolvere alcuni tipi di enigmi e per altre sarà più facile approcciarne altri. Anche essere tutti intorno al tavolo, comunque, ha il suo perché… ma non vi dico altro.

In questo caso sono spariti i “sipari”, ma avremo comunque qualcosa di simile, con più strade percorribili simultaneamente e anche una sorpresa a metà strada.

Il gioco è completamente slegato dal primo, per cui non dovete preoccuparvi se non avete avuto occasione di giocarci, potete ugualmente tentare di salvare Londra.

Come ho detto più volte in questi mesi, Deckscape per me ha inaugurato un nuovo tipo di gioco, ovvero quelli “one shot”, una partita e via. Anche se sono sempre stato molto perplesso da questo tipo di intrattenimento, visto il prezzo contenutissimo (lo trovate a meno di 11€ su MagicMerchant.it) credo che possa essere un valido complemento a una serata tra amici, dove alle pizze si aggiunge, appunto, un’escape room tascabile.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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