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Anteprima: Moai of The Lost Continent

Anteprima: Moai of The Lost Continent

Oggi vi parlo di un’anteprima che gli amici di Pendragon ci hanno concesso di provare in quel di Play a Modena: Moai of The Lost Continent.

Attendevo con impazienza il solito invito di Silvio di Pendragon, tutti gli anni la casa editrice del dragone consente a noi scribacchini di giochi di chiudersi nell’acquario chiamato Blue Room, ovvero una stanzetta chiusa, con un lato trasparente, dove si possono provare un paio di giochi di prossima uscita. Vi ricordo, infatti, che le componenti che vedrete in queste immagini non sono definitive, si tratta di una versione del gioco ancora in lavorazione.

Quest’anno il primo appuntamento era con Andrea Mainini e il suo tablet. L’anno scorso ci aveva presentato La via del Panda (che era disponibile con una copia dimostrativa in area Pendragon, ma deve ancora uscire) e quindi, quando ho saputo che il gioco in questione era suo (sviluppato insieme a Luciano Sopranzetti), ero già contento.

Il mio amico Francesco, tra una statua di terracotta e l’altra, mi aveva già anticipato che il gioco mi sarebbe piaciuto sicuramente, ma non aveva voluto anticiparmi nulla, sono arrivato quindi completamente ignaro di cosa avrei trovato sul tavolo.

Una nota a margine: Andrea Mainini era a Modena assieme a un altro Andrea, Angiolino, con il quale ha firmato il nuovo gioco di Battlestar Galactica: Starship Battles, tenete d’occhio questi due signori, for frak’s sake!

Ma torniamo ai nostri moai!

Preparando Moai of The Lost Continent Il tavolo si popola di tesserone che compongono un continente cosparso di vulcani 3D, diverse tribù sono arrivate su questa isola e, per placare l’ira degli spiriti che la popolano, non hanno trovato idea migliore che costruire dei giganteschi moai e posizionarli sulle voragini che consentono ai gas del vulcano di non raggiungere pressioni critiche, inutile dire che gli spiriti non solo non saranno placati, ma, al contrario, le eruzioni aumenteranno.

Il setup

Ogni giocatore riceve 6 cubetti villaggio, 14 moai e 5 meeple del proprio colore. L’isola è composta da un numero variabile di tessere, in funzione del numero di giocatori. La situazione in quattro si presenta indicativamente così.

Vedete i vulcani? Vedete le lingue di lava che sono scese dai loro fianchi? Vanno temute, ma sono anche utilissime.

La partita

I giocatori hanno a disposizione 4 punti azione nel proprio turno e possono spenderli per muoversi, scolpire o erigere moai, edificare villaggi, ottenere membri della tribù o pregare per ottenere il favore divino.

Il gioco è molto semplice: dovremo utilizzare le colate di lava per scolpire i moai, dopodiché potremo erigerli nella stessa area (esagono) in cui si trovano, oppure trasportarli altrove.

Le azioni necessitano della presenza di un membro della vostra tribù nell’esagono e questi vengono generati nei villaggi (anche per questi la materia prima è la lava), questo è il primo dei motivi per cui è bene edificare un villaggio, l’altro lo spiegherò tra un attimo.

Erigere i moai è la chiave per fare punti in questo gioco, queste gigantesche statue vengono posizionate in punti chiave per placare l’ira degli dèi, come dicevo sopra, di conseguenza ci troveremo di fronte alla costante possibilità di nuove eruzioni.

Una volta scelta la posizione del moai, viene posizionato un segnalino fenditura sul corrispondente lato dell’esagono: l’isola inizia a diventare instabile, ma prima si calcolano i punti ottenuti. Sommate tutti i moai del vostro colore presenti su quella porzione di isola (tessera) e moltiplicate questo numero per i vostri villaggi, ecco il secondo motivo per colonizzare l’isola.

Dicevamo che l’isola diventa instabile: se una porzione di isola viene completamente isolata a causa delle fenditure, si stacca e affonda. Questa è una delle due meccaniche cardine del gioco: l’isola affonderà, è inevitabile. L’abilità dei giocatori starà anche nell’erigere i moai nei punti chiave per fare affondare aree popolate dagli avversari o decidere di precederli e auto-affondare la propria parte dell’isola, qualora porti un considerevole numero di punti; nella foto sottostante io (rosso) ho fatto esattamente questo, ottenendo però 8×2=16 punti vittoria.

Noterete che a partire da sinistra, le fenditure dividono il continente dalla parte superiore, popolata dal blu e dal rosso. Le tessere che compongono quest’area verranno rimosse prima dell’inizio del prossimo turno.

È il momento di lanciare il dado: se uscirà una faccia colorata si verifica un’eruzione: voltate un segnalino vulcano a caso e posizionate colate di lava attorno al vulcano con il numero corrispondente.

Se un moai o un villaggio si trovano sulla strada della lava, potete salutarli, a meno che non abbiate un gettone preghiera, che vi consente di salvarlo.

Quando non rimarrà che un’isola ridotta al lumicino e avrete salvato i quattro artefatti… Ah, no, quello è un altro gioco! Quando non rimarrà che un’isola ridotta al lumicino, la partita avrà termine, al punteggio sul tabellone si sommeranno alcuni punti bonus dati da moai, villaggi e lavoratori ancora presenti sull’isola e si decreterà il vincitore.

Conclusioni

In Moai of The Lost Continent troverete un gioco ad alta interazione e vi troverete nella posizione di incrociare le dita perché i vulcani non eruttino vicino a voi, ma anche in quella opposta. La lava è vostra nemica, ma è anche l’unico materiale che avete per scolpire i moai ed edificare i villaggi, l’amore\odio che avrete per i vulcani è piuttosto interessante, oltre al fatto che vedere i vulcani 3D è molto suggestivo.

Sicuramente c’è una certa incidenza del caso, ma non pensate di potervela cavare puntando sulla fortuna, né coltivando esclusivamente il vostro orticello.

Nelle foto sopra, avete potuto vedere come mi sia stato consentito di dilagare quasi indisturbato nel cuore dell’isola. Fabio di ILSA è stato l’unico che ha provato a correre ai ripari, ma era troppo tardi.

Alla fine della partita, comunque, eravamo tutti soddisfatti, il gioco ci è piaciuto e abbiamo proposto all’unisono solamente una modifica a una regola che risolve in modo troppo arbitrario l’affondamento dell’ultima porzione di isola e so che la stessa cosa è stata oggetto di osservazione anche del buon Ale del Dunwich Buyers Club.

In definitiva, un gioco che probabilmente non entusiasmerà coloro che amano i solitari di gruppo (qui l’interazione c’è, anche se in parte è parte indiretta), ma che credo divertirà chiunque altro. Io soffro un po’ i giochi dove si possono fare cattiverie gratuite, ma in questo la cattiveria senza pianificazione non paga e fare un dispetto per il gusto di farlo, probabilmente, vi si ritorcerà contro.

Moai of The Lost Continent uscirà verso fine anno, vi consiglio di tenerlo d’occhio e se nella scatola troverete un segnapunti con più di 80 caselle, sappiate che colpa di qualcuno che è riuscito ad arrivare a 100 punti vittoria… 😀

Troverete Moai of the Lost Continent e un sacco di altri giochi su MagicMerchant.it e non dovrete nemmeno stare attenti alla lava.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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