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Anakin Skywalker e Darth Vader: due personaggi, un solo destino

Anakin Skywalker e Darth Vader: due personaggi, un solo destino

È corretto ritenere Darth Vader e Anakin Skywalker una sola persona oppure rappresentano due entità ben distinte?

Ancor prima che la trilogia sequel prendesse il sopravvento come principale argomento di discussione, uno dei dibattiti più accesi che animavano la community di Star Wars gravitava attorno alle figure di Anakin Skywalker e Darth Vader. Il prescelto della Forza e il Signore Oscuro dei Sith sono, fin dalla loro comparsa, fonte di riflessione, discussione ed analisi, probabilmente perché rappresentano il nucleo più primordiale, il vero cuore pulsante della Saga intera. Ma se alcune cose riguardanti la storia di Anakin non sono ancora perfettamente chiarite (come ad esempio la sua nascita) via via che gli spazi narrativi vengono riempiti da opere come libri e fumetti, il rapporto che c’è tra i due personaggi (tra poco capirete perché li descrivo separatamente) va a delinearsi con sempre maggiore chiarezza e con ogni probabilità ci ha fornito una risposta all’annosa domanda: Darth Vader ed Anakin Skywalker sono la medesima persona o è corretto considerarle entità distinte?

Perché ultimamente è stato proprio questo un argomento di discussione particolarmente caldo: da una parte i sostenitori della scissione totale dei due personaggi (ai quali io appartengo) e dall’altra coloro invece che ritengono che Anakin abbia agito da solo, e che Vader sia stata solo la diretta conseguenza delle sue azioni. Quest’ultimi, erroneamente, sostengono che chi presuppone una scissione tra i due personaggi lo fa con un intento giustificatorio, al fine di salvare in qualche modo il personaggio di Anakin, mettendolo al riparo dalle azioni efferate che ha compiuto. Naturalmente questo è falso: le responsabilità di Anakin sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma ciò non toglie che si debba analizzare la sua situazione in profondità prima di emettere una qualunque sentenza, avvalendosi anche e soprattutto di una serie di nuove informazioni ottenute da libri e fumetti di recente uscita.

Volendo procedere con ordine è bene ricordare come si esprime George Lucas sull’argomento; in una nota intervista rilasciata al Times, del 26 aprile 2002, poi confermata nel 2010, il creatore di Star Wars, alla domanda “Come può Anakin Skywalker diventare Darth Vader?” lui risponde:

«Diventerà Darth Vader perché resta attaccato alle cose, non riesce a staccarsi da sua madre, non riesce a staccarsi dalla sua ragazza, non riesce a staccarsi dalle cose. E questo ti rende aggressivo. E quando sei aggressivo, sei già sulla strada verso il lato oscuro perché hai paura di perdere le cose che hai.»

Stando alle parole di Lucas sembra che la responsabilità sia tutta di Anakin, che nel suo egoismo ha cercato in tutti i modi di volgere il fato dalla sua parte, combattendo contro le visioni di morte relative alla moglie a tal punto da cedere al Lato Oscuro per salvarla. Come abbiamo detto prima qui non si tratta di giustificare le azioni di Anakin, ma di cercare di comprendere appieno che cosa gli sia accaduto, che cosa lo ha condotto fino al punto di non ritorno.

Un personaggio che ci da una grande mano a capire meglio cosa sia accaduto in Anakin è Yoda. Dalla sua grande esperienza e sapienza, il maestro Jedi da una lettura del Lato Oscuro che si interpreta da sola, durante l’addestramento di Luke su Dagobah:

«[…] ma ricorda, rabbia, paura, aggressività, il Lato Oscuro esse sono. Veloci ti raggiungono quando combatti. Se per una sola volta il sentiero oscuro tu intraprendi, per sempre esso dominerà il tuo destino. Consumerà te, come consumò l’apprendista di Obi-Wan.»

Poniamo l’attenzione sul verbo che usa Yoda: consumare. Il Lato Oscuro è come un fuoco, una fiamma che si alimenta tramite malvagità e sete di potere e consuma tutto ciò che gli sta intorno, compreso lo spirito di chi vi si abbandona. Per questo motivo i Sith presentano anche tratti fisici alterati, è la corruzione del Lato Oscuro che li divora dall’interno. Gli occhi gialli di Anakin verso la fine di Episodio III sono una prova sufficiente a dimostrare che questo processo di consunzione è pienamente in atto. È davvero ancora Anakin a quel punto?

E Yoda continua, proprio in Episodio III:

«[…] Corrotto dal lato oscuro il giovane Skywalker è. Colui che hai addestrato, più non esiste. Consumato da  Darth Vader.»

È dunque evidente che il tema della consunzione del proprio vecchio Io a causa dell’azione del lato oscuro sia centrale, nella trasformazione di Anakin in Darth Vader. Come se ciò non bastasse anche Ben Kenobi, sotto forma di spettro della Forza, ribadisce il concetto:

«[…] tuo padre fu sedotto dalla parte tetra e oscura della Forza, cessò di essere Anakin Skywalker e divenne Darth Vader. Quando ciò accadde tutto il bene che era in tuo padre venne distrutto.»

Noi sappiamo che non è così, e che una stilla di bene ha perdurato, sepolta nell’anima nera di Vader, in attesa di ricongiungersi con il figlio mai conosciuto e redimersi, adempiendo al suo destino, ma anche le parole di Ben Kenobi non fanno altro che confermare come Vader sia una creatura ben diversa da Anakin. Infine è Vader stesso a parlare, in Episodio VI, quando Luke lo chiama Anakin Skywalker. Adirato, il Signore dei Sith risponde:

«Quel nome non ha più alcun significato per me!»

Una risposta molto diversa rispetto a quella che suo nipote Ben rivolge a Rey in una situazione analoga, ma su questo torneremo. Ora veniamo alle fonti più recenti: una di quelle che hanno sicuramente fatto più scalpore è l’albo della collana dedicata a Vader nel quale il Sith, impegnato nella creazione della sua nuova spada rossa, ha un incidente grazie al quale, per una frazione di secondo, sembra come tornare in sé. Anakin riprende il controllo di se stesso, ed in una tormentata visione si vedica di Palpatine per poi consegnarsi ad Obi Wan, pronto a farsi uccidere per le azioni che ha commesso. L’essenza di Vader non rimane sopita a lungo e ritorna, condannando nuovamente Anakin all’oblio.

Questa sequenza estremamente evocativa non è l’unica contenuta nei nuovi fumetti che fa riferimento ad un duello interiore tra due forze. È dunque impreciso dire che Vader ed Anakin siano due persone distinte: sono due distinte personalità, scisse nel momento in cui Anakin ha perso tutto e, per non impazzire, si è sdoppiato. Al suo interno convivono due realtà, Vader ed Anakin, e la prima domina l’altra, in una maniera del tutto analoga a come Gollum domina su Smèagol. Anakin dunque è al tempo stesso Vader e non lo è, odiandosi ed amandosi per quello che ha compiuto, imprigionato in un folle dualismo nel quale l’essenza del Lato Oscuro, cioè Vader, ha sempre il sopravvento perché Anakin è convinto di avere perso ogni cosa. La comparsa di Luke lo convince del contrario, e gli dà la forza di rompere il giogo che la sua metà malvagia aveva posto su di lui.

Un’ultima conferma a tutto questo può essere trovata nel libro Bloodlines, di recente uscita, che narra del rapporto tra Luke e Leia dopo la fine della guerra, e dove loro naturalmente parlano del loro padre, cercando di familiarizzare con una figura ormai scomparsa ma la cui ombra è ancora pesante ed incombente:

«Ogni volta che aveva parlato con Luke del loro padre biologico, lui si era rifiutato di usare il nome Darth Vader

“Era Anakin Skywalker quando si innamorò di nostra madre” diceva, prendendole la mano con dolcezza. ” E ridiventò Anakin Skywalker durante l’ultima ora della sua vita. Abbandonò il lato oscuro, Leia. Dicevano che era impossibile, ma lui ci riuscì, lo fece perchè ci amava”

“La sua rabbia avrebbe potuto indurla a uccidere altri, innocenti anche loro, solo per evitare che Ransolm Casterfo morisse, ingiustamente. Si rese conto, allora, di una cosa che non aveva mai capito perfettamente. Si era sempre chiesta cosa avesse spinto suo padre a passare al Lato Oscuro, a diventare Darth Vader. Aveva immaginato che fosse stato per ambizione, per avidità o per qualche debolezza venale. Non aveva mai pensato che la conversione fosse nata per motivi più nobili, per il desiderio di salvare qualcuno o di vendicare un grave torto. Anche se portava al male, quel primo impulso poteva scaturire dalla lealtà, dal senso di giustizia o addirittura dall’amore. Era stato così per suo padre? Non l’avrebbe mai saputo. Ma, per la prima volta in tantissimo tempo, ebbe un vago sentore di chi potesse essere stato Anakin Skywalker prima che cadesse nel buio, e della bontà che doveva essere sopravvissuta in lui anche in tutta quella oscurità, anche durante tutti quegli anni”.»

Questo intenso passaggio si lega inoltre con un concetto piuttosto recente, che abbiamo visto in Rebels, introdotto da quello stupendo personaggio che è il Bendu e che può essere riassunto così: è possibile fare del male con il desiderio di fare del bene. Quello che conta è la nostra volontà. E la volontà di Anakin era quella salvare l’unica persona che gli era rimasta. In questa equazione non viene mai considerato, ad ulteriore demerito di Anakin, Palpatine, il vero malvagio, il Signore Oscuro che tramite il sotterfugio mette in campo un piano ventennale per la conquista della galassia, rispettandolo in ogni suo punto ed alla fine trionfando.

Per concludere è arrivato il momento di spendere due parole per la trilogia sequel, ed in particolare per il personaggio di Ben Solo. Troppo spesso egli è stato accomunato ad Anakin, con una certa miopia, devo dire, perché mai due personaggi potrebbero essere più diversi. E la diversità tra loro può essere individuata nella scena che ho citato sopra: quando Rey chiama Ben per nome lui non ha nessuna reazione, si limita ad ascoltare. Ben Solo non ha nulla contro Ben Solo, anzi. Le sue scelte le ha sempre fatte come Ben, le sue azioni sono portate avanti da Ben Solo, mentre Kylo Ren è solo un nome spaventoso che lui indossa come un costume, o una maschera. L’enorme differenza tra i due è tutta lì: Anakin ha abbracciato il Lato Oscuro per disperazione, corruzione ed altruismo, Ben lo ha fatto unicamente per se stesso, per diventare come suo nonno. In un certo senso potremmo dire che Vader, e non Anakin, è il nonno di Ben Solo.

Sono convinto che il dibattito rimarrà aperto ancora a lungo e forse nemmeno Episodio 9 riuscirà a porre la parola fine a questa diatriba, ma di una cosa sono contento e spero lo siate anche voi: grazie a libri, fumetti, serie tv e serie animate conosceremo sfaccettature sempre più interessanti e complesse di questa saga meravigliosa, che continua a dipanarsi sotto i nostri occhi e a far discutere, dopo tanti anni, sui suoi reconditi significati. Anche questo fa parte della sua magia, dopotutto.

Matteo Di Legge

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