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Cowabunga!

Anteprima: Chocolate Factory su Kickstarter

Anteprima: Chocolate Factory su Kickstarter

È appena partita la campagna di Chocolate Factory, già finanziata alla grande, un gioco di cioccolato e nastri trasportatori, ecco di cosa si tratta. 

 Chocolate Factory è un gioco di Matthew Dunstan e Brett J. Gilbert che, dopo Elysium ci portano in una fabbrica di cioccolata, come avrete intuito, con questo gioco per 1-4 cioccolatai della durata di un’ora circa. Alley Cat Games ha lanciato una campagna di finanziamento su Kickstarter, noi li stiamo seguendo da qualche settimana e, con un po’ di ritardo rispetto al lancio della campagna, eccoci a parlare di questo gioco che è meno banale di quel che può sembrare. 

Nella scatola

  • 4 plance di cartone 
  • 30 tessere nastro trasportatore 
  • 124 segnalini di legno sagomato (a forma di fava di cacao, barrette di cioccolato, cioccolatini…) 
  • 150 carte 
  • 40 gettoni carbone 
  • 36 segnalini in legno 
  • 16 monete 

E qualche altro segnalino, ma non dimenticatevi l’edizione deluxe, che ha diversi componenti migliorati.

La partita

Una partita a Chocolate Factory è composta da 6 giorni di gioco (turni), durante i quali i giocatori cercheranno di trasformare il cacao in cioccolato sempre più pregiato, per venderlo ai negozi circostanti. 

Nella fase di preparazione del giorno, c’è un draft di macchinari per la fabbrica e di impiegati: ogni giocatore sceglie tra i macchinari disponibili e poi, in ordine inverso di turno, si scelgono gli impiegati che ci aiuteranno in quel giorno. 

Alla fine di questa fase, tutti avranno ottenuto un macchinario e un impiegato. 

È il momento di ampliare la fabbrica con il nuovo macchinario e attivare l’impiegato, che garantisce poteri una tantum, concede regole speciali per quella giocata o consente di attivare un negozio a cui vendere il cioccolato. 

Ed ecco che arriviamo all’altra meccanica, il cuore del gioco: il nastro trasportatore.

Ogni giocatore attiva il proprio nastro, spingendo delle tessere al centro della nostra fabbrica. Queste tessere conterranno diverse tipologie di merci, dalla fava di cacao, al cioccolatino, alla tavoletta di cioccolato, e via dicendo fino ad arrivare alla scatola esagonale di cioccolatini: la risorsa più pregiata del gioco. 

Man mano che questo nastro avanza, si troverà in mezzo a due file di macchinari, che arricchiremo di turno in turno, grazie a questi potremo spendere carbone per lavorare il cioccolato, come vi spiegavo pochi istanti fa. 

La meccanica, quindi, richiede un certo grado di pianificazione: occorre posizionare le risorse giuste su ognuna delle tessere che costituiscono il nastro trasportatore, perché man mano che lo spingeremo avanti, potremo utilizzare a ripetizione i macchinari, ma solo se avremo il carbone sufficiente. 

A questo si aggiunga il fatto che la scelta a inizio turno su come utilizzare la carta impiegato, condiziona ciò che potremo fare con il cioccolato ottenuto dopo questa fase: accumularlo è inutile, bisognerà venderlo ai negozi, se vorremo essere i cioccolatai più famosi a fine partita. 

Dopo 6 giorni di lavoro si fa un’ultima vendita massiccia di tutto ciò che ci è rimasto e arriva la domenica, giorno in cui si riposa e si contano i punti.

Conclusioni

Partiamo dal tema, che mi piace un sacco, sarà che ho fatto il liceo a Novi Ligure (Sfizero? No, Novi!), ma la fabbrica di cioccolato è un’ambientazione che mi ha immediatamente attirato. 

Gli autori sono già affermati, hanno creato Elysium e Fairy Tiles, solo per citarne due e le illustrazioni di Denis Martynets mi sembrano molto azzeccate. 

Si gioca da 1 a 4, la modalità solitario (gettonatissima ultimamente) è quindi presente e i tempi morti sono abbattuti dalla possibilità di attivare i macchinari simultaneamente, ma se credete che sia un giochino, penso avrete da ricredervi. Non ho avuto modo di giocarci, ma da ciò che ho visto, al giocatore saranno presentate diverse scelte e bisognerà pianificare con un po’ di anticipo le proprie mosse, altrimenti ci troveremo la merce sbagliata sul nastro trasportatore e non sapremo come gestirla. 

La parte dolente è, ovviamente, la dipendenza dalla lingua, so che c’è qualche editore italiano interessato, ma per ora nulla di fatto. Il testo non è molto, ma  un minimo c’è.

Il mio consiglio è quello di dare un’occhiata alla pagina del progetto su Kickstarter, l’edizione base costa 52€ e quella deluxe 67. Forse la deluxe non cambia moltissimo (almeno al momento, occhio agli stretch goal, però), ma almeno sul base un pensierino lo farei, le carte sono già state migliorate con uno stretch goal, la scatola sarà il prossimo… insomma, sul tavolo farà una gran figura.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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