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Le rovine perdute di Arnak – Recensione

Le rovine perdute di Arnak – Recensione

Ciao, siamo Jack e Juli e oggi saremo degli intrepidi avventurieri, che cercheranno di scoprire tutti i segreti delle Rovine perdute di Arnak.

Edito dalla Czech Games Edition, e portato in Italia dalla Cranio Creations, è un titolo della durata di 30 min. a giocatore, per 1-4 persone al tavolo con un’età consigliata di almeno 12 anni. Se siete interessati all’unboxing, ecco il video. Il gioco è stato il protagonista della classifica di vendite del mese di marzo, era doveroso quindi, parlarvene approfonditamente.

Durante la partita andremo a scoprire luoghi inesplorati, antichi artefatti e saremo alla ricerca di preziosi tesori dentro il tempio perduto. Il giocatore che riuscirà a destreggiarsi meglio tra le varie scoperte, porterà la sua spedizione alla gloria.

Le rovine perdute di Arnak, esplorazione in corso!
Le rovine perdute di Arnak, esplorazione in corso!

Le rovine perdute di Arnak si svilupperà in 5 round, all’interno dei quali potremo svolgere un numero variabile di azioni, in base alle risorse e alle decisioni che verranno prese durante il proprio turno.

A nostra disposizione avremo sempre 2 meeple archeologi da poter mandare alla scoperta di nuovi luoghi, in modo da recuperare risorse e uccidere i guardiani che le difendono;
avremo la possibilità di acquistare oggetti e artefatti che ci aiuteranno durante i vari round;
potremo esplorare il tempio perduto, ricevendo punti e bonus in cambio di risorse;
oppure giocare una carta, utilizzandola per recuperare monete o bussole, o semplicemente come azione specifica della stessa.
Nel momento in cui tutti i giocatori avranno esaurito le possibili azioni da compiere, si passerà al round successivo; se si è terminato il quinto, si procederà con il conteggio dei punti.

Appena abbiamo messo le mani all’interno della scatola, ci siamo subito accorti della bellezza delle illustrazioni dei luoghi, dei guardiani e delle carte, anche se quest’ultime ci hanno lasciato un po’ perplessi per quanto riguarda lo spessore. Essendo molto sottili e dovendo mischiare il nostro mazzo ad ogni round, c’è il rischio che si rovinino in fretta, rendendo quindi necessario proteggerle con delle bustine.

Le risorse sono ben fatte, davvero molto belle e dettagliate, una vera chicca, al contrario, purtroppo, delle monete e delle bussole, che ci hanno lasciato un po’ di amaro in bocca essendo dei semplici token in cartone.

Nonostante il tabellone ben dettagliato e le immagini molto evocative, l’ambientazione non ci è mai risultata troppo coinvolgente. Andando avanti nella partita siamo sempre stati più concentrati nel pianificare e svolgere le azioni, a discapito del contesto in cui erano inserite, rendendolo un buono sfondo, ma non così importante.

A livello di scalabilità ci siamo sempre trovati abbastanza bene, anche perché non c’è una vera e propria interazione tra i giocatori, se non quella di occupare per primi un determinato spazio azione. Quest’ultima cosa, però, è ben bilanciata, andando a coprire alcuni spazi al diminuire dei giocatori al tavolo. L’unico dispiacere nel giocare in 2 lo abbiamo trovato nella poca variabilità degli assistenti da ingaggiare all’interno del tempio, nella plancia base. Potendo reclutare, infatti, solamente due assistenti a testa, bisogna un po’ accontentarsi di quello che può capitare in cima alla pila.

Le rovine perdute di Arnak presenta un buon regolamento, scritto in maniera chiara e ricco di esempi. Dopo un paio di azioni ogni giocatore ha ben chiaro il flusso di gioco, grazie alle sue regole molto semplici ed intuitive (ci sono anche schede riassuntive con le azioni da poter svolgere e tutta la simbologia presente).

Ovviamente la semplicità dello svolgere le azioni non corrisponde alla profondità che il titolo ha da offrire, non essendo, infatti, adatto a tutti i tipi di giocatore. Questo non lo rende inaccessibile ai principianti del settore, ma semplicemente sarà più difficile per loro riuscire a districarsi tra le tante situazioni da tenere d’occhio. Al contrario i giocatori più esperti potranno godersi a pieno le varie meccaniche, ben amalgamate tra loro.

La parte che più ci è piaciuta di questo attesissimo gioco, è stata la variabilità di strategie adottate dai giocatori, portandoli sempre a punteggi molto bilanciati. Infatti ad ogni partita, pur percorrendo strade diametralmente opposte, i punteggi finali sono stati sempre molto simili, a volte generando situazioni di spareggio. Con tutte le possibili strade da percorrere, si resta con il fiato sospeso fino alla fine, assegnando la vittoria anche a chi non credevi fosse in grado di concorrere alla gloria finale.

Le rovine perdute di Arnak conferma tutte le aspettative che avevamo su di esso, dimostrandosi un titolo ben strutturato, con un’ottima variabilità e soprattutto lasciandoci la voglia di fare al più presto una nuova partita, per provare strade alternative o semplicemente migliorare il punteggio.

Se anche voi volete scoprire cosa si cela tra i vari tesori di Arnak, correte su MagicMerchant.it.
Le monete e le bussole che trovate nelle varie foto, le potete trovare nella sezione Pimp My Game di MagicMerchant.it

Jack Dryke

Jack Dryke, sul pianeta Terra viene comunemente chiamato Giacomo. Membro del LudoCoconutClub, dove si fregia del colore blu rubato con occhioni dolci alla sua ragazza Giulia (Meeple giallo). Amante dei Giochi da Tavolo, Video Games, Cinema.

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