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Copiare un gioco da tavolo si può, lo dice il giudice

Lo ha stabilito una corte federale in Texas: la struttura e le meccaniche di un gioco di carte non sono protette da diritti d’autore. A rimetterci è l’italiana dV Giochi, vince il tarocco cinese.

Finisce così DaVinci Editrice S.r.l vs. Ziko Games, LLC et al. molti stavano riportando la notizia che colpisce direttamente l’Italia, ma probabilmente chi non conosce l’inglese vuole saperne di più, ecco cosa è successo.

Quella che segue è la traduzione dell’articolo di BGDLegal.com che trovate cliccando sul link.

DaVinci Editrice S.r.l (DaVinci) ha pubblicato Bang!, un gioco di ruolo di carte basato sul tema del selvaggio west, nel 2002. I giocatori di Bang! Hanno quattro possibili ruoli, ognuno con diverse condizioni di vittoria. A ogni giocatore viene assegnato un personaggio del selvaggio west, come Calamity Janet o Willy the Kid, ognuno con le proprie abilità. Il gioco ha ricevuto il plauso della critica e il successo commerciale.

Yoka Games, una ditta cinese, e il suo distributore statunitense, Ziko Kgames, LLC (Ziko) in seguito hanno prodotto Legend of the Three Kingdoms (LOTK), un gioo di carte con regole praticamente identiche a quelle di Bang! ma ambientato nell’antica Cina. I giocatori hanno quattro possibili ruoli con le stesse caratteristiche e condizioni di vittoria di Bang! I personaggi hanno abilità, nomi e aspetto che riflettono la diversa ambientazione.

Bang scatolaDaVinci ha fatto causa a Ziko per violazione del diritto d’autore, sostenendo che LOTK copiava caratteristiche di Bang! La legge sul diritto d’autore protegge l’espressione originale, ma non le idee o elementi funzionali quali procedure, processi, sistemi o metodi di azione. Le meccaniche di un gioco e le sue regole non sono protette dal diritto d’autore, ma elementi caratteristici potrebbero esserlo, tra cui nomi di parti del gioco, design della plancia, carte da gioco elementi grafici ed elementi dei personaggi, se sufficientemente sviluppati. Il diritto d’autore non protegge tutti i personaggi.

La corte ha deciso che il gioco di Ziko non viola alcuno degli elementi di Bang! protetti dalla legge. Il gameplay e le interazioni dei ruoli e dei personaggi in Bang! non sono sufficientemente approfonditi o sviluppati per essere protetti dalla legge, mentre le meccaniche e le regole non possono essere coperte.

Non si è valutato che i personaggi e i ruoli in Bang! avessero personalità ben delineate, natura, storia personale o altre caratteristiche tipiche dei personaggi dei film o dei libri che fanno sì che siano protetti. Ziko ha copiato elementi non proteggibili, come le regole e il Sistema di gioco, ma non ha copiato aspetti dei ruoli e dei personaggi caratteristici (e, di conseguenza, proteggibili) come la grafica. Avendo ambientato LOTK nell’antica Cina, Ziko ha potuto evitare di violare il diritto d’autore copiando le strutture base e il gameplay di Bang!

Per i game designer e gli editori, questa decisione rende chiare le limitazioni della legge sul diritto d’autore nella protezione dei giochi di carte. La legge può essere efficace se si stratta di proteggere un elemento del gioco (grafica, aspetto), ma non protegge le regole e il gameplay. Un personaggio originale e ben caratterizzato potrebbe essere protetto, ma non gli aspetti di questo personaggio che gli permettono di rientrare nei binari del sistema di gioco, quali la forza che hanno o quanto è difficile sconfiggerli. La legge permette di proteggere un marchio (nome di una ditta, titolo di un gioco) e si possono brevettare delle regole e metodi di gioco (vedi Magic: The Gathering e Apples to Apples). Detto questo, l’interpretazione della corte in materia di cosa si possa proteggere e cosa no, ha reso più arduo proteggere le regole e le modalità di gioco. Autori ed editori possono tutelarsi maggiormente utilizzando anche i diritti su una proprietà intellettuale, piuttosto che affidarsi unicamente al diritto d’autore.

Chiedo venia se alcune parole potrebbero non essere le più precise, la traduzione legale non è una banalità e va richiesta a dei professionisti, il mio obiettivo qui era quello di far capire a più persone possibili che cosa è stato deciso da questa corte. A mio avviso si tratta di una follia che apre davvero la strada al selvaggio west, ma legalizzato.

In questo caso dV non ha avuto alcun modo di proteggere il proprio gioco, lascio le considerazioni a chi è più esperto di me, ma lo scenario che si apre credo sia potenzialmente inquietante.