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The Green Player presenta CHALLENGERS!

The Green Player presenta CHALLENGERS!

Inizia il torneo di rubabandiera: siete pronti alla sfida tra le creature più bizzarre e improbabili dell’universo?

Ricordo con distinta lucidità e grande piacere i tempi in cui trascorrevo intere giornate in fumetteria per affrontare altri appassionati come me nella celebrazione domenicale del torneo di Magic: the Gathering. Una settimana intera a testare i vari mazzi a disposizione, poi gli accordi con gli altri giocatori per reperire le carte mancanti, quindi il tempo dell’imbustamento delle singole carte, per poi compilare la lista del mazzo e attendere i pairings: gli accoppiamenti dei vari giocatori, scritti su di un foglio appeso, di turno in turno, su qualche muro del nostro tempio del gioco, permettendo di scoprire quali sarebbero stati gli avversari di questa grande sfida.

Non ho mai compreso se gradivo più il gioco in sé o l’adrenalina che questo ricorrente rituale generava.

Sta di fatto che prima l’università, poi il lavoro e infine l’arrivo della vita adulta han fatto sì che io diventassi del tutto non praticante, ma pensare che questo non mi manchi è paradossale.

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Challengers

Challengers ha risvegliato in me questi antichi sentimenti, semplificando all’osso tutto questo lunghissimo flusso. Gioco da 1-8 giocatori, permette di organizzare un piccolo torneo di un immediato gioco di carte non collezionabile, condensando l’entusiasmante esperienza torneistica in un tempo medio che si avvicina ai sessanta minuti. Magia? No, solo ottimi livelli di moderno game design. E dimenticatevi i toni seriosi dei classici giochi di carte dall’impronta fantasy: in Challengers avrete modo di far scontrare papere di gomma, pappagalli, kraken, clown… e chi più ne ha, più ne metta. Insomma, è chiaro che l’obiettivo del gioco è di mettere tutti a proprio agio, portando un’esperienza di nicchia come quella dei tornei adolescenziali, a un livello digeribile da tutti.

Il gioco in breve

A inizio gioco viene assegnato ad ogni giocatore un programma di torneo, che reincarna proprio quello che rappresentano i sopraccitati pairings. Come funziona? Nel gioco ci sono quattro terreni di gioco, rappresentati da altrettanti coloratissimi tappetini in neoprene, con un lato chiaro e un lato scuro.

Sulla carta quindi è indicato ad esempio che al primo turno si dovrà giocare sul campo verde dal lato chiaro. Si parte quindi con sei carte di partenza identiche per tutti e prima di iniziare ogni duello si avrà accesso a nuove carte. Queste sono divise per livello (si parte dalle meno potenti del mazzo A, fino ad accedere al mazzo C). Il gioco offre due vie strategiche principali: si può optare per ottenere prima possibile le carte di alto livello in un numero di copie ridotto, oppure puntare ad averne di più, ma di livello più basso. La seconda strategia acquisisce ugual valore rispetto alla prima, quando si inizia a famigliarizzare con le meccaniche di gioco vere e proprie. Il mazzo diventerà di partita in partita più forte e si avrà anche la possibilità di eliminare liberamente le carte che non riterremo più all’altezza. Ogni duello avviene a fasi alternate, in una sfida che ricorda sommariamente il rubabandiera: si parte con la prima carta scoperta e la bandiera posizionata su di essa.

La carta ha un valore, che deve essere quindi equiparato (o superato) dall’altro giocatore, scoprendo dalla cima del mazzo una serie di carte fino al raggiungimento dello scopo (i valori delle varie carte si sommano). Quando si raggiunge lo scopo, l’ultima carta svelata ottiene la bandiera e sarà la nuova carta da battere e le carte battute finiscono a lato del piano di gioco, in uno spazio della panchina. Ogni spazio può contenere più carte, a patto che esse condividano lo stesso nome. Se non c’è più spazio per riporre carte in panchina, si viene sconfitti. L’avversario così ottiene un trofeo, che varrà un certo numero di punti vittoria variabile in funzione del match in corso. Alla fine di tutti gli otto duelli, i giocatori con più punti vittoria si scontreranno in una finale, che poi decreterà il vincitore.

Tutto qui?

Assolutamente no. I poteri delle carte permettono di creare strategie e sinergie all’interno dei mazzi. Ogni partita viene giocata con sei set tematici: uno base d’obbligo e cinque set aggiuntivi (nella scatola ce ne sono sei, ma chiaramente mi aspetto che ne arrivino altri sotto forma di espansioni). Alcune carte hanno poteri talmente forti che saremo indotti nel preferirle a carte con valore più elevato durante la partita e avere carte dello stesso set ci permetterà di sfruttare ulteriori bonus dedicati. Le scelte relative alle carte da acquisire (o scartare) sono cruciali per le nostre sfide e rendono Challengers un gioco meno aleatorio di quanto possa apparire ad un occhio distratto.

Concludendo

Challengers è un gioco perfetto per chi ama l’ambiente competitivo dei Trading Card Games, ma non ha abbastanza tempo per qualcosa di così impegnativo. Un sistema di regole immediato, per partite veloci ed entusiasmanti, che vi permetteranno di passare un’oretta di divertimento in questo speed dating ludico. Un gioco a cui tutti possono giocare, con un gameplay profondo e ottima rigiocabilità. Consigliato dai 4 giocatori in su (meglio se con un numero pari di giocatori e più si è, meglio rende). Statene lontani solo se vi lasciate coinvolgere esclusivamente dai giochi dalla forte ambientazione.

Pronti alla prossima sfida?


Si ringrazia Asmodee per la copia valutativa.

Nicola "The Green Player"

Software developer di professione, dedica il tempo libero alle sue passioni: gioco, musica, cinema, serie tv e tecnologia. Laureato in Informatica, ha un’esperienza passata da docente nella scuola pubblica. Nerd della prima ora, inizia l’avventura ludica con i videogame all’età di circa 5 anni, passando per anni di Magic: the Gathering a buoni livelli, qualche tentativo maldestro di gioco di ruolo, per poi atterrare sul gioco da tavolo. Dopo un passato in Le Cronache del Gioco e Fustella Rotante, diventa founder di The Green Player. Crede fermamente nel Germanesimo (amen).

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