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Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto: la recensione

Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto: la recensione

La DreamWorks ci riporta al cinema con il terzo e ultimo capitolo di questa epica storia di draghi e vichinghi.  Pronti a volare un’ultima volta con Hiccup e Sdentato?

Sono andata al cinema senza molte aspettative, perché sono state tante le volte in cui ho visto un secondo capitolo di un film per poi restare delusa, quindi figuratevi il mio approccio per un terzo capitolo!

Avevo visto solo il primo trailer che uscì, ed era una gran figata lo ammetto, il trailer mi dava speranza, ma ultimamente mi sembra che i trailer siano più belli dei film. Nonostante ciò, volevo andare a vedere questo film al cinema perché la seconda parte di questa saga mi è piaciuta molto.

E sapete una cosa? mi è piaciuto, e parecchio. Forse quanto il primo, e direi più del secondo, se non fosse che lì compare Valka, la mamma di Hiccup, il mio personaggio preferito, e se non fosse che, nonostante non sia un cartone animato Disney, lei e Stoick cantano quella fantastica canzone che ascoltai per mesi e che, a proposito, sto ascoltando proprio adesso.

Insomma: andate pure al cinema carichi di aspettative perché Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto non vi deluderà! È l’epilogo quasi perfetto per questa fantastica storia che la DreamWorks ci ha raccontato. E concedetemi il quasi, perché proprio alla fine c’è una cosa che non mi spiego, ma che non sto qui a raccontarvi perché comporterebbe fin troppi spoiler e ci tengo a non essere linciata o data in pasto a una furia buia.

Ci sono delle bellissime novità che si possono evincere anche dal trailer, come le armature in scaglie di drago. Ecco. Adesso ne voglio una. Vi faranno desiderare di essere in grado di creare quei cosplay strafighi che si fanno con materiali sconosciuti ai più. Parlando di cosplay, cosa che non ho mai fatto ma che mi piacerebbe, ci sono davvero parecchi vestiti e armature meravigliosi, con una meticolosa cura dei dettagli e perfetti per ogni personaggio.

Altra novità, la più evidente (probabilmente ne avrei dovuto scrivere prima): la Furia Chiara. Lei: misteriosa e sfuggente. Probabilmente volevano rappresentare la femme fatale dei draghi, una draghetta seduttrice. Nonostante essa sia l’unica femmina dello stesso tipo di Sdentato, così come lui è l’unico maschio, i due non si dispiacciono affatto. La Furia Chiara sembra in tutto e per tutto una di quelle micine perfettine e un po’ snob, tanto diversa dal caro Sdentato, aggraziata e delicata, ma in fondo è timida e di buon cuore. Grazie a lei si toccano anche temi un po’ più profondi come quello dell’amore, non esattamente l’amore infantile di tutti i cartoni animati, ma l’amore che diventa necessità e desiderio di condividere con l’altro. Questo tema viene un affrontato anche tra i protagonisti umani, ma resta sempre secondo al tema dell’amicizia, che qui ci porta a commuoverci, ci farà salire le lacrime agli occhi, ci farà rendere conto che per quanto sia un cartone è tutto dannatamente vero. Farà commuovere chi ha un amico animale, perché si rivedrà tanto nelle scelte e nelle preoccupazioni di Hiccup, ma anche a chi non ce l’ha, perché è affrontato in modo così preciso e delicato che non potrete far a meno di entrare nei panni dei personaggi.

Farà commuovere anche i vostri gatti perché si renderanno conto di quanto davvero facciate per loro e di quanto amore hanno nei vostri confronti.

No, non ci sperate, scherzavo: per loro siete e sarete per sempre servitori indegni.

 

Il film si conferma bello anche se ci soffermiamo sui personaggi, nei principali si notano un’evoluzione e una crescita personale magistrali per quello che è “solo” un cartone animato, Hiccup e Astrid sono senza dubbio cresciuti dal primo film, lui è più sicuro di sé, lei meno solitaria e scontrosa, diventano personaggi ancora più interessanti e profondi, hanno la giusta complementarietà che ci si aspetta da una coppia come la loro. I loro amici assumono delle nuove sfaccettature, nei gemelli, Testabruta e Testaditufo, viene accentuata la componente comica, ma quel tanto che basta a rendere divertente buona parte del film senza stufare, Moccicoso è il solito sbruffone, Gambedipesce vi farà invece sorridere con quel che nasconde nel suo zainetto.

I cattivi sono interessanti, cacciatori di draghi, nuovi personaggi con un bel design. Il più cattivo tra loro, quello che darà il tormento ai nostri amici, mi ricorda tanto Frollo del Gobbo di Notre Dame, sia nell’aspetto, con la sua faccia lunga, che nella sua malvagità e furbizia.

A mio parere in questo film c’è ben poco di scontato, il finale è emozionante e oltre che a una lacrimuccia vi lascerà un bel sorriso, io l’ho adorato e spero che sia così anche per voi. E se non siete ancora convinti: andatelo a vedere perché parla di draghi e vichinghi, e tanto basta.

Chiara Nihal Iovino

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