Vi siete mai chiesti come lavora un game designer? La scuola Holden di Torino vi darà la possibilità di scoprirlo, con una lezione aperta a tutti.
Il comunicato stampa recita:
Mercoledì 7 febbraio alle 19.00, alla Scuola Holden, si terrà una masterclass aperta al pubblico dedicata al game design, ovvero all’arte di inventare giochi. Ospiti speciali della serata saranno Eric Lang e Spartaco Albertarelli, che terranno la loro lezione insieme ad Andrea Chiarvesio e Alessandro Avataneo.
Il tema della masterclass è capire Come lavora un game designer: quali sono i criteri universali che permettono di progettare giochi (siano essi da tavolo, giochi di carte o videogiochi) in modo tale che diventino un’esperienza narrativa unica?
Prima di proseguire con il comunicato stampa, sottolineerei l’occasione straordinaria che si presenta: Eric Lang di Cool Mini Or Not arriva da oltreoceano, non capita tutti i giorni di poterlo incontrare. Ha qualche lustro di esperienza di game design alle spalle e ha lavorato anche su proprietà intellettuali come quelle de Le cronache del ghiaccio e del fuoco e di Star Wars.
Spartaco Albertarelli e Andrea Chiarvesio sono colonne portanti della creazione di giochi in Italia. Spartaco Albertarelli ha curato ogni edizione di Risiko! dal 1987 a oggi ed è “mister Kaleidos”, un gioco che ha appassionato e appassiona generazioni di persone (ha anche una meravigliosa scatola di latta, se vi interessa) e il suo curriculum di autore di giochi vanta circa 130 titoli. Andrea Chiarvesio ne ha “solo” una trentina all’attivo, dal celeberrimo Kingsburg all’ultima novità: Warstones e pubblicherà proprio con CMON una riedizione di Richard I con una buona dose di miniature, ovviamente. Vi assicuro che ascoltarli parlare è un’esperienza affascinante.
L’unico nome che, mea culpa, non conoscevo, è quello di Alessandro Avataneo, per cui vi riporto quanto dice il comunicato stampa: autore, produttore e regista cinematografico e teatrale. Laureato in Relazioni Internazionali con un master in Storytelling, Performing Arts e Digital Entertainment, ha lavorato in più di 30 Paesi tra Europa, Stati Uniti e Giappone realizzando film, documentari, musical, format televisivi, videoclip, installazioni artistiche e di realtà virtuale.
Chiusa la mia intromissione, ecco la prosecuzione del comunicato stampa. Prestate attenzione all’indirizzo in calce a cui mandare la vostra prenotazione, se siete interessati all’evento che, ricordo, si svolge in Piazza Borgo Dora, 49 a Torino alle ore 19 di mercoledì 7 febbraio.
Durante la lezione si vedrà che il processo creativo di un game designer è simile a quello di un narratore che utilizza altre forme di storytelling. Per creare un gioco bisogna rispettare la struttura in tre atti, esattamente come succede in un film o in un libro, ma in questo caso la narrazione deve essere a servizio di un’esperienza interattiva: è il pubblico che inventa di volta in volta una storia diversa, a seconda di come procede il gioco. Compito del game designer è riuscire a sintetizzare un universo narrativo in cui i giocatori possano muoversi da protagonisti: sia nel caso in cui l’universo inventato sia nuovo e originale, sia nel caso in cui il gioco sia ambientato in mondi già esistenti (come quelli delle saghe di Star Wars, di Harry Potter o di Game of Thrones). L’obiettivo è creare un sistema di regole e una meccanica che riesca a riportare i giocatori, in una partita di un paio d’ore, dentro l’immaginario di quell’universo, in cui poter vivere potenzialmente un numero infinito di avventure. Durante la serata si prenderanno in esame molti esempi: dai classici come Risiko, Carcassonne, Ticket To Ride, fino ai giochi di genere, come quelli inventati da Eric Lang, Andrea Chiarvesio e Spartaco Albertarelli. Si parlerà anche del grande ritorno, negli ultimi anni, dei giochi da tavolo: un modo di giocare analogico in cui si rispolverano tabelloni, carte, dadi e pedine, che può essere interpretato come fenomeno di tendenza vintage (al pari del revival dei dischi in vinile e delle fotografie su pellicola), ma anche come un ritorno alla socialità e alla materialità dell’esperienza, su cui vale la pena riflettere.
Infine, i docenti daranno una sorta un “kit di sopravvivenza per game designer”, ossia una serie di consigli sui passaggi da seguire per creare un gioco da tavolo. Questo mondo è talmente ampio che chiunque potrà trovare spunti creativi o scoprire giochi che non conosceva, e i principi creativi del game design possono essere utili a tutti coloro che si occupano di narrazioni seriali, dai videogame al fumetto e alle serie TV.
L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento posti, per partecipare bisogna prenotarsi scrivendo a reception@scuolaholden.it.
Se vi trovate da quelle parti, è davvero un’occasione da non perdere.