Lo spacciagiochi – Radetzky: Milano 1848

Lo spacciagiochi – Radetzky: Milano 1848

La quarantena mi ha dato modo di rimettere sul tavolo dopo un bel po’ di tempo Radetzky: Milano 1848 e sono riuscito a farmi un’idea più approfondita del gioco.

Radetzky: Milano 1848 è un gioco di Alberto Barbieri, Marco Garavaglia e del misterioso P.S. Martensen uscito nel 2018 con il marchio DemoelàPost Scriptum. 1-5 patrioti si troveranno a fronteggiare le armate austriache del feldmaresciallo Johann Josef Wenzel Anton Franz Karl Graf Radetzky von Radetz o, per come lo conosciamo in Italia, Josef Radetzky, quello della Marcia di Radetzky e delle Cinque giornate di Milano.

Proprio un paio di giorni fa, in occasione dei festeggiamenti per i 15 anni di Post Scriptum, la casa editrice ha pubblicato un simpatico print and play dedicato a Radetzky: Milano 1848, dato che negli ultimi 10 giorni ho battuto due volte Radetzky, hanno pensato che fosse interessante renderlo radioattivo (ma non vi spoilero nulla, trovate tutto sul sito di Post Scriptum).

Il gioco

Vi ho già parlato delle meccaniche di gioco nell’articolo di anteprima, per cui le riassumerò in maniera molto sintetica.

Il gioco è un cooperativo per 1-5 giocatori in cui i patrioti hanno tre punti azione da spendere nel proprio turno per muoversi, combattere i soldati austriaci e usare le abilità speciali date dalle carte a loro disposizione al fine di prendere il controllo di cinque aree sulla plancia di gioco, che rappresenta Milano, ovviamente.

Vedendo i cubetti sulla mappa, potreste pensare a Pandemic, ma non basta dire “curo la malattia” per rimuovere i soldati austriaci: vanno affrontati usando le carte della propria mano. Il combattimento è semplicissimo: si volta una carta austriaca dall’apposito mazzo, questa rappresenta una icona tra palla di cannone, sciabole e mappa e dovrà essere contrastata con la “contro-carta”. Le icone ricordano sassoforbicecarta, una scelta molto azzeccata che rende immediata la comprensione del sistema e i giocatori possono concentrarsi sull’andamento della partita e sulle strategie da adottare, piuttosto che sul ricordare il significato dei simboli.

Due modalità di gioco

Il regolamento descrive il gioco base e, solo alcune pagine dopo si trovano le regole per il gioco avanzato. Il mio consiglio è, se non siete giocatori alle prime armi, di partire immediatamente con le regole complete. Giocare con le regole semplificate mi aveva tratto in inganno, pensavo che Radetzky: Milano 1848 fosse un giochino un po’ sempliciotto, impressione smentita ampiamente dalla partita con le regole complete.

La partita si complica leggermente, perché le barricate per le strade di Milano ostacolano il movimento dei soldati, ma anche quello dei patrioti e per poter conquistare le zone e issare il Tricolore sui palazzi bisogna impegnarsi un po’ di più, ma ci vengono incontro le abilità delle carte.

Durante la partita, invece di giocare le carte per l’icona sassoforbicecarta, è possibile usarle per un’altra icona, riportata sulla parte inferiore, che attiva un’abilità speciale (ve ne sono cinque diverse). Questa abilità ha una versione base e una eroica, sbloccabile sacrificando carte dalla propria mano. Va da sé che la versione eroica è parecchio più potente, ma dovrete fare investimenti cospicui per poterla utilizzare.

Avrete intuito che le scelte che il giocatore si trova davanti non sono poche, coordinarsi con gli altri giocatori diventa quindi fondamentale. Una delle cose più interessanti, poi, è l’attacco coordinato agli austriaci o al Feldmaresciallo. Se un patriota entra in un’area in cui è presente un altro patriota, ambedue possono giocare carte dalla propria mano per contrastare le carte nemiche.

La versione in solitario vi consente di coordinare il gioco di tre patrioti e potrete anche sceglierne l’ordine di attivazione, ma non pensiate che sia esattamente una passeggiata.

Come si vince?

Bisogna conquistare cinque aree della città di MIlano prima che lo facciano gli austriaci. Indovinate chi perde in caso di pareggio?

Come si perde?

Anche gli Austriaci devono conquistare cinque aree di Milano: se in un’area sono presenti quattro o più soldati austriaci in più del numero di patrioti, l’area è considerata perduta.

Dopo che hanno giocato i patrioti, è il turno degli Austriaci, che spargono cubetti sulla plancia, ma ci sono dei “ma”. I cubetti vengono posizionati solo dove ce n’è almeno uno, dopodiché Radetzky si sposta pescando una carta e si posizionano soldati sulla sua nuova posizione e in quelle adiacenti.  Le cose più interessanti sono principalmente due:

  • il controllo per la vittoria avviene all’inizio del turno austriaco, per cui non sarà il posizionamento dei cubetti a inizio round a far finire la partita, non potete dare la colpa alla sfiga della carta pescata..
  • Poche aree disponibili = meno spazio per i cubetti avversari, anche qui c’è un equilibrio da trovare, perché i cubetti in che non riuscite a piazzare sulla mappa finiscono nel Castello Sforzesco, un’area della plancia che ne ospita al massimo 10, dopodiché, all’inizio del turno successivo, la guarnigione invaderà le strade di Milano proprio prima di verificare quali aree sono state conquistate dagli Austriaci.

Consigli

  • Le abilità speciali sono cruciali, cercate di potenziarne subito almeno un paio, gli Austriaci prenderanno un po’ di vantaggio, ma alla lunga avrete fatto un investimento. Ricordatevi che usare le abilità speciali costa un punto azione, ma usare il fucile innesca automaticamente il combattimento.
  • Per vincere dovrete fare un buon uso dell’attacco coordinato, anche se concentrare i vostri uomini e non controllare una buona porzione della mappa potrebbe costarvi caro. Dovrete trovare il giusto equilibrio, tipicamente meglio tenere vicini non più di due patrioti.
  • Non sono esattamente un amante del push your luck, eppure continuare un combattimento pur sapendo di non avere la carta per contrastare un certo simbolo diventa una parte fondamentale del gioco, non rischiare può avere conseguenze nefaste sulla partita. A maggior ragione, avere due patrioti nella stessa area aiuta molto a controllare l’esito delle battaglie.
  • L’azione nobildonna in modalità eroica è potentissima, oltre a rimuovere un soldato dal Castello, fa spostare un nemico in un’area adiacente. Se vedete che un’area è persa, cercate di spostare lì i soldati dalle aree adiacenti (v. prima foto per un esempio). Quando gli Austriaci conquisteranno l’area, tutti i soldati verranno rimossi dalla plancia!
  • Rimuovere tutti i soldati austriaci da una zona può essere controproducente, a volte è meglio tenere delle zone con un cubetto, per far spargere i rinforzi che arrivano a inizio round.

Conclusioni

Il gioco ci è piaciuto parecchio, se per alcuni l’aspetto estetico non è accattivante, altri lo troveranno molto azzeccato, con un tono quasi da wargame. Se in questi giorni si è parlato, per ovvi motivi, di Pandemic in tutti i modi, io vado un po’ contro corrente e, nell’augurare buon XV compleanno a Post Scriptum, vi consiglio questo cooperativo in salsa italica. Quando lo provate, fatemi sapere se vi è piaciuto.

Trovate Radetzky: Milano 1848 su MagicMerchant.it

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