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Picnic ludico 2022 a Castellanza, Geek.pizza c’è!

Picnic ludico 2022 a Castellanza, Geek.pizza c’è!

Dopo anni di stop forzato il Picnic Ludico di Castellanza è finalmente tornato! Ed è stata un’ottima occasione per rivedere qualche vecchio amico giocatore e provare qualche gioco vecchio e nuovo con amici vecchi e nuovi.

In questo articolo troverete un resoconto della mia esperienza, un resoconto di Nicola (The Green Player) e una nota conclusiva di Alessandro Pabis (le Cronache del Gioco), uno degli organizzatori. Ve lo premetto così, nel caso vi annoiassi, potrete saltare la mia parte e leggere la loro.

Questo è il mio secondo Picnic Ludico di Castellanza. Avevo già partecipato nel 2019 e ve lo avevo raccontato in un articolo dal titolo didascalico: Cronache dal Picnic Ludico 2019 di Castellanza.

Sono tornato con gioia a questo evento per enumerabili ragioni (che quindi vi enumero):

  • è, sostanzialmente, l’evento ludico più vicino a casa;
  • c’è un clima molto disteso e amichevole fra i partecipanti, si parla di giochi, si sparla di Kickstarter, si parla di Bavastro… Insomma soliti argomenti da giocatori;
  • si gioca con giochi di altri e si prestano i propri giochi, per una 2 giorni che trasforma questa location in un’unica grande ludoteca, con oltre 100 visitatori per giorno;
  • si gioca con i propri amici o con chi capita, a volte si spiega il gioco, a volte ci viene spiegato e a volte, i più coraggiosi, provano a studiarlo sul momento. Non c’è alcun problema, c’è posto per tutti e nessuno reclama un tavolo o un gioco;
  • c’è un fantastico mercatino autogestito dove ognuno lascia i propri giochi con prezzo e numero di telefono e chiunque può guardare e telefonare al proprietario se desidera concludere un affare. Quest’anno ho venduto e comprato e qui vi pongo la domanda amletica: è più bello dare un proprio gioco che non si usa più a un nuovo entusiasta proprietario o avere un nuovo gioco nella propria libreria?

Forse ci sono anche altri motivi che ora mi sfuggono, però mi sembra che questi siano già sufficienti. In sintesi, se paragonato a una fiera come Play, vedo questo il Picnic Ludico come un evento più slow: nessuna corsa per accaparrarsi i tavoli, nessuna demo col cronometro, nessuno stand di vendita se non il mercatino dell’usato… Il protagonista è il gioco nella sua componente più sociale e rilassata.

A cosa ho giocato

Se nel 2019 ho dovuto dedicare del tempo anche a inseguire una bambina di circa un’anno, quest’anno la fatica era doppia. Dopotutto, il Pabis e soci non hanno organizzato un Picnic Ludico nel 2020 e io ho dovuto intrattenermi in altre attività ludiche. Tutto sommato, quest’anno, sono riuscito a delegare gli oneri familiari e provare qualche titolo.

Durante il Picnic Ludico si è svolto anche un torneo di Unmatched

Just One: vincitore dello Spiel Des Jahres che conoscevo già bene e ho rigiocato con piacere. Un gioco che consiglio praticamente a tutti: si spiega in 1 minuto e può essere giocato davvero da chiunque. Ai non esperti potete spiegarlo come una specie di Taboo al contrario dove, a turno, il giocatore deve indovinare una parola basandosi solo su un elenco di indizi unici dei propri avversari. Se vogliamo trovargli un difetto non scala bene se il numero di giocatori è basso: diciamo che è meglio essere almeno 5.

The Game: diventato ormai un evergreen dei giochi di carte riesce con poche semplici regole a garantire una bella sfida per i giocatori. Lo scopo del gioco è semplice: disporre un mazzo di carte in 4 pile, in cui su 2 pile il valore deve sempre crescere e su due sempre decrescere. Attenzione: i vincoli di gioco e una mano poco fortunata potrebbero rovinarvi tutto il gioco. Se non l’avete mai provato vi consiglio sicuramente di darci un’occhiata: il mazzo e le carte ricordano molto The Mind e anche se alcune regole sono simili le dinamiche al tavolo sono completamente diverse. A me piacciono entrambi, ma non escludo che possiate amare uno e odiare l’altro.

Mi sembra di riconoscere un giornalista polemico!

Top 10: un party game davvero carino. Ogni giocatore riceve una carta numerata da 1 a 10 e a partire da una traccia letta dal narratore dovrà dire una parola che rappresenti il valore della propria carta in una scala da 1 a 10. Gli estremi della scala sono definiti dalla carta letta dal narratore, ecco un esempio: da caldo a freddo, in questo caso se ho un 1 dovrò dire la cosa più fredda che mi viene in mente, se ho un 10 la più calda, ma se ho un 4? O un 7? Infine il narratore dovrà indovinare l’ordine delle carte in base ai suggerimenti dati. Il cuore della meccanica è sostanzialmente quella di Wavelenght, ma con due sostanziali differenze: (1) ad ogni turno, tutti devono contemporaneamente esprimere un concetto e questo è un bene, perché i giocatori hanno meno tempi morti; (2) la scelta la fa un solo giocatore, quindi si perde la fase di discussione che secondo me è molto bella in Wavelenght. In poche parole? posso dirvi che sicuramente mi piacerebbe riprovarlo.

Dreamember: un gioco di bluff con le parole che non mi ha convinto, premesso che questo giudizio si basa su una partita incompleta (perché sono dovuto scappare) e generalmente non sono un amante dei giochi di bluff con la sola eccezione di Perudo. In dreamember lo scopo del gioco è finire le proprie carte e per farlo, ad ogni turno, si gioca una carta. Ogni volta si esegue questa azione, il giocatore deve però essere in grado di formare una parola con le carte sul tavolo (ci sono lettere obbligatorie e lettere proibite, tutte le altre sono di libero uso). Questa questa parola non va dichiarata, quindi il giocatore successivo può credere che chi ha giocato prima di lui abbia in mente una parola, oppure dubitarne. Con l’azione di dubito, chi ha torto pescherà due carte. Il gioco sulla carta mi sembrava interessante, ma l’ho trovato estremamente lento. Quando ci sono molte lettere sul tavolo, le possibili parole che rispettino tutti i vincoli sono poche, quindi ad ogni nuova carta si è mentalmente costretti a ripensare una parola (che magari nemmeno esiste). Io l’ho provato in 6 giocatori, il numero massimo: il tempo di attesa tra 2 propri turni è molto alto con questa configurazione. Vorrei capire se con 2-3 giocatori la cosa è diversa. Non si può certo bocciare dopo mezza partita, però devo ammettere che al momento non ho il desiderio di riprovarlo.

In conclusione, sono riuscito a fare poche partite e ho sempre optato per giochi molto leggeri e rapidi, per potermi staccare in caso di emergenza, senza rovinare il gioco altrui. In fondo chi mai intavolerebbe un cinghialone come ad esempio un Messina 1347 al picnic ludico?

Partecipate al prossimo picnic e lo saprete!

Il commento di Nicola, The Green Player

Erano mesi che il buon Alessandro Pabis mi parlava del Picnic Ludico. Iniziativa tanto naif, quanto ambiziosa: raccogliere un mucchio di gente per permetterle di godersi una giornata rilassante di gioco all’aperto. Nulla di frenetico, nulla di impegnativo, in un luogo dove grandi e piccini possono trovare un momento di svago.

Lui, Matteo Sassi e gli altri eroi della Corteingioco hanno messo tutto in piedi alla perfezione, permettendoci di trascorre momenti di tranquillità e gioco, molto distanti dai giorni di una fiera, seppur permettendoti di incontrare un buon numero di persone che tipicamente riesci a vedere solo in contesti fieristici.

Io e Claudia siamo arrivati con Ian e Greta di MeepleOrDie (recensore di giochi su Instagram che vi consiglio di tener d’occhio). A noi si sono aggregati altri amici e la loro bimba ha trovato subito spazio nell’area giochi. Noi quindi ne abbiamo approfittato per una partita e man mano che si è popolato l’evento, ho colto l’occasione per salutare un po’ di amici. Ad esempio, ho incontrato per la prima volta in versione fisica il buon Stefano Grimelli, ex-compagno burlone dei tempi di Fustella Rotante, che finalmente ha ripreso la sua attività con l’Ape Presta Gioco. Poi Luca Borsa, Manuel Rodio (il mitico admin di “Giochi da Tavolo” su FB), i Gioca Giullari, Fabio Lopiano e tanti altri. Alla fine ho passato più tempo a chiacchierare che a giocare come al solito, ma a me piace così! Ah, non dimentico il buon Migio, di cui non conoscevo nemmeno l’identità e post Picnic ci siamo portati a casa anche un paio di partite insieme.

Voto “diesci” e alla prossima.

Nicola (The Green Player)

La chiusura del Pabis

Così tutto finisce in un attimo. Passi mesi a prepararti per un qualcosa che poi, in breve tempo, si esaurisce così in fretta che fai fatica a viverlo. Certo, per chi organizza un evento, che sia il compleanno del proprio figlio o il concerto dei Rolling Stones a Milano, la preoccupazione principale è che tutto fili liscio senza incidenti, ma la sensazione che tutto sia passato troppo in fretta rimane. Hai la convinzione che potevi fare meglio qualcosa e ti trovi a rimuginare sugli errori che, la prossima volta, sai che non commetterai, ma la verità è che se ci tieni tanto a una cosa non sarai mai soddisfatto.

Proverò a non essere troppo pretenzioso: Il Picnic Ludico 2022 è stato un successo. Nonostante i numeri siano stati leggermente sotto le aspettative, abbiamo raggiunto e superato (vai a sapere di quanto) le 200 presenze spalmate in due giorni. L’aggravarsi della situazione epidemiologica, che ci ha fatto saltare le edizioni del 2020 e 2021, è stata tanto repentina nel suo aggravarsi negli ultimi giorni, tanto da bloccare diverse persone che avevano garantito la propria presenza. Le condizioni meteo hanno deciso di regalarci due splendide giornate limpide, ma fra le più calde che la storia (almeno la mia) ricordi. Nonostante queste variabili impazzite e in parte imprevedibili (ok, si sapeva che a luglio avrebbe fatto caldo, ma mica potevamo immaginare così tanto!) la risposta è stata eccezionale. Giocatori dalla Liguria, dal Piemonte, dal Veneto, dall’Emilia Romagna e dalla Svizzera! Gente da tutta la Lombardia, che proprio piccina piccina non è, che ha preso ed è venuta a Castellanza, piccola cittadina alle porte di Milano, per vivere uno o due giorni in nostra compagnia. L’amore per i giochi da tavolo che ti fa fare centinaia di chilometri, lo stesso che abbiamo cercato di trasmettere ai pochi temerari curiosi che si sono avvicinati all’Ape Presta Gioco di Stefano Grimelli, chiedendo informazioni e scoprendo un mondo che non conoscevano. Fra loro qualcuno forse tornerà da noi a chiedere qualche altro gioco da tavolo. Questa è la ragione per la quale lo facciamo: avvicinare le persone che ancora non conoscono questo mondo e stringerci a quelle che invece già lo hanno scoperto. Non c’è caldo o virus che ci possa fermare, la nostra voglia di giocare è troppo forte. Il prossimo Picnic Ludico sarà ancora meglio!

Alessandro (le Cronache del Gioco & co-organizzatore del Picnic Ludico)

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migio

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