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9 domande sulla nuova serie di Star Trek con Jean-Luc Picard

9 domande sulla nuova serie di Star Trek con Jean-Luc Picard

Patrick Stewart sta per tornare in Star Trek, ma ci sono molte domande che attendono ancora una risposta…

1. Sarà una serie o solo una miniserie?

Non si sa. Sul palco della convention 2018 di Star Trek a Las Vegas, Alex Kurtzman l’ha definita come “la prossima serie di Star Trek“, cosa che fa pensare ad un progetto di lungo corso come Star Trek: Discovery. Tuttavia, è più probabile che lo show su Picard sia una di quelle “serie limitate” di cui ha parlato CBS quando, lo scorso giugno, ha annunciato per la prima volta l’intenzione di espandere l’universo televisivo di Star Trek.

Poche settimane fa anche il vicepresidente dei CBS Studios per i contenuti originali, Julie McNamara, ha confermato:

Siamo interessati sia a realizzare serie limitate basate su Star Trek, sia nuove serie vere e proprie.

Bisogna anche considerare che Sir Patrick ha 78 anni ed ormai vive la sua vita fra Brooklyn, NY ed il Regno Unito. È difficile che voglia ritrasferirsi a L.A. o Toronto sul lungo periodo. TrekMovie ipotizza che Stewart abbia preso un impegno per una serie limitata, composta da sei a dieci episodi (non necessariamente della durata classica di un’ora circa, come quelli di Discovery).

Al San Diego Comic-Con dello scorso luglio, la produttrice esecutiva Heather Kadin ha dichiarato che avrebbero preso in considerazione anche formati diversi dagli episodi da un’ora: si riferiva alla serie su Picard o solo agli Short Treks, i corti da 10-15 minuti che vedremo prima della seconda stagione di Discovery?

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2. Se Picard non sarà più un capitano, che ruolo avrà?

Potrebbe, e sottolineo potrebbe, non essere più un capitano. Potrebbe non essere più lo stesso Jean-Luc che avete in mente e che conoscete bene. Potrebbe essere una persona molto diversa, segnata dalle sue esperienze. Saranno passati vent’anni, cioè più o meno lo stesso lasso di tempo fra l’ultimo film – La Nemesi – ed i nostri giorni.

Queste parole le ha pronunciate Stewart in persona a Las Vegas.

Se Picard fosse ancora un membro della Flotta Stellare, è facile immaginare che vent’anni dopo il film La Nemesi sia diventato un ammiraglio.

Anche se in The Next Generation abbiamo visto spesso ammiragli incompetenti o corrotti, Picard potrebbe rappresentare una rara eccezione insieme a Nechayev. Già nell’episodio della prima stagione di TNG intitolato ‘L’età della ragione‘, a Picard era stato offerto l’ammiragliato ed il ruolo di comandante dell’Accademia della Flotta Stellare: lavori perfetti per un Picard più anziano.

Ma è anche possibile che Picard abbia lasciato la Flotta Stellare, forse per seguire la sua grande passione per l’archeologia. O può darsi – come suggerito dall’episodio ‘Ieri, oggi, domani‘ – che abbia deciso di dedicarsi al vigneto di famiglia. Chiaramente, vorrebbe dire che non avrebbe ascoltato il consiglio che il capitano Kirk gli ha offerto nel film Star Trek: Generazioni, di non ritirarsi, di rifiutare le promozioni e qualsiasi altra cosa che lo avrebbe allontanato dal ponte di comando dell’Enterprise. Ma chi può sapere cosa è accaduto in questi vent’anni al personaggio e da quali esperienze è stato segnato…

Un fattore da tenere in considerazione è la salute di Jean-Luc: nel futuro mostrato in ‘Ieri, oggi, domani‘ Picard soffre della sindrome irumodica, che è una forma di demenza. Vogliamo parlare del cuore? Sappiamo che ha un cuore artificiale, installatogli dopo una scorribanda giovanile con i Nausicaani (vedi gli episodi ‘Trappola per samaritani‘ e ‘Una seconda opportunità‘) e non è da escludere che il dispositivo possa avergli causato qualche guaio, nella vecchiaia.

Ci sarebbe anche la faccenda degli impianti Borg: il film Primo Contatto ha stabilito che Picard non è mai stato scollegato del tutto dalla Collettività e se non è stato possibile rimuovere completamente gli impianti di Sette di Nove, lo stesso potrebbe valere per l’ex Locutus dei Borg.

Questi sono tutti elementi che potrebbero spiegare il suo allontanamento dalla Flotta Stellare

È quasi certo che non vedremo una sorta di Star Trek: The Next Generationseconda parte, con Picard al comando dell’Enterprise-E (F o G, per quello che vale), ma non è necessariamente un male: Picard non è un giovanotto e certamente la nuova serie sottolineerà che il personaggio ha ormai passato l’età per essere un capitano d’astronave.

L’ipotesi più probabile è che la nuova serie vedrà Picard in una fase diversa della sua vita, in cui non comanda più un’astronave e forse non è neanche più un membro della Flotta Stellare: se così fosse, si tratterebbe di una serie dalle premesse completamente nuove per la saga.

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3. Quale sarà il tono della serie?

Un altro indizio lasciato da Patrick Stewart a Las Vegas è stato quando ha detto:

Vi giuro e vi garantisco che sarà [una serie] molto, molto diversa.

Stewart forse non si riferiva al semplice fatto che vedremo un Picard anziano, in un ruolo ed in un contesto differente da quello che immaginiamo.

C’è una grossa domanda che aleggia nell’aria: che tono avrà questa nuova serie? Vedremo il lato dark di Picard? E se sarà così, vedremo Picard muoversi in un contesto più cupo a causa di fattori esterni (come in Discovery) o si sarà incupito proprio il personaggio per motivi personali? Lotterà per accettare/contrastare il suo ruolo in questa nuova fase della vita o qualcosa lo ha già cambiato?

Jean-Luc Picard ha sempre incarnato gli ideali della Flotta Stellare e della Federazione. TNG è famosa per il suo ottimismo ed i suoi toni solari quindi, se davvero dobbiamo aspettarci qualcosa di “molto, molto diverso”, come minimo la nuova serie sarà decisamente meno gioiosa.

Certamente gli autori possono trovare mille possibilità narrative per giustificare il cambio di tono, però si rischia anche un po’ l’effetto ‘Gli ultimi Jedi‘: esplorando una versione più anziana e così diversa di un personaggio tanto amato, la nuova serie rischia di allontanare una fetta consistente di fan che immaginava tutt’altri sviluppi per Jean-Luc Picard.

4. Quale sarà la condizione geopolitica della galassia e della Federazione?

Anche qui, la risposta è un gigantesco: “Non si sa.”

L’unico elemento canonico che si è svolto successivamente agli eventi di ‘La Nemesi‘ è contenuto in quel breve momento del film Star Trek (2009) di J.J. Abrams in cui si fa riferimento alla distruzione di Romulus ed al viaggio a ritroso nel tempo di Spock e Nero, che ha dato origine alla linea temporale Kelvin. Parliamo di eventi che hanno avuto luogo nel 2387, ovvero dodici anni prima di quando sarà ambientata la nuova serie.

Se la nuova serie terrà conto di questi elementi, è ovvio che gli equilibri di potere nella galassia avranno subìto dei grossi cambiamenti: i Romulani superstiti si sono alleati con la Federazione (un po’ come i Klingon dopo la distruzione di Praxis)? Hanno dato la colpa alla Federazione per la distruzione di Romulus – come ha fatto Nero – entrando in guerra? I Romulani esistono ancora, come popolo?

Ci sono poi altre forze in gioco. Del destino dei Cardassiani abbiamo saputo molto poco, dopo Deep Space Nine: si sono ripresi dopo la Guerra del Dominio? I Klingon hanno approfittato della distruzione di Romulus? Come hanno reagito alla tragedia i loro cugini Vulcaniani? E cosa ne è stato dei Borg? Hanno tentato nuovamente un’invasione su larga scala del Quadrante Alfa o Janeway è riuscita ad assestare alla Collettività un colpo letale, nell’episodio finale di Voyager?

È un periodo potenzialmente molto interessante per ambientare una serie, perché i giocatori sono sempre quelli ma il gioco potrebbe essere cambiato radicalmente. È ovvio che un periodo così tumultuoso impatterebbe significativamente sul tono della serie, come abbiamo visto in Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Discovery.

5. Verrà adottata la stessa estetica di Discovery?

Serie e film più recenti di Star Trek hanno un aspetto decisamente diverso da quello di The Next Generation e relativi spin-off: alieni ed astronavi hanno subìto un redesign, la narrazione è diventata più cruda, i toni più cupi ed è sostanzialmente cambiato il linguaggio cinematografico della saga, lontanissimo da quello delle serie Trek anni ‘80 e ‘90. Anche se The Next Generation, Deep Space Nine e Voyager avevano ognuna una loro originalità estetica, avevano tuttavia abbastanza elementi in comune (visivamente, stilisticamente e come tono) da configurarsi immediatamente come parte dello stesso universo narrativo di base.

Se la nuova serie con Picard abbracciasse un’estetica simil-TNG aggiornata, comunque non somiglierebbe affatto a Discovery e sembrerebbe una scelta deliberatamente retrò, come quella di The Orville. D’altro canto, abbracciare completamente il look di Discovery creerebbe altri problemi: una delle critiche maggiori alla più recente serie del franchise è che si è discostata troppo da ciò che s’era visto in precedenza, e queste differenze risulterebbero ancora più stridenti immaginando lì in mezzo un personaggio tanto amato come Picard.

Un buon compromesso potrebbe essere quello di rifarsi al look e alle atmosfere degli ultimi tre film di TNG, che presentano un aspetto più dark, moderno e cinematografico, mantenendo una certa familiarità con la serie. Si può dire che l’estetica di Discovery sia già coerente – per certi versi – con quella dei film di The Next Generation.

Rimane comunque il “problema Klingon“: la razza guerriera è stata radicalmente ridisegnata in Discovery ed in TNG i Klingon sono apparsi spessissimo. Ipotizzando che l’ennesimo ritocco estetico dei Klingon in Discoverypromesso a più riprese dal truccatore Glenn Hetrick per la seconda stagione della serie – non ripristinerà esattamente il look che avevano in TNG, come risolveranno la questione? Quale design vedremo nella serie di Picard? I truccatori troveranno una via di mezzo fra i Klingon vecchio stile e quelli di Discovery?

È vero che la Serie Originale è sopravvissuta benissimo al cambiamento estetico dei Klingon – fra come apparivano in TV e come sono stati mostrati al cinema – però in TOS non hanno mai avuto il problema di Worf che, chissà, ora potrebbe apparire senza la sua bella chioma…

6. Quali altri personaggi appariranno nella nuova serie?

La serie su Picard ovviamente non sarà un one man show e verosimilmente saranno coinvolti altri personaggi cari ai fan di TNG, anche solo come semplici guest star piuttosto che come protagonisti o personaggi ricorrenti. Le possibilità sarebbero infinite, ma ci sono personaggi che più di altri avrebbe senso ripescare.

Uno di questi è senz’altro Beverly Crusher. Picard ha dei trascorsi complicati con lei e sono da sempre attratti l’uno dall’altra. Nell’ipotetico futuro dell’episodio ‘Ieri, oggi, domani‘ Picard e Crusher si sono addirittura sposati, per poi divorziare. Che i due personaggi siano convolati a nozze è un’idea assodata in molti romanzi (ovviamente non canonici) e persino nel videogame Star Trek Online, quindi la nuova serie potrebbe ufficializzare la loro unione. Gates McFadden si è dimostrata aperta all’idea e aspetta lei stessa di essere informata su eventuali sviluppi.

Un altro personaggio amato dai fan che potrebbe tornare insieme a Picard è Guinan. La longeva El-Auriana è una carissima amica e confidente di Jean-Luc, in un rapporto che lei stessa ha definito : “Oltre l’amicizia ed oltre la famiglia.” La nuova serie potrebbe offrire un’opportunità perfetta per esplorare meglio questa complessa relazione, sempre che Whoopi Goldberg si faccia convincere a partecipare.

Il cast di The Next Generation è notoriamente quello che, forse più di altri, è rimasto unito anche dopo la fine della serie e certamente molti di questi attori, cogliendo l’opportunità, potrebbero decidere di apparire nella nuova serie. Marina Sirtis e Michael Dorn hanno più volte dichiarato che, se gli fosse chiesto, sarebbero felici di tornare a recitare in Star Trek. Addirittura Michael Dorn sta ancora cercando di convincere CBS a produrre una serie tutta su Worf. Jonathan Frakes e LeVar Burton erano dietro le quinte del palco di Las Vegas mentre Stewart annunciava il suo ritorno e lo stesso Frakes è ancora attivissimo nel franchise, come regista di Discovery. A giudicare dal suo accorato tweet per commentare il ritorno del Capitano Picard in TV, si può azzardare che anche Wil Wheaton sarebbe pronto a tornare nei panni di Wesley Crusher in un batter d’occhio.

Il personaggio più problematico da riportare in scena sarebbe quello di Brent Spiner, considerando che Data è morto in La Nemesi. Tuttavia, il finale del film lasciava intendere che il trasferimento dei tracciati neurali da Data a B4 avesse cominciato a funzionare (difatti Data è ufficiosamente resuscitato – in questo ed altri modi – in molti libri e fumetti). Il problema è che Spiner si ritiene troppo anziano per continuare ad interpretare un androide virtualmente immune allo scorrere del tempo. Forse gli autori potrebbero trovare una soluzione creativa per spiegare perché Data abbia deciso di modificare il suo aspetto, in modo da apparire più vecchio… difficile, ma non impossibile.

Anche se è quasi certo che, oltre Picard, vedremo altri visi familiari di Star Trek nella nuova serie (come protagonisti o come semplici guest star, provenienti da TNG o meno), il motivo per cui non sono ancora stati annunciati è che la serie è ancora nelle primissime fasi di sviluppo. Stewart ha dichiarato che i copioni non sono ancora stati scritti, per cui è difficile che gli autori abbiano già bene in mente di quali personaggi avrebbe bisogno la storia.

7. Verranno prese inconsiderazione fonti non-canoniche?

Un membro dello staff creativo della nuova serie sarà Kirsten Beyer, già autrice di Discovery e di numerosi romanzi di Star Trek, che lavorerà al fianco del Premio Pulitzer Michael Chabon (autore di uno dei 4 Short Trek annunciati a Las Vegas).

Da autori di romanzi, la coppia potrebbe essere attratta dall’idea di attingere ai romanzi ambientati in epoca post-Nemesis, nei quali Picard ha continuato a vivere una serie di avventure come Capitano dell’Enterprise-E, si è sposato con Beverly, ha avuto un figlio ed ha anche eliminato definitivamente i Borg.

In alcune linee temporali alternative – illustrate ancora nei romanzi – Picard è anche stato promosso al grado di ammiraglio, gli è stato dato il comando dell’Enterprise-F, ha sviluppato la sindrome irumodica e ha persino sposato Vash. In Star Trek Online Picard ha lasciato la Flotta Stellare ed è tornato in Francia. Nel fumetto Star Trek: Countdown – collegato agli eventi del film Star Trek (2009) – il personaggio è un ambasciatore ed ha lavorato con Spock cercando di salvare Romulus dal potere distruttivo della supernova Hobus.

Ovviamente la nuova serie non è affatto obbligata a tenere conto di tutti questi elementi non canonici, ma potrebbe trovarvi ispirazione.
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8. Picard morirà?

Siamo felicissimi che Picard stia per tornare ma, per quanto ci spiaccia spegnere gli entusiasmi, c’è la concreta possibilità che la sua nuova avventura coincida con l’ultima. Star Trek ha già sacrificato le sue ‘vacche sacre’ in passato e se persino Kirk e Spock possono morire, allora nessuno è al sicuro. Data, Tasha Yar, Jadzia Dax e Trip Tucker sono tutti scomparsi prematuramente ed anche Sarek è morto davanti ai nostri occhi.

Bisogna accettare il fatto che, al 99%, quella che vedremo nel prossimo futuro sarà l’ultima apparizione di Stewart in Star Trek. Come abbiamo già ricordato, l’attore ha 78 anni e di sicuro non intende interpretare Picard in eterno. Da buon attore shakespeariano, niente lo attirerebbe più di una bella morte sotto i riflettori; inoltre, ha già ricevuto grandi apprezzamenti per la sua tragica uscita di scena nei panni del Professor X in ‘Logan‘ quindi… perché non concedere anche a Picard un finale col botto?

Se davvero – come sembrerebbe – la nuova serie su Picard sarà in realtà una miniserie, è altamente probabile che si concluderà con la morte del personaggio. Dopo tutto, ‘Generazioni‘ si è concluso con la morte del Capitano Kirk ed il passaggio di testimone al cast di TNG: per quanto l’epilogo possa non piacerci, ci sarebbe una certa simmetria poetica nel vedere il più grande personaggio di Star Trek dell’epoca Berman, passare il testimone alla nuova generazione delle serie di Star Trek.

E per finire…

9. Gli piace ancora il tè?

Si sa, con l’età i gusti cambiano. Un Picard con vent’anni di più sulle spalle sa ancora apprezzare un buon “Tè, Earl Grey, caldo“? Non è che troppa teina adesso gli fa male e ha optato per la camomilla? O forse adesso preferisce i ponce di Zia Adele al latte? È questa la domanda più importante di tutte! Tranne forse… Livingstone, il pesce leone che teneva nell’acquario sull’Enterprise-D, è ancora vivo?

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Dire che siamo tutti eccitatissimi per il ritorno di Picard è sottointeso: parliamo di un grandissimo personaggio, interpretato da un grandissimo attore (forse il più grande ad aver indossato un’ uniforme della Flotta Stellare) e considerando che La Nemesi ha fallito nel consegnare ai fan un degno finale, adesso abbiamo la possibilità di vedere The Next Generation uscire di scena con stile.

Come disse una volta Beverly Crusher:

È Jean-Luc Picard, e se ha deciso di andare di nuovo in missione, è esattamente ciò che faremo!

P.S.

Ci sarebbe anche una decima domanda: quale sarà il titolo della nuova serie? Ma la possibile risposta (ancora senza riscontri ufficiali) l’abbiamo già fornita in un altro articolo!

Per restare aggiornati su tutto ciò che riguarda l’universo di Star Trek, tenete d’occhio il blog TG TREK!

Riccardo

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