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Checkpoint Charlie – Più reale del reale

Checkpoint Charlie – Più reale del reale

Il gioco di simulazione deve essere realistico, lo sappiamo bene. E talvolta per esserlo davvero, deve rinunciare proprio a quei dettagli di cui tanti sono perdutamente e (neanche tanto) segretamente innamorati.

Se c’è una costante nelle discussioni dei giochi di simulazione di qualsiasi genere (dagli sportivi ai wargames, dagli economici ai fantasy) è che quel determinato sistema è più o meno “realistico” di un altro. Ma cosa significa davvero? Se il realismo è l’aspetto fondamentale che ci porta a sospendere l’incredulità nei confronti del gioco, se ci rende più facile il passaggio dalla realtà vera del mondo concreto alla realtà finta del mondo simulato, non sarà forse necessario spogliarlo di tutti i dettagli inutili, che ci sono d’intralcio nel nostro coinvolgimento all’interno dell’esperienza di gioco? E quali sono questi dettagli “inutili”, e perché lo sono? Quanto è difficile ottenere il giusto equilibrio tra precisione della rappresentazione, resa effettiva delle dinamiche più profonde degli eventi e giocabilità pratica del regolamento… difficile come ammettere che la realtà è una, ma tanti sono i modi diversi di intenderla, rappresentarla e per l’appunto giocarla. E tanti nuovi titoli di successo, riprendendo l’insegnamento dei grandi classici del passato, ce lo stanno dimostrando.

Di tutto questo parliamo a Checkpoint Charlie, il podcast dedicato al gioco, alla storia… e a tutto il resto.

Riccardo Masini

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