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The Breach – Intervista all’autore del nuovo gioco targato Ludus Magnus

The Breach – Intervista all’autore del nuovo gioco targato Ludus Magnus

Si chiama “The Breach” il nuovo gioco di Ludus Magnus Studio in arrivo su Kickstarter il 24 maggio. Titolo di debutto dell’autore Michele Morosini a cui ho avuto modo di fare qualche domanda a riguardo!

“Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto.”

Con queste parole un signore di nome William Gibson apriva il suo “Neuromante”, capostipite della letteratura Cyberpunk. In quelle pagine, venne coniata la parola “Cyberspazio” che, decade dopo decade, imparammo ad usare e declinare nella nostra vita quotidiana fino a parlare oggi, quasi quarant’anni più tardi, di variegati metaversi.

Se realtà virtuali, spinotti, hacker e mega-corporazioni sono il vostro pane quotidiano, prendete una bella pillola rossa e seguite il Bianconiglio nel Cyberspazio di The Breach. L’autore, Michele Morosini, ce ne parla in questa intervista e ci racconta cosa si prova ad essere alla propria prima pubblicazione.

The Breach

Michele, “The Breach” sarà il tuo primo gioco, un percorso durato anni fino alla campagna Kickstarter in arrivo con Ludus Magnus. Dicci, innanzitutto, come ti stai sentendo, che emozioni si provano?

Questo momento è allo stesso tempo risultato e punto d’inizio. Il risultato è aver raggiunto un accordo con una realtà come Ludus Magnus Studio che ha creduto ed investito nel mio progetto. Chiusa la partita riguardo l’editore ora inizia la vera sfida che è costituita dai backers, dai giocatori e da tutto il mondo esterno!

Diciamo che finalmente fa piacere sapere che i Sabato sera passati a scrivere giochi non sono stati del tutto vani.

Come detto, “The Breach” sarà la tua opera prima in veste di autore di giochi. Vuoi raccontarci il tuo percorso che ti ha portato dal “semplice” giocatore fino a questo punto?

Credo che fin da piccolo avessi un interesse per i board game, solo non è stato molto facile scoprirlo. Sono cresciuto nella provincia di Ancona e, sia durante l’infanzia che durante l’adolescenza, dovevo “lavorare sodo” per costringere qualche familiare/amico al tavolo.  Andava un po’ meglio con i giochi di ruolo ma il giro era ristretto. Semplicemente era un passatempo che non apparteneva alla cultura di massa, all’epoca meno che ora.

Ricordo che di tanto in tanto mi divertivo a creare mix dei pochi giochi che avevo, come ad esempio utilizzare le armi del Cluedo all’interno del Monopoly ed altri bizzarri esperimenti a cui ovviamente giocavo da solo.

Quando mi sono trasferito a Roma per l’Università ho avuto modo di conoscere molti giocatori e ho riflettuto sul fatto che se i board game si vendono allora dovrà esserci qualcuno che li crea. Nella mia testa avrebbe potuto essere una fabbrica iper-tecnologica oppure un anziano artigiano nella sua bottega… Non ne avevo idea ma iniziai a cercare indizi!

A tal proposito, c’è stato un momento particolare in cui hai capito che volevi creare un tuo gioco?

C’è stato un momento verso la fine della triennale in cui ho identificato il Game Designer come figura professionale e che questa figura esisteva anche nel settore dei giochi da tavolo.

Scelsi uno dei miei progetti in corso e decisi di lavorarci con approccio un po’ più serio. Questa strada mi portò ad incontrare Luca e Andrea di Ludus Magnus nel 2018. Inoltre mi ha aiutato molto a definire i miei obiettivi un corso di Game Design che seguii con Andrea Chiarvesio – grazie di tutto prof!

The Breach

Passiamo ora a “The Breach”: vuoi parlarci un po’ di quella che sarà l’ambientazione e il contesto in cui si caleranno i giocatori?

Non posso dire molto perché i ragazzi di LMS hanno preparato un piano in cui vengono rivelati dettagli gradualmente [vi consiglio di dare un’occhiata al gruppo Facebook dedicato – Fabrizio].

I giocatori sono degli hacker che si collegano al Database per rubare le informazioni nei server della A-Corp. Il Database è protetto dagli I.C.E. cioè delle guardie mosse dalla IA del gioco il cui scopo è ostacolare i giocatori. Poteri e capacità speciali dei personaggi permettono di hackerare le regole del mondo virtuale per giocare divertenti “scherzetti” ai nostri avversari. Lo scopo è arrivare per primi alle informazioni richieste dalla carta obiettivo.

A livello di gameplay e meccaniche, invece, che cosa dobbiamo aspettarci? A che tipo di giocatori si rivolge “The Breach” e che esperienza di gioco promette?

Una volta che un giocatore ruba un’informazione questa viene fisicamente prelevata dal Database e non è più disponibile per gli altri. Si trovano tutti lì a volere la stessa cosa per se stessi, ma la coperta è troppo corta. Questo crea la competizione in un gioco che alla base tratta i punteggi di caratteristica dei personaggi come risorse da gestire (che abbiamo rinominato Cube Engine). Ovviamente ci sono anche modi alternativi di procurarsi le informazioni e sono tutti metodi ad alta interazione!

“The Breach” si rivolge ad un pubblico di giocatori esperti, ma permette di inserire al tavolo un giocatore occasionale se l’esperto ha precedentemente letto il regolamento.

Se volessimo fare un paragone, a che gioco potrebbe somigliare “The Breach” e perché non è uguale? [Francesco]

Oh cavolo non ne ho idea… Vieni a giocarci e dimmi tu! Ti direi che non rientra in una categoria precisa, si tratta di un ibrido tra un Dungeon Crawler e una Schermaglia, gestito come un eurogame, condito da eventi inaspettati. Come si può chiamare secondo te?

Credo che questa sia la strada che stanno prendendo molti giochi moderni, superando le vecchie categorie German o American. È tutto un po’ più fluido.

Visto il tono dell’ambientazione, ci sarà qualche chicca per i programmatori? Servirà conoscere il COBOL o qualche altro linguaggio di programmazione per diventare un “breacher” provetto? [Lorenzo – Board Game Physicist]

Si, nella scatola viene fornito un connettore wireless con cui puoi collegare la tua miniatura al PC.

Eh no… Sarebbe molto interessante ma è tutto analogico! Proprio in questa settimana ci stiamo confrontando con esperti riguardo il wording utilizzato e valuteremo di cambiare alcuni termini per maggiore coerenza al settore. Al di là di quello che verrà cambiato ho imparato un sacco di termini specifici riguardo gli universi cyberpunk/Matrix/virtuale.

Il gioco non si basa su licenze e non bisogna essere un informatico per godersi una partita. Sarà incluso dell’universo creato da LMS, cronologicamente poco prima di “D.E.I” gioco di Tommaso Battista.

E da qui non si scappa, con che pizza si festeggia l’uscita di un gioco con il proprio nome sulla scatola? [Francesco]

Non ho capito, perché devo sceglierne una sola? Iniziamo con una Quattro Formaggi, per finire sul classico una Margherita… E una chiara media così scende meglio!

Grazie Michele e, soprattutto, in bocca al lupo a te e a Ludus Magnus per il Kickstarter di The Breach!

Grazie a te Fabri e a tutta la redazione di Geek.Pizza!

Se questa chiacchierata vi ha incuriosito non vi resta che tenere sotto controllo i canali di Ludus Magnus e segnarvi la data del 24 maggio.

Mentre aspettate, potete fare breccia nel sito di Magic Merchant, cercate solo di non diventare delle flatline

Fabrizio Grugnaletti

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