Geek.pizza

Cowabunga!

GASGDT: Facciamo chiarezza

GASGDT: Facciamo chiarezza

Dov’è GASGDT? Chi è GASGDT? Ma soprattutto perché è GASGDT? (Semicit.). Ok, partiamo con i presupposti sbagliati, ma questo è un articolo serio!

Nelle settimane precedenti si è alzato un polverone in seguito alla pubblicazione di un articolo di un altro blog che, senza troppi giri di parole, andava a rivalutare negativamente le attività e le azioni di Furio, ossia chi ha dato vita e amministra GASGDT. Dalle polemiche sorte mi è balenata l’idea di fare un’intervista al diretto interessato in modo tale da garantirgli il cosiddetto “diritto di replica“. Ebbene, l’articolo che state per leggere va ben al di là del mero “diritto di replica”. In esso troverete una serie di domande, a volte più generali e a volte più precise, che permetteranno a tutti, anche a chi non è al corrente di questa realtà, di capire cosa sia GASGDT e le questioni ad esso annesse.
Ma non è finita qui. Nelle settimane scorse qualcuno ha avuto anche la bella idea di muovere delle accuse, quasi diffamatorie, riguardanti una eventuale “evasione fiscale”. Devo ammettere che la maggior parte delle volte queste accuse sembravano faziose, o comunque dotate di un secondo fine. Viste le polemiche, ho voluto sentire anche il parere di un esperto avvocato (e autore di giochi), Andrea Sbragia, che potesse levarci ogni dubbio.
Tengo a precisare che, per la mole di domande poste e per il poco tempo a disposizione del diretto interessato, l’intervista a Furio è stato un lavoro che ha occupato più di 2 settimane.
Non mi resta che augurarvi una buona lettura!


1) Ciao Furio! Incominciamo subito. Cos’è GASGDT? Quando e perché ti è venuto in mente di creare questa realtà?

Ciao Matteo! GASGDT sta per Gruppo di Acquisto Solidale Giochi da Tavolo, riuniamo potenziali compratori per acquistare giochi nuovi ottenendo un trattamento di favore rispetto al singolo acquisto, sfruttando come leve le regola della domanda e dell’offerta. Tutto nacque nei primi mesi  del 2016 un po’ per caso dalla mia passione per la famosa saga di George Lucas e la voglia di mettere le mani su una copia di “Carcassonne Star Wars“. Trovai il titolo disponibile su un noto sito tedesco con un 30% di sconto, le spese di spedizione ne avrebbero annullato il beneficio così calcolai che con 10 pezzi il prezzo sarebbe stato accettabile. Pubblicai, senza crederci troppo, sul gruppo Facebook “Giochi da Tavolo” un post per vedere se vi erano altri giocatori per fare gruppo nella zona di Milano e Novara ed incredibilmente ricevetti in poche ore le adesioni necessarie con il massimo della fiducia. Ripetei l’esperimento con un Kickstarter, “Santorini“, allargando lo spazio di manovra dall’area NO-MI a tutta la Lombardia, forte del fatto che in quel periodo per lavoro usavo un abbonamento ferroviario IVOL che mi consentiva di muovermi liberamente in tutta la Lombardia e sconfinare in alcune città di regioni limitrofe (Novara, Piacenza, Peschiera [VR]). Qui fu l’apoteosi dell’interesse: gente fuori zona mi pregava di inserirla ed era disponibile a venire in zona a ritirare i giochi e a fare da collegamento per altri amici interessati. Arrivammo a raccogliere adesioni per 40 copie e così, il 7 Aprile 2016, ebbi la folgorazione ed aprii il gruppo.
Oggi siamo in una fase di transizione soprattutto dovuto al cospicuo aumento degli aderenti al gruppo e la gestione accentrata non è più un modello adeguato ed esprime tutti i suoi limiti. Da qui la necessità di ripensare il tutto per la prossima nascita di un GASGDT 2.0.

2) Ci sono requisiti per farvi parte?

Non vi sono requisiti particolari per far parte del gruppo e non vi è nessun obbligo di acquisto, l’unica cosa richiesta è una partecipazione alla vita social di gruppo, con commenti o supporto all’iniziativa. Coloro che definisco “zombi” vengono rimossi, previo avviso, ogni 3-4 mesi. Oggi, per garanitire uno standard minimo di interesse verso il gruppo, in fase di ingresso vengono proposte 3 domande automatiche di presentazione alle quali è necessario rispondere, viene quindi richiesta l’amicizia ad ogni singolo membro per facilitare le comunicazioni ed infine viene fatta una prima “chiacchierata” di presentazione delle meccaniche del gruppo via messenger. L’assenza di comunicazione, di risposte inadeguate, di interazione, determina la non accettazione dopo diversi giorni di attesa.
GASGDT 2.0, pur mantenendo gli attuali criteri, richiederà un tesseramento formale, con un’identificazione certa ed una profilazione dei partecipanti più accurata in modo da conoscere sin da subito quanto il nuovo iscritto potrà contribuire attivamente alla vita dell’iniziativa e la sua dislocazione territoriale, informandolo puntualmente con quali livelli di servizio è raggiunta la sua zona. Un altro aspetto rilevante sarà l’accettazione e la conferma della lettura del regolamento e della netiquette, un insieme di regole informali che  disciplinano il buon comportamento dei membri nel gruppo, specie nel rapportarsi agli altri e nel sostenere gli imprevisti e le criticità. La mancata accettazione non consentirà di partecipare ai GAS che verranno proposti, ma solo l’accesso per la consultazione.
Regolamento e Netiquette si evolveranno nel tempo con l’esperienza ed i suggerimenti degli iscritti al gruppo.

3) I GAS sono diventati formalmente con la Legge Finanziaria del 2008 «…soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà sociale e sostenibilità ambientale». Secondo quanto riportato, dove ritroviamo le “finalità etiche, di solidarietà sociale e sostenibilità ambientale” del gruppo GASGDT? Perché dovrebbe essere definito solidale e non semplicemente un gruppo d’acquisto?

La Legge Finanziaria del 2008 riconosce e disciplina i Gruppi di Acquisto nati quasi 15 anni prima, differenziando tra GAC (Gruppi di Acquisto Collettivi) e GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), entrambi senza scopo di lucro. GASGDT è un GAS perché, a fronte di una verifica con l’ADE (Agenzia delle Entrate), si riconosce a GASGDT la capacità di instaurare relazioni dentro e fuori dal gruppo tra persone che condividono la medesima passione, i piccoli negozi trovano un canale di vendita che migliora i rapporti con la distribuzione ed in alcuni casi  instaura rapporti di fiducia e conoscenza diretta con la clientela. Il meccanismo di consegna, con il passamano solidale che sfrutta gli spostamenti naturali di ciascun membro del gruppo nella sua vita quotidiana (viaggi di lavoro, famiglia, pendolarismo, eventi, etc), riduce drasticamente l’impatto ambientale per quanto riguarda il trasporto; inoltre, i membri del gruppo si aiutano a vicenda e si suddividono i compiti per la gestione degli acquisti, rifacendosi ai principi di mutua assistenza. Ammetto che ad alcuni possano sfuggire parte di questi concetti, per quest0 è necessaria una maggiore sensibilizzazione.
GASGDT 2.0 prevede di passare dall’attuale forma associativa di gruppo informale a quella di associazione riconosciuta, questo passaggio richiede, però, di individuare persone nel gruppo che presidino ed aiutino a gestire gli aspetti burocratici, la gestione dello statuto ed il coordinamento degli adempimenti annuali previsti per legge.

4) Come è attualmente organizzata la gestione dei GAS?

I primi GAS che inizialmente sono stati proposti seguivano uno schema molto semplice: individua l’interesse del momento, tratta l’offerta con qualche negozio o casa editrice, lancia la campagna e verifica le adesioni, raccogli le quote, effettua l’ordine, ricevi e controlla il materiale, organizza la distribuzione sul territorio nazionale. L’idea dei GAS ha riscosso subito un discreto successo, tenendo anche da conto che ho sempre evitato di pubblicizzarla favorendo esclusivamente il passaparola. Purtroppo ho anche incontrato molte ostilità nei primi mesi, perché è stato visto come un mezzo per uccidere il commercio, dato che la forte convinzione di una buona fetta di negozi era che noi trattassimo direttamente con le case editrici. In realtà con le case editrici affermate non siamo mai riusciti a lavorare perché la risposta è sempre stata “il mio cliente è il negozio”, cosa differente per i neo-autori con pseudo case editrici che su Kickstarter si sono sempre resi disponibili verso i gruppi di acquisto.
Di fatto, con il tempo, si sono aggiunte molte altre attività collaterali come la gestione del postvendita dovuto a prodotti danneggiati o con parti mancanti, problemi sulla raccolta delle quote, controllo collaterale di attività di speculazione, gestione reputazionale dovuta alla nascita di gruppi similari, ridistribuzione quote per GAS annullati ed ultimamente ho svolto anche il ruolo di paciere per sedare molte risse digitali che si sono venute a creare per una serie di inefficienze.
GASGDT 2.0 prevede una struttura allungata con un concetto a piramide per limitare il numero degli interlocutori con i quali devo avere a che fare e garantire dall’altra parte una risposta ed un referente che è in grado di gestire risposte in tempi  celeri.
Siamo già nella fase di creazione dei GAS Manager, ossia di un gruppo di persone a cui verranno affidate le attività di comunicazione e relazione dei singoli GAS che nascono. Queste persone saranno l’unica interfaccia per i partecipanti ed io dialogherò con loro in una apposita stanza virtuale mettendo a fattor comune le risposte e le metodologie che mano mano andremo a definire per standardizzare la gestione dei GAS. Questo mi consentirà di relazionarmi al massimo con una ventina di persone limitando i GAS attivi per Manager in modo da non replicare situazioni simili all’attuale dove ci sono tantissimi GAS aperti per pochi pezzi in giro non ancora consegnati.

5) Qual è stato il GAS più impegnativo da gestire?

Ogni GAS ha le sue peculiarità e difficoltà. Sicuramente negli ultimi tempi, a causa di numerosi disservizi dovuti a Game Quest, una società inglese a cui si sono appoggiati molti autori di Kickstarter, mi sono trovato a gestire un elevato volume di errori in fase di fornitura che impediscono la distribuzione. Una delle regole del GAS è che non si consegnano i giochi se non c’è il materiale per tutti, questo per evitare di fare membri di Serie A e membri di Serie B. Sicuramente il crescente numero di scatole rende progressivamente più complessa la gestione di ogni singolo GAS. Anche i primi GAS storici furono un grosso problema e diversi li dovetti chiudere restituendo le quote raccolte perché furono fatte azioni forti verso negozi che si erano dimostrati collaborativi. Oggi abbiamo un discreto equilibrio con la rete retail italiana, i problemi gestionali che stiamo affrontando sono principalmente dovuti ad una evidente crescita del settore Crowdfunding sul quale ci siamo spostati ed alcuni servizi a cui si appoggiano vecchie case editrici e neo autori non funzionano più bene perché molto probabilmente, come noi, anche loro non hanno tenuto conto dei propri limiti.

6) Diversi aderenti ai GAS non hanno avuto una buona esperienza e, specialmente negli ultimi tempi, hanno manifestato perplessità riguardanti l’organizzazione, la comunicazione e la spedizione dei giochi. Questi feedback negativi però non risultano essere una novità ma si ripropongono di tanto in tanto. Può ciò essere sintomo di una necessaria riorganizzazione del gruppo stesso?

Sì, i problemi ci sono stati e ci sono tutt’ora, la ri-organizzazione è in atto da più di 12 mesi. La principale difficoltà è trovare persone che possano gestire in modo adeguato ed affidabile le attività e per questo sono stati fatti diversi tentativi. Alcuni hanno permesso di individuare persone di massima fiducia, la maggior parte sono stati scartati, cercando di recuperare al meglio le situazioni fuori controllo che si sono venute a creare. Questa esigenza si è manifestata in modo “importante” la primavera dello scorso anno quando il numero di iscritti era vicino alle 1000 unità e per questioni di salute sono finito per un mese in camera iperbarica impedendomi di presidiare in modo adeguato il gruppo. Quest’anno, invece, c’è stata la gravidanza di mia moglie e l’arrivo di Gioia, mia figlia. Due eventi diametralmente opposti che hanno evidenziato come il gruppo sia eccessivamente dipendente dalla mia personaOggi il gruppo conta 2000 persone e da qui nasce anche l’esigenza di una versione 2.0 dell’iniziativa, che non riguardi più una semplice riorganizzazione ma permetta di sostenere eventuali ulteriori future adesioni.

7) Cosa credi debba essere migliorato particolarmente di questi diversi aspetti? Quali sono le proposte che stai valutando?

Come anticipato in precedenza, la priorità numero uno è di abbassare il mio numero di interlocutori. Quindi sto costituendo un pool di GAS Manager (max 20) che mi consentiranno di ridurre i messaggi a cui devo dare riscontro quotidianamente. La comunicazione non è assente, ma è diventata molto lenta a causa dell’elevato numero di messaggi privati che giungono quotidianamente. Gli aspetti che sono già al vaglio sono l’introduzione di strumenti tecnologici differenti da quelli preconfezionati come Facebook e Messenger e valutare il passaggio ad una forma Associativa Costituita. Entrambe le soluzioni richiedono tempo per la stesura progettuale e dello Statuto. Pur mantenendo vivo il nucleo originale di comunicazione Facebook, Messenger e Telegram, si vuole puntare su un sito con integrata un’area privata a cui è collegato una gestione in grado di fornire le informazioni agli iscritti per le sole attività a cui stanno partecipando. Questo consentirebbedi avere un quadro completo in un unico spazio, senza la necessità di navigare attraverso le numerose chat.
Per quanto riguarda la gestione della rete solidale, che con la crescita degli utenti si è dimostrata il vero tallone di Achille, è stato necessario far tesoro dell’esperienza biennale maturata. Primo tra tutti la necessità di istituire un pool di Linker Manager in grado di dialogare con tutte le persone che mettono a disposizione il loro tempo creando e manutenendo una mappa della qualità dei link basata su frequenza e numericità dei linker per tratta. Questo gruppo farà anche da “Torre di Controllo” coordinando le partenze e gli arrivi.
Gli altri problemi che abbiamo incontrato sono stati: la tracciatura puntuale dei passamano (in particolar modo le deleghe al ritiro), le zone di scambio nei viaggi composti da più tratte e problemi legati a linker che spesso non consentivano ai giochi di arrivare a destinazione e tornavano indietro quando l’incontro non andava a buon fine a causa di imprevisti.
Per la tracciatura si vuole utilizzare un sistema basato su QRCode, dove ciascun iscritto con il suo tesseramento otterrà un codice personale identificativo, un qualsiasi delegato dovrà essere in possesso di un suo codice per poter ritirare i giochi e ciascun gioco verrà marcato con un QRCode che lo assegna al destinatario finale. Ad ogni passamano sarà necessario utilizzare un APP di scansione del QRcode per tenere traccia correttamente della tracciatura. Per facilitare i nodi di scambio si sta concludendo un accordo con 3.500 esercizi commeciali sparsi per tutto il territorio nazionale ove sarà possibile lasciare in deposito assicurato i giochi che potranno essere ritirati entro 7gg dal successivo linker, consentendo in questo modo un avanzamento progressivo ed anche una facilità di ritiro per i destinatari finali dato che molti esercizi commerciali hanno orari di servizio ampi.

8) Alcuni hanno manifestato dubbi riguardanti la poca trasparenza legata alla possibilità di vedere le fatture di acquisto. È vero? È possibile avere accesso alle fatture rilasciate per un particolare gruppo di acquisto a cui si partecipa?

La trasparenza è volutamente limitata, ma accessibile a chi partecipa ai GAS, questo perché c’è una parte del mondo retail ed editoriale che non vede di buon occhio l’iniziativa, dichiarando che questo tipo di approccio danneggia il mercato. Nei primi tempi quando i negozi che collaboravano non erano tutelati “dalla poca trasparenza” si sono visti rendere la vita difficile, con modifica ai listini prezzi diventati scarsamente competitivi o addirittura visite della GdF fortunatamente terminate con un nulla di fatto ma che hanno “distratto ” il negozio dal fare il loro lavoro. Conto di risolvere questa necessità con l’introduzione di strumenti informatici adeguati di cui parlavo precedentemente, mantenendo comunque l’accesso riservato ai partecipanti del GAS richiesto. Un discorso a parte va fatto per i Kickstarter dove, non trattandosi di acquisto ma di donazione, le fatture e le garanzie non esistono. Ciò che quindi ti arriva è nient’altro che una ricompensa a titolo gratuito. A garantire la correttezza ci sono comunque tutte le transazioni elettroniche, dato che il gruppo non ammette l’uso del contante.

9) In molti ti stanno chiedendo se sia possibile decentrare l’organizzazione e designare dei referenti regionali per gestire in maniera più veloce la distribuzione dei giochi, come rispondi ad essi?

Il decentramento è già in atto da tempo, Liguria, Toscana, Roma/Viterbo, Campania, Umbria, Torino/Cuneo, Riviera Romagnola, Dorsale Adriatica, Puglia, Sicilia, Milano/Novara/Biella/Vercelli, Brescia, Lombardia Oreintale/Trentino/Veneto Occidentale. Si tendono a raggruppare provincie secondo i link stabili che si riescono a costituire. Link che mutano nel tempo, che nascono e muoiono dato che tutto è basato sulla disponibilità dei singoli. Una rete che muta costantemente è più difficile da gestire e la difficoltà è individuare punti fermi.
Con GASGDT 2.0 contiamo di sfruttare meglio il supporto logistico e di stoccaggio della rete di esercizi commerciali e, tramite il gruppo dei Linker Manager, coordinare al meglio le differenti territorialità. Stiamo valutando se stabilire delle ripartizioni per macroaree all’interno del gruppo Linker Manager in modo da avere un presidio più focalizzato. Vorremmo coinvolgere maggiormente le Associazioni Territoriali dove la gente gioca, in modo da favorire l’incontro e garantire un presidio di custodia adeguato ai giochi da chi è già abituato a gestirne in quantità.

10) È stato chiesto ripetutamente da alcuni aderenti a GAS una spedizione ad hoc tramite corriere per diminuire i tempi di spedizione che, in certi casi, raggiungono anche l’anno. Come mai non è mai stata concessa questa possibilità?

Dal punto di vista del singolo è facile dire “pago una spedizione” ma se appena 20 o 30 utenti pagano la spedizione si può ben capire le difficoltà logistiche. Ogni singola spedizione richiede che il pacco venga confezionato e protetto in modo adeguato, incollata la Lettera di Vettura e poi è necessario che qualcuno sosti a casa a tempo indeterminato in attesa che i vari corrieri scelti dai membri passino. Poi va consegnato il cartone lato strada che può arrivare a pesare anche diverse decine di kg, quindi non facilmente gestibile da qualsiasi persona. Io sono un pendolare tra NO e MI e partendo presto la mattina e tornando tardi la sera gli orari sono incompatibili con i servizi di pickup and delivery che di norma non sono apprezzati dagli iscritti perché nettamente più costosi.
GASGDT 2.0 punta a creare liste ripartite per area in modo che gli iscritti che hanno partecipato ad un GAS e sono in attesa, possano sapere sempre quale quantitativo di scatole è destinato alla loro zona suddiviso per GAS, questo strumento vuole spingere alla consapevolezza ed all’uso delle spedizioni collettive che a fronte delle difficoltà sopra indicate risulterebbe numericamente molto ridotto e consentirebbe di servire in modo adeguato le aree più disagiate. Altro problema delle spedizioni collettive è che non tutti sono d’accordo nell’affrontare un extra spesa di qualche euro a scatola e quindi la zona si divide inevitabilmente da chi “pago per avere subito” e chi “attendo la rete solidale senza spendere nulla”. Questo aspetto sarà gestito in fase di profilazione dell’iscritto al nuovo sito-portale e potrà sempre specificare se è interessato ad una spedizione collettiva e qual è il budget massimo per scatola disposto a versare per una spedizione ripartita. In questo modo il software sarà in grado di dirci velocemente quali e quanti utenti sono disponibili per un eventuale spedizione collettiva. La spedizione collettiva sarà ammessa per quelle zone dove la raggiungibilità risultasse scarsa o assente e per le zone dove la raggiungibilità è buona o ottima ma si dovesse superare una determinata soglia temporale di “accettabilità”.

11) Di cosa ha bisogna ora GASGDT?

Disciplina e pensiero collettivo, questo mi consente di avere i giusti tempi per portare a termine la riorganizzazione e far nascere GASGDT 2.0. Ho contato molto sulla capacità delle persone di seguire alcune regole facili, ma spesso devo rincorrerle. Le persone ritirano i giochi e non confermano, non controllano le quote se hanno avuto qualche problema di invio parziale o storno, appena vedono online un amministratore iniziano a cercare risposte singolarmente creando un quantitativo di MP che rendono difficile il lavoro. Se mi assento per troppo tempo, per avere la tranquillità di risolvere i numerosi problemi con i vari KS, si accendono gli animi e si pensa subito ad una truffa. La fiducia è un fattore fondamentale, deve essere coltivata costantemente ed è inversamente proporzionale al tempo che si trascorre in silenzio. Mie assenze troppo lunghe generano irrequietezza nel gruppo, per questo credo che sia il gruppo dei GAS Manager che quello dei Linker Manager possa risolvere il problema di comunicazione e presidio lamentato genericamente da molti.
Sono abbastanza soddisfatto della qualità dei membri del gruppo e non è mai stato mio obiettivo avere grandi numeri, ma numeri di qualità. Il numero dei GAS inizialmente è stato ridotto drasticamente. Non lo avrei voluto interrompere del tutto perchè si sono instaurati dei rapporti con autori di Kickstater e case estere che devono essere coltivati e, quando chiedono un aiuto al GAS, è necessario dare anche a loro un riscontro.
Il GASGDT di fatto è un catalizzatore tra Domanda e Offerta ed in assenza di uno o dell’altro non verrebbero meno gli elementi base su cui poggia le proprie fondamenta.

12) Quando arriverà GASGDT 2.0?

La strada da fare è tanta e soprattutto al momento c’è l’inerzia dei tanti KS fatti lo scorso anno che continueranno ad arrivare e dovranno essere gestiti e distribuiti, quindi attività anche in assenza di nuove proposte sarà sempre presente per almeno altri 10-12 mesi.
Il primo step è disgorgare l’attuale situazione magazzino recuperando tutti i GAS fermi per problemi e velocizzando la distribuzione quanto più possibile mettendo in campo già delle razionalizzazioni del futuro progetto.
Mi piacerebbe ripartire quanto prima a proporre nuovi GAS, ma il tempo è direttamente correlato all’aiuto che riuscirò a mettere in campo secondo le specifiche competenze delle persone iscritte al gruppo. Mi piacerebbe poter rilasciare GASGDT 2.0, con tutte le novità qui descritte, in concomitanza di eventi come Lucca o Essen.


Avete ancora dubbi sulla normativa che regolamenta GASGDT? Sebbene Furio si sia documentato bene prima di dar vita a questa realtà, abbiamo comunque voluto sentire il parere di un esperto. Così abbiamo contattato un nostro amico avvocato, Andrea Sbragia, nonché autore di giochi. Per ringraziarlo della sua disponibilità li citiamo: 17(21) Kriegspiel with cards for gentlemen – per ora disponibile solo su Thegamecrafter.com – e Rockopolis, che tra qualche mese rivedrà la luce su Kickstarter.

A) Ciao Andrea, puoi farci una breve panoramica della normativa vigente sui GAS?

Ciao Matteo! I GAS nascono come fenomeno pressoché spontaneo nei primi anni ’90 per ottimizzare il tempo libero di alcune famiglie per organizzare acquisti di beni di prima necessità a prezzi più convenienti. Nel 1997 nasce la Rete Nazionale dei Gruppi di acquisto, non rappresentante un albo o un registro degli stessi, bensì solo una rete per collegare i vari gruppi fra loro. Da questa data si assiste ad una maggiore specializzazione dei GAS stessi, sempre comunque rivolti alla ricerca della aggregazione volta non solo al risparmio economico, ma anche alla sostenibilità  in termini di ricerca di prodotti ecosostenibili o a “Km zero”.
Il proliferare di suddetti gruppi ha interessato anche il Governo, che con la Legge 244/2007 (Legge finanziaria del 2008) ha identificato i GAS come: “Soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà e sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita” (art. 266 L.244/2007)
Il GAS, si presenta quindi come una aggregazione di più persone fisiche che, senza scopo di lucro, ma con finalità meramente mutualistiche, mettono insieme le risorse sia per incrementare il proprio potere di acquisto, sia per incentivare il consumo etico dei prodotti medesimi, cercando di aiutare la piccola economia locale.
In parole povere potrebbe essere inteso il GAS come “la colletta” per uno scopo, ma, ovviamente, la ratio e la sua esplicazione è ben più di questo; la componente solidaristica, infatti, considerato il tenore della norma e la formazione pregressa dei GAS, non è rivolta solo ai componenti del GAS ma anche ai produttori che rappresentano la controparte contrattuale del GAS, perchè in esso trovano l’acquirente sensibile ai modi di produzione solidali o alla promozione delle piccole attività locali.

B) Hai qualcosa da aggiungere alla risposta della domanda n°3 che ho posto a Furio?

No non aggiungerei nulla, anche perché in merito alle finalità del GASGADT non posso entrare, ma mi permetto semplicemente di rimandare alla risposta di cui al punto C.

C) Al netto di tutte le risposte  date durante la suddetta intervista, credi che le accuse di evasione siano ancora in qualche modo motivate?

Al netto di quanto considerato tenderei a ritenere che il GAS, propriamente strutturato, non perfezionando alcun ricarico non produce reddito e, per questo, non è soggetto al quale si possano imporre gli oneri del normale operatore commerciale, con necessaria richiesta di Codice Fiscale della impresa o della associazione , ovvero di Partita IVA.
Ciò detto, tenderei comunque ad affermare che il GAS, pur se rappresentato da un gruppo “informale” e spesso ondivago nel suo insieme (stante la decisione dell’acquisto da svolgere di volta in volta) dovrebbe dotarsi di alcuni accorgimenti minimi necessari:

  • in primo luogo la trattativa per l’acquisto dovrebbe sempre e comunque porsi quale “acquisto collettivo” e la stessa dovrebbe concludersi con il pagamento da parte di un soggetto indetificato come “soggetto preposto all’acquisto collettivo per l’oggetto/o gli oggetti X”, la merce consegnata dovrebbe essere munita di fattura (o scontrino fiscale) intestata al soggetto identificato come sopra, il quale la dovrebbe ricevere quale “acquisto collettivo”, magari volendo anche propriamente declinato nei suoi partecipanti;
  • in secondo luogo l’attività di raccolta dell’ordine e distribuzione dello stesso o degli stessi dovrebbe essere fatta senza alcun ricarico sugli aderenti al gruppo stesso, quindi meramente volontaria.

Inoltre sarebbe oltremodo utile che il GAS sia dotato di quei requisiti minimi richiesti dall’art.4 comma 7 DPR 633/72 richiamati da art.148 comma 3 Tuir che qui si elencano:

  1. Divieto di distribuzione, anche indiretto, di tutti gli avanzi o utili di gestione nonché di fondi, riserve di capitale durante la vita della associazione, salvo che la destinazione o distribuzione non siano stabilite dalla legge;
  2. Obbligo di devolvere, in caso di scioglimento, il patrimonio del gruppo ad altra associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità;
  3. Disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l’effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o per i partecipanti di maggiore età il diritto di voto per l’approvazione o la modificazione dello Statuto e dei regolamenti per la nomina degli organi direttivi della associazione;
  4. Obbligo di redigere e di approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario ai sensi delle disposizioni statutarie;
  5. Eleggibilità libera degli organi amministrativi ai sensi e per gli effetti delle norme contenute nel codice civile in merito al principio del voto singolo, alla sovranità della assemblea dei soci ed ai loro criteri di ammissione ed eslcusione;
  6. Intrasmissibilità della quota associativa ad eccezione dei trasferimenti mortis causa e non rivalutabilità della medesima quota.

Quindi, concludendo, si potrebbe affermare che, pur essendo vero che il GAS non sia legato da formalità legate alla imposizione fiscale è comunque vero che il medesimo GAS, strutturato sia come gruppo informale, sia come associazione dovrebbe dotarsi di quelle cautele minime (c.d antielusive) al fine di tutelare la propria azione esterna, ma, soprattutto la trasparenza fra gli associati ed i partecipanti.


Al netto di ciò possono esserci ancora dubbi? Non credo. Quindi lascio a voi i commenti.

Matteo Mariella

Ingegnere energetico, coltiva diversi passioni, tra le quali il piano, la palestra, la lettura e, ovviamente, i giochi da tavolo.

Ultimi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *