Beer & Bread – Recensione

Beer & Bread – Recensione

Volete sapere come si cresce a pane, birra e punti vittoria? Lasciate che vi parli di Beer & Bread.

Il padre della serie Tiny Epic, Scott Almes, firma un gioiellino per 2 partecipanti in cerca di una sfida di circa 30 minuti per palati marcatamente euro.

In Italia è atteso per il secondo trimestre di questo 2023 grazie a Ghenos Games.

Due villaggi alle rive opposte di un fiume portano avanti la stessa doppia tradizione di produttori di pane e birra. Questa pacifica rivalità si protrae stagione dopo stagione condividendo le risorse necessarie che non sempre abbonderanno.

Il setup di Beer & Bread

Beer & Bread – Il gioco in breve

Grattata via ogni velleità di ambientazione, Beer & Bread si presenta come un piccolo gestionale in cui dovremo usare le carte per raccogliere e immagazzinare le risorse necessarie a produrre quanto più pane e birra mentre cercheremo di ottimizzare il tutto grazie ai miglioramenti che apporteremo al nostro villaggio.

Il gioco si svolge nel corso di sei turni (o stagioni) che si alterneranno tra stagioni ricche e stagioni povere. A cambiare tra una stagione e l’altra saranno le risorse disponibili nei quattro campi comuni e la struttura del turno che determinerà un cambio fondamentale nell’interazione al tavolo.

Passeremo infatti da una stagione ricca con un draft che ci farà scegliere la carta da giocare per poi scambiare la mano restante con il villaggio avversario, ad una stagione di magra in cui riprenderemo le carte usate per raccogliere risorse nel turno precedente, senza draft tra le mani ma ottenendo la possibilità di giocare una di tre carte rivelate comuni sul tavolo rimpiazzandola con una in nostro possesso.

Le carte possono essere usate in maniera differente a seconda di come decideremo di giocarle. La stessa carta potrebbe essere sfruttata per raccogliere risorse oppure come miglioria del proprio villaggio o ancora come contratto, quando decideremo di produrre il pane o la birra stampata.

Il gioco ci chiamerà ad ottimizzare ogni azione. Ogni eccedenza che non potremo immagazzinare verrà donata all’altro villaggio e non potremo produrre se prima non avremo ripulito il nostro forno o la nostra birreria (ovvero rimuovere la carta prodotta precedentemente), cosa possibile solo con l’azione di miglioramento.

Migliorare il proprio villaggio sarà fondamentale per potenziare le proprie azioni, ottenere effetti passivi per un piccolo motore di gioco, poter agire sulla pesca delle carte e guadagnare effetti di fine partita per aumentare i punti vittoria finali.

Dopo sei turni si contano separatamente i soldi forniti dalla produzione della birra e del pane, l’ammontare minore rappresenterà gli effettivi punti vittoria finali.

Le mie impressioni

Quando dicevo “gioiellino” in apertura articolo, intendevo sottolineare non solo la bontà del design di questo Beer & Bread ma anche la concreta possibilità di vederlo presto tra i punti di riferimento dei filler espressamente da due giocatori capaci, a fronte di una durata più che contenuta, di mantenere un’ottima profondità e tutte quelle dinamiche di giochi euro dal peso ben più elevato.

Non si parla più solamente di thinky filler ma proprio di riuscire a vivere l’esperienza di gioco di un corposo gestionale in qualcosa di super ristretto e accessibile, dedicato ad una sfida 1 vs 1.

La sua accessibilità lo rende approcciabile anche da un pubblico più casual, purché amante del genere, ma lo sconsiglio decisamente come introduttivo per chi si sta sedendo le prime volte al tavolo.

Beer & Bread è in grado di condensare gestione risorse, draft, motore di gioco, ottimizzazione azioni ed una elegante interazione indiretta in un titolo leggero ma che chiederà impegno per essere affrontato adeguatamente e con soddisfazione.

Le carte multiuso di Beer & Bread. Il dorso è differente tra carte pane e birra.

Ammetto una prima titubanza in merito alla struttura alternata dei turni temendo che il risultato fosse un flusso di gioco caotico, con una curva di apprendimento più ripida del dovuto. La prima lettura del regolamento (scritto egregiamente sebbene possa riferirmi solamente alla versione inglese) mi ha subito fatto ricredere in quanto le variazioni tra una stagione e l’altra sono minime e facili da assimilare.

Proprio l’alternanza dei turni rappresenta il maggiore twist del gioco nonché anche la parte più ambientata, se vogliamo: durante la stagione ricca potrei, infatti, preferire raccogliere risorse per il mio magazzino sapendo poi che la stessa carta la rivedrò il turno successivo e potrò riusarla per installare il miglioramento che mi interessava o produrre quanto indicato.

Si viene quindi a creare questa dinamica tale per cui durante le stagioni ricche è facile riempire il proprio magazzino di risorse (complice anche la maggiore produttività dei campi) mentre si investono le stagioni di magra per miglioramenti e produzione.

Dire che sono rimasto entusiasta di Beer & Bread mi sembra ormai superfluo. Ogni meccanica, ogni struttura di gioco ha un senso ed è messa lì per un motivo ben preciso, ben calibrata ed in armonia con tutto il resto. Nulla sembra essere stato aggiunto solamente per dare inutile peso in cerca di maggiore profondità (il rischio era alto).

Non resta che aspettare la tanto attesa release della versione italiana ad opera di Ghenos.

Se volete avere pane per i vostri denti e birra per le vostre gole, tenete sotto controllo il sito di Magic Merchant.

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