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Anteprima: Odissea

Odissea è uno spinoff di Mythomakya e ho avuto modo di provarlo in anteprima a Modena in occasione di Play, grazie a Pendragon Game Studio.

Lo so, sono in estremo ritardo, avrei dovuto parlare di Odissea molto tempo fa, ma poi succede sempre qualcosa e quindi… eccomi qui.

Odissea è un gioco per 3-6 divinità, che potranno appoggiare o meno il ritorno di Odisseo (o Ulisse) a Itaca in una partita di circa 45’.

Molto probabilmente conoscete Mythomakya, di cui Odissea è un po’ uno spin-off, i due giochi condividono l’autore, Luca Feliciani e la casa editrice, Pendragon Game Studio.

Ho giocato a Odissea in quel di Play ormai due mesi fa e il giorno prima della prova del gioco, Luca mi aveva sfidato a capire come funzionava basandomi esclusivamente sulla cartolina promozionale. Non sono riuscito a vincere la sfida, ma in parte avevo capito a cosa andavo incontro, questo perché il gioco è davvero di immediata comprensione, sia per le meccaniche, sia per l’ambientazione, che affascina chiunque sin dai banchi dalla scuola primaria.

Ne approfitto per salutare Ale del Dunwich Buyers Club, Gabriele di Board-Games.it e Omar di MagicMerchant.it, che erano al tavolo con me in quel sabato modenese!

La storia

La storia la conoscete o, se non la conoscete, potreste fare un ripasso, ma per praticità la riassumerò così: Odisseo viaggia verso Itaca, la sua ordalia (o “odissea”, ma guarda un po’) durerà 10 anni, durante i quali dovrà fronteggiare numerosi ostacoli posti sul suo cammino dagli dèi che gli sono avversi. Tra gli Olimpici, tuttavia, alcuni parteggiano per Odisseo e lo aiutano a tornare tra le braccia della sua amata Penelope, mentre Argo… beh, vi lascio ripassare la storia di Argo, se non ricordate come finisce.

Il setup

Preparare una partita di Odissea richiede pochi istanti, la plancia viene posta sul tavolo e su di essa una carta per tappa del viaggio di Odisseo: Polifemo, Circe, Ade, le sirene, Scilla e Cariddi, Calipso, Itaca. Il mazzo delle carte viaggio viene posto accanto alla plancia e ciascun giocatore riceve la mano iniziale di carte e, segretamente, la propria carta divinità. Cercherete di favorire il ritorno di Odisseo o di ostacolarlo?

Nessuno mi vuole uccidere!

La partita

Ogni tappa è scandita dal mazzo delle carte viaggio, che dichiara quale regola si applicherà in quel round. Potrete giocare tutti a carte coperte o vi sarà imposto di rivelare le carte?

Ogni round è un incontro per Odisseo, ci vengono indicati i tre colori positivi e i due negativi e il valore da raggiungere. Cosa significa questo? È molto semplice, nel caso di una prova rossoverdegiallo di difficoltà 2, i giocatori dovranno giocare segretamente dalla propria mano carte rossoverdegiallo per arrivare a 2. Facilissimo, no? Beh, sì, se non fosse che i giocatori avversi a Odisseo giocheranno carte nere e viola (gli altri due colori a disposizione), nel tentativo di far fallire il test. Quando tutti hanno giocato le proprie carte, se ne aggiungono due dal “mazzo del destino”, che rendono un po’ meno semplice capire chi ha giocato cosa, si mescola il mazzetto per impedire che si capisca chi ha giocato cosa e si procede al calcolo dei colori. Se si è raggiunto il livello di difficoltà, la prova è superata e si copre la tappa con la carta divinità corrispondente dal lato “successo”, diversamente la carta avrà il lato “fallimento” in alto.

Come dicevo, potreste trovarvi a fingere di voler aiutare Odisseo o dire di non avere carte positive in mano, quando è vero il contrario, perché la regola di quel round impone al primo e l’ultimo giocatore di turno di giocare a carte scoperte, insomma, non sarà così banale celare la propria identità e ingannare gli altri!

Le prove sono sette e perché la propria fazione risulti vincitrice bisogna vincerne tre (“cattivi”) o cinque (“buoni”) e intanto il povero Odisseo viene sballottato a destra e manca…

Conclusioni

Se Mythomakya cercava di portare un gioco molto semplice nelle case di giocatori alle prime armi, Odissea alza l’asticella di una tacca, con un gioco tattico (ma anche un po’ strategico) di identità nascoste.

Lo svolgimento ricorda moltissimo la “crisi” di fine turno di Battlestar Galactica, a cui peraltro Luca non ha mai giocato (malissimo!), ma lo pone in un contesto molto più semplificato e immediato. Se in diversi giochi di identità nascosta non è chiaro come muoversi, qui il meccanismo è molto semplice e tutti sono costretti a farsi avanti, nessuno rimane in disparte (punto debole di alcuni giochi di questo tipo).

Va da sé che anche un gioco come questo necessita di più di una partita per essere valutato appieno, ma sembra avere le carte (ehm…) in regola per catturare un giocatore che si è approcciato al mondo ludico con Mythomakya. Ecco, se devo fare un appunto… le illustrazioni sono davvero azzeccate e divertenti, ma a me piaceva più lo stile di quelle di Mythomakya.

Vi ricordo che già da ora potete navigare fino a MagicMerchant.it per ordinare Odissea, senza nemmeno chiedere l’aiuto dei Feaci.

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