Star Wars: Mark Alec Rutter parla del suo ruolo di assaltatore ne Il risveglio della Forza
Il sito olandese StarWarsAwakens.nl riporta una interessante intervista a uno degli assaltatori di Episodio VII, eccola tradotta per voi!
Come sei stato scelto come assaltatore e soldato della Resistenza per Il risveglio della Forza?
Il mio agente mi ha proposto la parte, ho fatto i test davanti alla telecamera e sul campo. Il ruolo di assaltatore è piuttosto impegnativo e le tue misure sono importanti per l’armatura. Quando sono arrivato ai Pinewood Studios ero un po’ in tensione perché il 98% dei presenti erano sotto i 25 anni. Io ne ho 53, sono l’assaltatore più vecchio de Il risveglio della Forza, ma non è stato un problema, ho sempre fatto del mio meglio.
Dopo due giorni di prove per vari compiti diversi, tra cui camminare con l’armatura, usare armi, marciare e correre in formazione, i circa 100 assaltatori sono stati divisi in tre gruppi: A, B e C. Ero entrato in un gruppo! Poi mi hanno detto che ero tra gli 8 principali, che sarebbero stati usati per tutte le riprese ravvicinate. Mi hanno detto che l’armatura mi stava benissimo, ma in realtà è molto scomoda da portare e dopo poco capisci che la giornata non sarà facile, ma sei sul set di Star Wars, no? Quindi si tiene duro.
Il casting per la parte di soldato della Resistenza si è svolto a Pinewood e a quel punto sapevano già quanto fossimo affidabili, quindi penso che a quel punto fosse questione di aspetto e abilità.
Sei stato sin da subito un fan di Star Wars?
No, devo ammettere che la fantascienza non mi faceva impazzire e, all’epoca, ero più tipo da Rocky e via dicendo. Ho iniziato ad appassionarmi con L’Impero colpisce ancora, nel 1980. Non c’è nulla a quel livello e non credo ci sarà mai nulla che superi Star Wars.
Tornando a Il risveglio della Forza: in quali scene possiamo vederti come assaltatore?
Essendo uno degli 8 principali ero nella maggior parte delle scene. All’inizio quando invadono il villaggio, scendendo dal mezzo di sbarco e dalla rampa, quando prendono i prigionieri e perquisiscono il villaggio. Nella scena dove l’elmo di Finn viene sporcato di sangue io sto passando lì dietro.
Sono anche nella scena che hanno usato per il trailer, dove gli assaltatori si preparano ad attaccare il villaggio alla ricerca di Lor San Tekka. Mi ricordo che ho penstao “Wow, Mark, questo è Star Wars!”.
Nella scena dove Finn e Poe rubano il caccia TIE io sono tra quelli che sparano al caccia che cerca di liberarsi.
C’è anche una scena gigantesca che ha richiesto diversi giorni di riprese da molte angolazioni. C’erano fiamme ovunque e mi ricordo che il set ha anche preso fuoco, ma la squadra antincendio è intervenuta all’istante.
Mi si vede salire 30 scalini sul fondo del set, verso destra. Quel che la gente cnon capisce è che ho dovuto salire 30 scalini per ogni ripresa e poi scendere. Per 29 riprese!
Durante le prove sul campo, che sono durate due giorni, ci hanno detto che avevano bisogno di qualcuno che salisse degli scalini e ci hanno fatto provare a farlo nel modo più naturale possibile. Alcuni non ci hanno nemmeno provato perché i gradini erano poco profondi e con i caschi la visibilità è molto scarsa. Io devo averlo fatto bene, perché mi hanno preso. Quando poi sono arrivato sul set è stato fantastico, poi ho visto i gradini e mi ricordo di aver pensato “Cavolo, speriamo bene!”. È stato uno dei giorni più difficili sul set, ma fa parte del mestiere.
Sono anche nelle scene nel corridoio con Adam Driver. Vado avanti e indietro nei corridoi mentre Daniel Craig fa i giochetti mentali con Daisy Ridley.
Nella scena dello sbarco, quando gli assaltatori corrono verso il villaggio io corro verso destra. In questa scena nelle prime due riprese io e parecchi altri siamo caduti sulla sabbia. La visibilità era molto scarsa e avere altri assaltatori un passo davanti a te rendeva il tutto più complicato.
Oltre a interpretare un assaltatore del Primo Ordine, sei anche un soldato della Resistenza che aiuta Chewbacca a far scendere dal Millennium Falcon Finn ferito. Cosa ci puoi dire di questa scena?
Abbiamo filmato al RAF Greenham Common, il tempo era buono. Per la produzione è stato piuttosto complicato tenerlo segreto e in parecchie occasioni abbiamo dovuto sospendere le riprese perché c’erano aerei, elicotteri o droni che sorvolavano l’area cercando di vedere cosa succedeva. Sono uscite sulla stampa alcune foto degli X-Wing e del set. La produzione ha dovuto coprire gli X-Wing per nasconderli, credo che sia stato molto stressante per JJ.
Un giorno JJ ha fatto decollare il suo drone con la telecamera in modo da poter vedere la scena come con l’elicottero, ma in modo molto più economico. Quando è stato soddisfatto ha fatto decollare l’elicottero. Mi ricordo che lo guardavamo tutti manovrare il drone e gli abbiamo fatto un applauso quando ha fatto un atterraggio da manuale.
Il giorno della scena del Falcon mi hanno mandato subito al trucco, quindi ho capito che sarebbe stata una giornata particolare, e infatti lo è stata. L’assistente mi ha detto: “Ricordati di me quando sarai famoso” e mi ricordo di essermi fatto una risata. La scena dove aiuto Chewie a far scendere Finn dal Millennium Falcon era molto più lunga di quel che avete visto. Inizialmente correvo verso Chewie da sinistra e lo aiutavo a scendere la rampa, fino a un mezzo di primo soccorso. La telecamera gira, io mi volto verso l’obiettivo (e si vede il volto) e ci hanno ripresi anche mentre ci allontaniamo attraverso la folla che si è radunata per vedere l’arrivo di Han Solo e del Falcon.
Poe (Oscar Isaac) era sul mezzo che si allontana lentamente, con me che reggo Finn. È stato difficile mantenere un’espressione seria perché Poe prendeva in giro Finn e facevano battute.
Hai dei ricordi particolari del tuo lavoro a Il risveglio della Forza?
Moltissimi, ad esempio molti non sanno che nei grandi studios ci sono altri film che vengono girati sugli altri set e molti attori sono grandi fan di Star Wars.
Un giorno, mentre giravamo la scena in cui Harrison Ford è con Kylo Ren sul ponte ero lì che mi bevevo un caffè e a un certo punto arriva qualcuno accanto a me, era Daniel Radcliffe [Harry Potter, in caso non lo sapeste, n.d. Francesco]. Era venuto a dare un’occhiata e a salutare, immagino, si gira verso di me e mi saluta, io lo saluto a mia volta e poi lui si avvicina a JJ e iniziano a chiacchierare.
Un’altra giornata particolare è stata quella in cui abbiamo girato la scena in cui tutti gli assaltatori vedono il pianeta esplodere. È stata una giornata lunghissima, 13 ore in costume e faceva un caldo incredibile. C’erano assaltatori che svenivano per il calore e il sudore colava sulla schiena e finiva negli stivali, affascinante, eh? Abbiamo corso su e giù tutto il giorno, senza pausa per la cena e via dicendo. Quando la giornata è arrivata alla fine eravamo stanchi morti e aspettavamo solo che dessero l’ok per chiudere quando arriva uno degli assistenti e dice: “Mi servono due assaltatori”. Uno ha accettato, l’altro ha trovato una scusa, dicendo che non trovava il casco e quindi mi sono fatto avanti io. Ci hanno fatti uscire dal set e dietro una tenda c’era Mark Hamill in persona, con la moglie e due bambini. Ci siamo fatti avanti, lui si è avvicinato e ci fa: “Salve, piacere di conoscervi, vi stringerei la mano ma avete armi e caschi”, gli ho risposto all’istante “lo posso posare immediatamente”, gli ho sorriso e mi sono presentato.
Ci hanno fatto le foto assieme a Hamill, io sono alla sua sinistra e gli punto contro l’arma e lui mi guarda. Penso fossero solo foto personali, ma magari prima o poi usciranno da qualche parte. È stata una persona molto umile e mi ha ringraziato per il tempo che gli ho dedicato, da vero signore. È stata una gran giornata per me!
In ultimo ricordo un giorno in cui arriviamo sul set e troviamo le armature pulite e luccicanti. Ci dicono che Annie Leibovitz era lì per fotografarci. Fantastico! Ci hanno portati ai “Paddock”, un’area dei Pinewood Studios dove vengono girate molte scene esterne. Abbiamo posato con Gwendoline Christie con l’armatura argentata! Io ero proprio dietro di lei con la spallina rossa da capitano.
Ci hanno chiesto di posare nel fango per altre foto, solo 5 o 6 assaltatori facevano parte di questo servizio per Vanity Fair. La fotografa è una vera perfezionista e tutti correvano qui e lì per soddisfare ogni suo capriccio. Non le piacevano le armature così pulite e ci hanno sporcati di fango per dare agli scatti più realismo, con grande felicità dei costumisti che hanno dovuto ripulirle tutte.
Scommetto che durante le riprese sono successe cose bizzarre o divertenti.
Una delle più strane è stato quando Harrison Ford ha avuto l’incidente [si è rotto una gamba, n.d. Francesco]. Ero appena arrivato sul set e subito mi dicono di tornare a casa, in quel momento nessuno sapeva cosa fosse successo, l’ho scoperto solo una volta tornato a casa. Tornato sul set ho deciso di fargli avere un bigliettino di auguri con la figura di Darth Vader, molti degli assaltatori l’hanno firmato, gli abbiamo scritto: “Rimettiti presto. Firmato: Il nemico”. Spero di avergli strappato un sorriso.
Cosa pensi di JJ Abrams come regista?
JJ è una persona molto calma e concentrata sul suo obiettivo. Nelle rare occasioni in cui parla dà ordini alle persone sul set e usa una voce molto controllata, dettata dall’esperienza. Il più delle volte è il produttore Tommy Harper a comandare e JJ è lì, dietro gli schermi, che controlla che vada tutto come deve andare. Tommy è un personaggio molto benvoluto sul set e spesso lo si sentiva urlare “Energia, energia!” a ogni ripresa, con il suo marcato accento scozzese. L’impressione che ho avuto è che JJ fosse onorato di dirigere Il risveglio della Forza e che se ne sia goduto ogni istante.
Oltre all’attore sei stato anche doppiatore, quale delle due cose preferisci?
Sono stato coinvolto in due progetti dove ho fatto il voice-over, dove ho dovuto presenziare sul set in Finlandia in estate e in inverno. Lì ero parte della produzione, ma devo dire che la recitazione è la cosa che preferisco. Diventare qualcun altro per un giorno ha il suo fascino.
Ultima domanda: il punto più interessante della tua carriera?
Beh, ho fatto un sacco di cose, ma devo dire che essere parte di una cosa così fantastica come Star Wars è sicuramente il mio successo numero uno.
Spero che abbiate trovato l’intervista interessante, spesso e volentieri si parla degli attori principali dimenticandosi un po’ di quelli di contorno, che non saranno famosi, ma senza di questi non ci sarebbero film e telefilm.
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