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The Umbrella Academy Game: al riparo da una pioggia di critiche?

The Umbrella Academy Game: al riparo da una pioggia di critiche?

Terza puntata di “Gioco anch’io! No, tu no! Ma perché? Perché devo scrivere una recensione di giochi in solitaria.” Una recensione perplessa per una puntata specialissima: vi parlerò del primo progetto che ho finanziato su Kickstarter, The Umbrella Academy Game.


Chi ha amato nel fumetto – ed amerà ritrovare nella terza stagione della serie tv in arrivo su Netflix a breve – personaggi come Numero 5, Pogo, Mamma e Vanya, il Violino Bianco, sappia che sono tutti in questo gioco edito da Studio 71 Games, finanziato in meno di 1 ora a fine Luglio del 2020 e distribuito a Febbraio scorso. The Umbrella Academy Game è un gioco di carte cooperativo da 1 a 6 giocatori in cui noi figli adottivi di Sir Reginald Hargreeves siamo chiamati ad affrontare assurdi avversari come Hazel, Cha-Cha e un pesce di nome Carmichael utilizzando carte di attacco che possano sovrastarli mentre facciamo i conti con i problemi della nostra famiglia disfunzionale.


Le regole del gioco sono davvero molto semplici, tutto si svolge in un numero di round predefiniti dal numero di giocatori (5 per il gioco in solitaria) in ciascuno dei quali bisogna – a turno – sconfiggere, bloccare o lasciar incontrastato un avversario schierato sulla linea di combattimento, giocando dalla mano carte Attacco che abbiano almeno un valore pari a quello del nemico che ci tocca contrastare, oppure carte Storia che permettono alcune azioni speciali al costo di punti vita.

Inoltre, ogni carta Attacco può essere, invece, utilizzata per guarire propri danni (ognuno ha 5 punti vita, ma nel gioco in solitaria il malcapitato lone ranger ne ha 8) così come ogni carta Storia ha un valore di Attacco. “Sconfiggere” un avversario vuol dire eliminarlo dalla linea contrastandolo con un valore superiore al suo, “bloccarlo” vuol dire eliminarlo dalla linea con un valore pari al suo e prendendo la metà dei danni che infliggerebbe, “lascialo incontrastato” significa non riuscire ad eliminarlo dalla linea, di solito perché si è scelto di utilizzare una propria carta per recuperare vita piuttosto che per attaccare (perché non avevamo una carta dal valore sufficientemente alto o perché avevamo parametri vitali preoccupanti): tutti i nemici lasciati incontrastati infliggono danni da suddividere tra i giocatori alla fine del round, e tornano all’attacco nel round finale in compagnia di un “mega nemico” dal valore decisamente più elevato.


Altre due piccole regole: all’inizio di ogni round si svela una carta del mazzo Famiglia Disfunzionale (non presente nel gioco in solitaria) che ricorda alcuni momenti topici del fumetto e della serie tv – morti, tragedie… – e se ne applicano le regole per quello specifico round, di solito modifiche ai valori di attacco dei fratelli o alla potenza della linea di combattimento nemica; inoltre, ogni personaggio ha un potere speciale aggiuntivo – in linea con le proprie caratteristiche, per questo il potere di Vanya è potentissimo e permette di eliminare in un colpo solo 4 avversari dalla linea… e per questo Vanya non è giocabile in solitario 🙁 – che il giocatore può attivare nel proprio turno una sola volta per round.


Nell’incipit dell’articolo ho parlato di recensione perplessa, è arrivato quindi il momento di spiegare cosa mi perplime.

Ho letto numerose recensioni negative sulle meccaniche e sul gameplay di The Umbrella Academy Game, con le quali mi trovo d’accordo soltanto in parte: è vero, è un gioco che non fa urlare al miracolo, che (troppo) spesso si riduce ad un semplice confronto di numeri e che non offre di certo un ampio ventaglio di scelte strategiche (soprattutto nel gioco in solitaria, ho una mano di carte con dei valori di attacco e ho una linea nemica davanti a me, mi basta scegliere quale carta giocare contro quale nemico al semplice fine – matematico – di minimizzare i danni a fine round, salvo poter utilizzare carte speciali), ma c’è decisamente di molto peggio in giro. Il gioco è stato anche criticato per la scarsa capacità di farti immergere nel mondo creato dalla mente di Gerard Way e la matita di Gabriel Bá, ma anche su questo dissento: si potevano usare centinaia di meccaniche differenti per rappresentare la collaborazione dei fratelli in battaglia e gli scontri con i loro nemici temporali, è vero, ma non per questo non c’è stato un tentativo – forse non del tutto riuscito negli equilibri… – di ambientare al meglio poteri ed eventi di questo gioco sotto il brand ombrello dell’Umbrella.

Tutte le mie perplessità sono legate, piuttosto, alla gestione del prodotto e della campagna di lancio, e mi spingono a pensare che tutto sia nato – almeno al principio, poi si è evoluto per forza di cose – esclusivamente (e non “anche”) per sfruttare e allo stesso tempo pompare il brand anche in un nuovo canale dopo la carta stampata e lo streaming:

  1. è mai accettabile che un gioco di cui si è attivato il lancio su Kickstarter a Luglio scorso sia stato poi stampato e consegnato con un regolamento SBAGLIATO e si sia successivamente reso disponibile online il regolamento corretto?? E non si parla di errori grammaticali – che comunque non avrei perdonato – ma di una riscrittura di circa il 50% delle regole! Mi chiedo se il gioco sia mai stato playtestato sulla base del regolamento stampato, e mi rispondo anche: NO!
  2. è possibile che un regolamento revisionato – e con FAQ incluse! – lasci comunque il dubbio sull’utilizzo corretto di parecchie carte nella dinamica del gioco? Alla fine si va per intuizione, ma non mi sembra una cosa normale…
  3. si può mai ragionevolmente proporre una Collector’s Edition da 50 $ in più (75 contro i 25 della standard) inserendovi degli elementi fisici che NON HANNO RISCONTRO nelle regole? Sì, avete letto bene: nell’edizione da collezione, oltre al fumetto con una nuova cover – apprezzabile e apprezzato – e un set da 4 pin in metallo e smalto – very fighe – è stato aggiunto:
    • un tabellone di gioco che è soltanto un disegno con alcune caselle che indicano dove posizionare i mazzi (???), grande la metà di quello mostrato nella campagna (perfino le caselle suddette non rispettano la grandezza delle carte…) e che non prevede nemmeno l’unica cosa che forse poteva dargli un senso, cioè le posizioni della linea di combattimento
    • 7 token di plastica con i simboli dei 7 fratelli… peccato che nel gioco non serva alcun token! Ed ai commenti – impietosi – su KS, la casa editrice ha pensato bene di rispondere che “possono essere utilizzati con oppure al posto delle carte personaggio”… ma con COSA? Al posto DOVE?? Le carte personaggio servono per coprire le barre della vita e riportano il potere del personaggio stesso, quindi non c’è alcun modo per utilizzare questi token con né tantomeno al posto di queste carte!…

Insomma, il gioco è pure carino, ma la campagna è stata ai limiti della presa in giro.


Al netto di tutto ciò:

  • La componentistica è di qualità eccellente, scatola spessa e rigidissima, cover trasparente altrettanto considerevole, divisori interni ad effetto velluto, carte bordate d’argento…
  • Sulle illustrazioni nulla da dire, vista la natura del progetto non potevano che essere distintive e caratteristiche del tratto di Gabriel Bá, che piacciano o meno
  • Giudizio positivo anche sull’aspetto grafico/contenutistico – template delle carte, icone, stesura dei testi – che mi piace moltissimo per font, colori e concept comunicativo
  • L’ambientazione, come dicevo, è abbastanza presente, anche se è più immediatamente riconoscibile e apprezzabile dai fan dell’ombrello
  • Le meccaniche sono semplicissime, forse troppo, ma non per questo criticabili su tutta la linea
  • La longevità è media: nelle mie partite in solitario, io mi sono accanito e ne ho fatte diverse di fila, tutte miseramente perse. Certo, non c’è nulla che faccia davvero in modo che ogni partita sia diversa dalle altre, anzi… ma è comunque un filler da poter considerare
  • In merito alla scalabilità, di sicuro più si è meglio è, credo che l’esperienza di gioco migliori esponenzialmente


Per chi ama i giochi cooperativi (quelli da tavolo!..) ecco il link giusto: MagicMerchant.it

Armando Intignano

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