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Shinkansen Zero-Kei – Recensione

Shinkansen Zero-Kei – Recensione

Kon’nichiwa, siamo Jack e Juli e oggi vi portiamo in viaggio sulla rete ferroviaria più veloce del Giappone, grazie a Skinkansen Zero-Kei.

Edito da Ludonova e portato in Italia da Tesla Games, Shinkansen Zero-Kei è un titolo di Isra C. e Shei S (autori anche del bellissimo Red Cathedral), dalla durata indicativa di 60 minuti, per 1-4 giocatori, con un’età consigliata a partire da 12 anni.

Shinkansen Zero-Kei

In Shinkansen Zero-Kei saremo chiamati a costruire la storica ferrovia Giapponese Shinkansen, che collegò Tokio ad Osaka, per facilitare gli spostamenti in occasione delle Olimpiadi di Tokyo del 1964.

Ad ogni round avremo la possibilità di costruire sia la linea ferroviaria comune a tutti, che uno dei treni predisposti per lo spostamento.
Ad ogni round saremo obbligati ad aggiungere una carrozza al nostro treno, che ci darà la possibilità di avere a disposizione nuove azioni (o migliorare quelle esistenti), e ci farà spostare uno o più indicatori di maggioranza dedicati alle tre tipologie di stazioni.

Potremo inoltre aumentare il prestigio delle città designate ad ospitare le sedi olimpiche, o semplicemente accumulare denaro da investire nel turno successivo.

Al termine del quinto round si procederà al conteggio dei punti, dato dalle stazioni e ferrovie costruite e non (la mancata costruzione di un tratto ferroviario potrebbe indurci a perdere punti, invece che guadagnarne!), e dalle città rappresentate nei vagoni del nostro treno.

Passiamo subito ad illustrare quello che forse è il punto debole del gioco: l’estetica!

Shinkansen Zero-Kei ha sicuramente uno stile che non cattura l’attenzione del giocatore, anche se recupera qualche punticino con i materiali che sono nella media. Esteticamente parlando a noi non piace molto, ma chi cerca un gioco senza fronzoli ed è interessato alla pura e chiara meccanica del gioco, non rimarrà deluso.

Un esempio su tutti è il segnalino del giocatore, che è rappresentato da una piccola fustella rettangolare, con disegnato il treno del colore corrispondente. Un semplice token di legno sagomato avrebbe fatto di gran lunga un effetto migliore!

C’è da dire, però, che hanno recuperato con il legno: oltre ai segnalini delle fiamme olimpiche, sono presenti delle “gigantesche X” da utilizzare come reminder delle azioni svolte; dopo il primo impatto molto appariscente, si rivelano essere utili e soprattutto con una grandezza tale da renderle ergonomiche.

Tolto questo piccolo “neo”, Shinkansen Zero-Kei è un gioco che rende molto bene in qualsiasi numero di giocatori, anche se man mano che si sale con i partecipanti salirà l’interazione indiretta sul controllo delle maggioranze, migliorandone di conseguenza anche la riuscita finale.

In 2 si avrà più controllo sulla mappa rendendolo quasi un solitario per quanto riguarda la costruzione delle tratte ferroviarie, lasciando comunque un minimo di interazione sulle maggioranze e sulla scelta delle carte vagone.

In più giocatori si potrebbero formare anche delle “coalizioni”, mentre altri potrebbero sfruttare le fatiche degli avversari approfittando di tratte già costruite.

Questo meccanismo fa sì che si sviluppino partite sempre differenti, sia in base al tipo di giocatori al tavolo e l’uscita casuale delle carte vagone, sia per la variabilità degli obiettivi di inizio round, cosa che garantisce sicuramente una buona rigiocabilità.

Ovviamente non stiamo dicendo che farete centinaia di partite tutte differenti, ma ci sarà sempre qualche variabile che vi permetterà di non annoiarvi e godervi il titolo più e più volte.

Shinkansen Zero-Kei si è rivelato un titolo molto interessante che, anche senza l’introduzione di nuove meccaniche, riesce ad incuriosire sia il giocatore casuale che quello più esperto. Lo scoglio più grande da superare è capire cos’è che ci fa fare punti e cosa, purtroppo, ce li fa perdere; ma, completata la prima (al massimo la seconda) partita, si riesce subito a padroneggiare bene il gioco e riuscire ad arrivare “puntuali” con la vittoria, come solo in Giappone sanno fare!

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Jack Dryke

Jack Dryke, sul pianeta Terra viene comunemente chiamato Giacomo. Membro del LudoCoconutClub, dove si fregia del colore blu rubato con occhioni dolci alla sua ragazza Giulia (Meeple giallo). Amante dei Giochi da Tavolo, Video Games, Cinema.

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