Star Wars Rebels: considerazioni sul finale della terza stagione
Siamo infine giunti alla fine della terza stagione di Rebels, tempo di fare considerazioni!
Oggi ospitiamo Lorenzo con le sue considerazioni sul finale della terza stagione di Star Wars Rebels.
Il finale di stagione come sempre è suddiviso in due puntate, in questo caso intitolate Zero Hour, una scelta non casuale visto il significato: ovvero l’orario stabilito per l’inizio di un’operazione militare.
Thrawn fa la sua mossa (era l’ora) dopo un’intera stagione a studiare e ad analizzare ogni singola mossa ed attacco dell’equipaggio della Ghost, permettendo varie volte la loro fuga pur di capire meglio con chi aveva a che fare. Il grand’ ammiraglio scopre la doppia identità di Kallus ed unendo tutte le tessere del puzzle ottiene l’ubicazione della base ribelle su Atollon (geniale l’utilizzo di una mappa galattica locale e non quella imperiale per trovare l’esatta posizione della base).
L’agente Kallus prova ad avvisare la base ribelle ma è troppo tardi ormai, l’attacco imperiale è già iniziato con una forza imponente composta da star destroyer e soprattutto dagli incrociatori Interdictor che qui fanno la loro prima apparizione (il modello visto in precedenza nella seconda stagione era un prototipo).
La battaglia spaziale che vediamo mi ha ricordato molto quella che abbiamo potuto apprezzare in Rogue One: brutale e realistica. la flotta ribelle perde subito l’iniziativa con l’uso degli Interdictor che bloccano la fuga nell’iperspazio, in poco tempo la flotta viene quasi del tutto distrutta; in particolare il gruppo Massassi, guidato dal generale Dodonna, che era appena arrivato per lanciare un’offensiva su Lothal.
I ribelli nella base cercano di organizzare la difesa nei modi più disparati, o forse meglio dire disperati. Hera organizza il contrattacco nello spazio per dare la possibilità ad Ezra di fuggire e chiedere aiuto al resto della ribellione; tuttavia il blocco è impenetrabile e solo il sacrificio del comandante Sato, che si schianta contro un Interdictor, permette la fuga. Ezra però non riesce a ricevere nessun aiuto dai ribelli, così non gli resta che chiedere aiuto a Sabine e ai suoi Mandaloriani, che come al solito non disprezzano mai di combattere in situazioni ai limiti dell’impossibile. Kanan va a cercare il Bendu per convincerlo ad unirsi alla lotta, ma riesce solo a farlo infuriare. Thrawn decide di attaccare la base via terra e in poco tempo distrugge le difese e circonda i nostri eroi, ma ecco che arriva il Bendu, trasformatosi in una tempesta di fulmini di Forza, ed inizia a colpire chiunque, Ribelli o Imperiali. Il caos scatenato dal Bendu permette ai pochi resti della flotta ribelle di fuggire dalla morsa imperiale e di rifugiarsi presso la base ribelle principale.
Adesso passiamo ai tantissimi dettagli dell’episodio:
fanno la loro prima apparizione i Death Troopers, già visti in Rogue one.
prima apparizione anche per la corvetta Dorneana, già presente in Rogue one e recuperata dal Ritorno dello Jedi! non dimentichiamo anche l’ingresso della fregata Nebulon-B!
Prima apparizione anche del generale Dodonna!
La formazione di difesa assunta da Sato si chiama aurek one; aurek nell’alfabeto di Star Wars rappresenta la lettera A, quindi A uno. per quanto riguarda la tattica Danaan, (non so come verrà tradotta in italiano) pronunciata dall’ammiraglio, è un riferimento storico ai Danai, ovvero gli Achei o detta più semplicemente, i Greci.
La parola d’ordine per l’evacuazione usata da Hera è la stessa dell’impero colpisce ancora; K-1-0.
Cosa ho trovato ben fatto in questo finale di stagione:
I nostri eroi dovranno ricominciare tutto daccapo e questo dà modo anche di cambiare ambientazioni e personaggi che potranno incontrare, in particolare ora che si trasferiranno alla base di Yavin4!
la presenza Thrawn è stata perfetta in ogni scena, niente da dire a riguardo! a questo punto mi viene da dire: vogliamo più Thrawn nella prossima stagione!
Cosa non mi ha convinto:
mi aspettavo la morte di qualche personaggio o almeno uno, temevo per Rex, Zeb o Kanan ma per me questo era l’episodio conclusivo per Kallus, cercava di aiutare l’alleanza ma poi fa una brutta fine. Non riesco a vedere Kallus come ribelle integrato con la squadra della Ghost, vedremo. Abbiamo avuto comunque due morti di “alto rango”, il comandante Sato e l’ammiraglio Konstantine e il Bendu si unisce alla Forza e non ha più un corpo fisico.
Il livello emotivo per questi due episodi è stato altalenante, abbiamo avuto una prima parte spettacolare poi la seconda ha rallentato con la parte di Sabine e del Bendu, non ci sono stati grossi colpi di scena. Sicuramente se la paragoniamo al finale della seconda stagione è stata inferiore, anche se era impossibile replicare la stessa adrenalina; avevamo Ahsoka vs Vader, il ritorno di Maul, un tempio Sith e molteplici duelli di spade laser.
Cosa ci aspetta nella prossima stagione?
Qualcosa è già trapelato o comunque ci sono forti speranze a riguardo, sicuramente vedremo più personaggi legati alla ribellione.
È stata confermata la presenza di Mon Mothma e di Saw Gerrea, con il tanto citato “incidente” in Rogue one che spaccherà in due la ribellione. È molto probabile che faccia qualche cameo anche Cassian.
Dave Filoni ha già detto che tutte le storie raccontante in Rebels, ma soprattutto quelle di The Clone Wars, troveranno la loro conclusione nella prossima stagione, quindi è molto probabile un ritorno di Ahsoka per capire quale sarà il suo destino e di altri personaggi proveniente da quella serie, pensiamo a Rex!
Infine Filoni ci delizia con un’anteprima del futuro arco narrativo legato al destino di Mandalore durante la guerra civile galattica. Sembra proprio che la lotta si farà sempre più intensa!
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