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Lo spacciagiochi: Hostage Negotiator

Lo spacciagiochi: Hostage Negotiator

Oggi si parla di un gioco con un tema molto particolare: la negoziazione operativa. Sarete in grado di salvare le persone prese in ostaggio dal sequestratore?

Hostage Negotiator è un gioco da un giocatore (ma in realtà ci si può mettere fianco a fianco e giocarci anche in due o tre) di A.J. Porfirio edito in Italia da Cosmic Games della durata di una ventina di minuti (ma anche meno). Ho scoperto questo gioco ascoltando una puntata del podcast del Dunwich Buyers Club ed ero rimasto inizialmente perplesso, ma l’idea mi intrigava. Quando è uscita l’edizione italiana, ho colto la palla al balzo, ed eccomi qui!

La storia

La storia è sempre diversa e sempre uguale. Ci sono persone che ritengono che le loro sfortune giustifichino un atto folle che mette a repentaglio la vita altrui. Poi ci sono le persone come noi che devono classificarle e agire di conseguenza.

a. Individui psicologicamente disturbati;

b. criminali;

c. detenuti;

d. terroristi;

Possiamo dividerli, però, anche in sequestratori con motivazione strumentale, e in questi caso hanno obiettivi chiari, e sequestratori con motivazione espressiva e in questo caso il nostro lavoro sarà più complicato, perché le uniche cose chiare sono la loro frustrazione e la loro rabbia.

Nella scatola

La scatola è capiente e contiene 64 carte (63,5 x 88 mm, così sapete che bustine usare), 1 plancetta, 5 dadi personalizzati, 15 pedine ostaggio, 1 segnalino minaccia e 1 segnalino discussione.

Il setup

Preparare una partita di Hostage Negotiator richiede meno di due minuti.

Scegliete uno dei sequestratori e ponete la relativa carta accanto alla plancia, questo avrà una richiesta, una richiesta di fuga e un complice (altre carte). Il sequestratore ha un certo numero di ostaggi (poneteli sulla plancetta) e la situazione è più o meno calda (mettete l’indicatore sul valore indicato dalla carta). Mescolate le carte terrore, 10 di queste formeranno il mazzetto per questa partita, al di sotto del quale andrete a porre una delle carte terrore – fatto cruciale (gialle). In questi 11 turni dovrete riuscire a risolvere la partita.

Posizionate sul tavolo tutte le carte azione divise per tipologia, dopodiché siete pronti a cominciare. La situazione dovrebbe essere più o meno quella della foto sopra (l’indicatore della conversazione va su zero e la richiesta deve essere coperta).

Una delle sfighe che possono capitare in una partita a Hostage Negotiator

La partita

Una partita a Hostage Negotiator è divisa in turni, divisi in tre fasi.

Si parte giocando un numero arbitrario di carte dalla propria mano e lanciando i dadi per risolverle.

L’indicatore della minaccia indica quanti dadi vanno lanciati in un dato momento, cercate di tenerlo basso: lanciare 3 dadi invece di 2 è un bel vantaggio. Ogni carta ha 3 effetti, a seconda del lancio dei dadi: 2 successi, 1 successo, fallimento.

I dadi hanno una grafica personalizzata: 2 facce con un distintivo (successo), 1 faccia con 2 carte (vanno scartate per considerare il risultato un successo) e 3 vuote (indovinate un po’? Fallimento).

Man mano che giocherete le carte, le scarterete e sposterete gli indicatori e gli ostaggi sulla plancetta, in funzione degli avvenimenti che scatenerete. Potrete cercare il dialogo con il sequestratore e ottenere punti conversazione, cercare di calmarlo per abbassare il livello di minaccia, mentirgli per liberare di soppiatto degli ostaggi e persino dare il via libera ai cecchini per ucciderlo.

Siete in balia dei dadi, è vero, ma giocandovi bene le carte, riuscirete a contrastare anche le sfighe che, ovviamente, capiteranno.

La seconda fase è quella dell’acquisto di nuove carte, dovete portare a zero i vostri punti conversazione, quindi non state a lesinare. In caso non abbiate punti conversazione (capita), non temete, ci sono carte che costano 0 (quelle che avete in mano all’inizio della partita).

Attenzione: le carte scartate non diventano subito disponibili, vanno rimesse nel mercato solo dopo la fase di acquisto, quindi una carta può essere utilizzata al massimo una volta ogni due turni.

La terza fase è quella del terrore. Rivelate la prima carta del mazzo e applicatene gli effetti. Potreste trovarvi a lanciare dadi o a subire passivamente un evento fausto (ostaggio liberato, diminuzione del livello di minaccia) o infausto (aumento della minaccia, ostaggio ucciso, ecc.) ma anche una richiesta aggiuntiva.

Le richieste che un sequestratore può porre sono di tre tipi: caratteristiche del personaggio, di fuga o generiche, pescate dal mazzo minaccia. Si tratta di condizioni che possono essere soddisfatte, le più interessanti, però, a fronte di un forte vantaggio temporaneo, vi daranno un malus permanente, usatele con attenzione.

Si vince liberando almeno la metà degli ostaggi e catturando o uccidendo il sequestratore (ed eventualmente il complice, che subentra solo in caso di uccisione del primo, qualora vi siano ancora ostaggi da liberare. Se con Arkayne Massua il compito non è molto difficile, Donna Scarborough, l’insegnante, offrirà una sfida tutt’altro che banale, avendo preso in ostaggio un’intera classe!

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Conclusioni

Ci sono due motivi per cui in teoria Hostage Negotiator non avrebbe dovuto rientrare nei miei gusti: è un gioco da fare in solitaria e si basa molto sui dadi, eppure in un pomeriggio ci ho fatto 8 partite di fila.

Partiamo dai punti deboli, il regolamento potrebbe essere meglio organizzato, inizialmente ho sbagliato una regola e solo rileggendolo dopo una partita, ho avuto le idee chiare. C’è anche una piccola incongruenza sul nome di una carta, ma la cito solo perché sono un tipo puntiglioso.

L’atmosfera di tensione si sente, il sequestratore può riattaccarvi il telefono in faccia e per quel turno non potrete fare più nulla, potrebbe scoprire che state mentendo e allora la tensione si alzerà drasticamente, e così via. Il tiro dei dadi potrebbe risultare molto frustrante, ma solo se giocate esclusivamente usando quelli: giocare le carte con un po’ di astuzia e pianificazione, invece, vi permetterà di avere armi per poter calmierare la sfortuna.

Arriviamo alla longevità: i diversi personaggi hanno diverse richieste (rispettivamente 3, 3 e 1), a queste si aggiungono le richieste di fuga, generiche, per cui le condizioni di partenza sono piuttosto variegate, a questo si aggiunga il lancio dei dadi per ogni carta giocata e sarà chiarissimo che non basteranno poche partite per stufarvi, ma non è finita qui.

Hostage Negotiator ha un’espansione “Ondata di criminalità”, che Cosmic Games mi ha detto che dovrebbe portare in Italia, visto che le vendite del gioco base stanno andando bene. L’espansione introduce una scatola di dimensioni molto maggiori, concepita per ospitare la scatola del gioco base e organizzare le carte in maniera molto ordinata e può essere utilizzata anche senza il gioco base!

In Ondata di criminalità troviamo una plancia più grande, dadi più grandi, nuovi, 10 meeple “femminili” e 10 “maschili” (vabbé, qui siamo oltre il limite del politically correct), gettoni e nuove carte di ogni tipologia.

In attesa di vedere l’espansione tradotta in italiano, vi consiglio di provare Hostage Negotiator, se il tema non vi spaventa, vi assicuro che vi catturerà e, come dicevo, nulla vieta di giocarci in due o tre, ragionando insieme sul da farsi.

Dovreste trovare a breve Hostage Negotiator su MagicMerchant.it, ma intanto potete farvi un giro sul sito.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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