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Lo spacciagiochi: Splendor e Le città di Splendor

In occasione dell’uscita della quadrupla espansione di Splendor, vi parlo anche del gioco base.

Splendor è un gioco per 2-4 giocatori di Marc André, edito in Italia da Asterion Asmodee Italia del quale è appena uscita un’espansione: “Le città di Splendor”. Il titolo che leggiamo sulla scatola è quello di una delle quattro espansioni che contiene, ma di queste parleremo tra un attimo.

La storia

Fare i gioiellieri è più di un lavoro, il gioielliere è un artista. Donaldo e Allisona Endricis lo ripetevano sempre ai figli. Un giorno l’attività di famiglia sarebbe stata la loro e intendevano lasciar loro in eredità la miglior bottega di gioielleria della regione.

In occasione del compleanno del Cardinale, molti nobili avrebbero fatto visita in città, era l’occasione giusta per realizzare gioielli tanto sfavillanti da ammaliare gli altolocati ospiti del Porporato. Allisona si diresse verso il mercato delle gemme, mentre il marito si barricò nel suo studio, sepolto dall’odore della carta delle decine di antichi tomi e da quello della grafite delle matite appena temperate. Tutti avrebbero parlato dei gioielli della bottega Endricis

Nella scatola

Benché la scatola sia piuttosto grande, dentro troviamo solo 40 gettoni gemma, 90 carte e 10 tessere di cartoncino.

Nella scatola dell’espansione troviamo invece 1 tessera primo giocatore, 7 tessere città, 1 plancia via per l’oriente, 20 emblemi (5 per colore), 30 nuove carte sviluppo e 12 pedine roccaforte.

Il setup

Una partita a Splendor si prepara in un minuto: si separano le carte nelle tre tipologie e se ne rivelano 4 per tipologia, questo è il mercato da cui acquisteremo le carte sviluppo.

Si impilano le gemme divise per tipologia e si rivelano un numero di tessere nobile pari al numero di giocatori +1 e siamo pronti a partire.

La partita

Nel proprio turno un giocatore può compiere una di queste tre azioni:

  • Raccogliere 3 gemme diverse dalla riserva oppure 2 uguali, se nella pila di quel colore sono presenti almeno 4 gemme. Il limite di gettoni che un giocatore può avere è 10.
  • Acquistare una carta, pagando il numero di gemme indicate sulla carta e ponendola dinnanzi a sé.
  • Prenotare una carta, prendendo un gettone “oro”. Un gettone oro è un jolly e potrà essere usato in seguito al posto di una gemma di un qualsiasi colore.

Una volta acquisita una carta, questa rimarrà davanti a voi, fornendo un bonus per tutta la partita. Nella situazione qui sotto, il giocatore potrà acquistare la prima carta della prima riga (v. immagine del setup) pagando soltanto 1 gemma nera e 1 bianca.

Lo scopo del gioco è acquistare carte che oltre al bonus in gemme garantiscano punti prestigio, il primo a raggiungere 15 punti è il vincitore.

Tutto qui? No, certamente, perché i nobili faranno visita alla vostra gioielleria soltanto quando avrete un numero di carte pari a quello indicato sulla tessera (es. 3 blu, 3 verdi, 3 bianche) e vi conferiranno 3 punti prestigio, spesso sono quelli che faranno la differenza.

La durata della partita si aggira sui 45-60 minuti, a seconda di quanti pensatori ci sono attorno al tavolo, finita una partita, spesso vi capiterà di farne un’altra.

Conclusioni (1)

Come avrete notato, il gioco è semplicissimo e molto contenuto nei materiali, ma in poco tempo (il gioco è del 2014) Splendor è diventato uno degli introduttivi più gettonati, tanto da vedere pubblicata una scatola grande come quella del gioco base, contenente non una, ma ben quattro espansioni.

Negli ultimi tempi si è parlato lungamente di Century come versione migliorata di Splendor o di versione peggiorata, a seconda dei punti di vista. A mio avviso non hanno così tanto in comune e credo che Splendor sia più immediato.

Splendor ha delle fiche spettacolari, appagano sia l’occhio, sia la mano e, a mio avviso, questa è una delle ragioni del suo successo. Non sono l’unico a pensare che lo stesso gioco realizzato con dei gettoni di cartone non avrebbe avuto la stessa fortuna. Il punto debole è la scatola, veramente sovradimensionata, va bene dare importanza a un gioco dotandolo di una scatola di dimensioni un po’ abbondanti, ma c’è un limite e questo, per onestà, va detto. Il paradosso è che le carte imbustate non stanno più negli scomparti verticali e bisogna riporle in orizzontale, così facendo riuscirete a infilarcele di misura.

Splendor è un gioco a cui non mi stanco mai di giocare e che propongo spesso e volentieri ad amici e parenti, se ancora non l’avete provato, vi consiglio di rimediare, ma se invece avete consumato le bustine che proteggono le carte, vi consiglio di lanciarvi su Le città di Splendor.

Nota: le espansioni vanno giocate separatamente, come ben specificato nel regolamento.

Le città di Splendor

Bruges, Lione, Lisbona, Siviglia, Venezia, Firenze, Pisa: ogni città vuole realizzare un capolavoro di gioielleria unico, senza paragoni e, a tale scopo, non intende badare a spese. Riuscirete a soddisfare queste sfarzose richieste?

In questa modalità di gioco non si usano i nobili e le condizioni di vittoria non sono più i 15 punti, ma la conquista di una delle tre tessere città che vengono utilizzate in quella partita. Il vincitore sarà la persona che soddisferà le richieste di quella città, di norma un mix tra punti prestigio e carte sviluppo.

L’Italia la fa da padrona nelle tessere città, peccato solamente che il nome non sia riportato su queste tessere. Le nuove condizioni di vittoria fanno sì che la strategia cambi radicalmente, con una corsa a sottrarre le carte agli avversari: chi prima pensava al proprio orticello, magari ignorando i nobili, ora si ritroverà a guardarsi attorno e cercare di anticipare gli altri gioiellieri.

Gli avamposti commerciali

Con la scoperta delle rotte marittime verso l’India, ogni gilda si affretta a fondare nuovi avamposti commerciali. Chi si adatterà meglio e più in fretta alle regole del nuovo commercio mondiale?

La plancetta aggiuntiva fornisce 5 nuovi poteri, a disposizione di tutti i giocatori. Per sbloccarli occorrerà ottenere un certo numero di carte sviluppo, dopodiché si posizionerà uno dei propri emblemi sullo spazio relativo a quel potere, a indicare che lo si possiede.

I giocatori potranno prendere una gemma ogni volta che acquistano una carta, prendere una terza gemma (diversa) quando ne prendono due di un colore, far valere l’oro come doppio bonus, ottenere più punti dai nobili o dagli emblemi posizionati.

Questa espansione (forse la più interessante) velocizza il gioco, i poteri sono una tappa praticamente obbligatoria verso la vittoria, a voi scegliere su quali puntare, ma non pensate di poter ignorarle o rimarrete pesantemente indietro.

L’Oriente

Le ricchezze dell’Oriente sono ora accessibili a tutti e sempre più clienti sono attratti dalle sue merci esotiche. In questo contesto mutevole, riuscirete a trasformare il vostro impero commerciale?

In questa variante si aggiungono i tre mazzetti dell’Oriente, le nuove carte hanno diversi poteri interessanti: alcune forniscono due gettoni oro (jolly) o due gemme, altre potenziano carte già esistenti abbinandosi a esse, altre ancora consentono di prenotare un nobile, ma tra le carte più interessanti troviamo quelle che consentono di ottenere gratuitamente una carta o di essere pagate scartando due carte ormai poco utili nel nostro “motore economico”.

Le roccaforti

Man mano che le grandi città fondano nuove colonie commerciali, la posta in gioco e la tensione crescono. Ogni gilda erige nuove roccaforti dove proteggere le proprie ricchezze dalle ambizioni dei nemici e da cui ampliare i propri domini.

Questa espansione è quella che è stata meno apprezzata tra tutte, sinceramente sembra messa lì un po’ per fare numero. Ogni giocatore ha a disposizione tre roccaforti e, ogni volta che si acquista una carta, il giocatore deve collocare o spostare una delle proprie roccaforti su una carta del mercato senza roccaforti avversarie oppure rimuovere la roccaforte  di un avversario dal mercato e restituirla al proprietario.

Una carta con una roccaforte può essere prenotata o acquistata solo dal proprietario della roccaforte, una carta con 3 roccaforti può essere acquistata dal giocatore che le possiede con un’azione aggiuntiva durante il proprio turno.

Con le roccaforti la partita diventa più macchinosa e, sinceramente, non se ne sente il bisogno, è l’unica delle quattro espansioni che non mi sento di promuovere.

Conclusioni (2)

Città di Splendor mi è piaciuta, se siete fan di Splendor penso troverete anche voi interessanti queste varianti e potreste anche decidere di giocarle tutte di fila in una specie di mini-torneo, certo, la scatola costa come il gioco base (29,89€ su MagicMerchant.it), ma dona nuova linfa a un gioco che probabilmente avete consumato.

Nel consigliarvi l’acquisto, tuttavia, vi segnalo due perplessità. La prima è che la scatola è di un colore diverso, non chiedetemi il motivo, non lo so e mi sembra incomprensibile che un gioco che fa dell’estetica un punto di forza abbia due scatole di tonalità diverse di giallo.

La seconda segnalazione è un’occasione persa, la scatola dell’espansione avrebbe potuto essere concepita con un inserto in plastica adatto ad accogliere sia i componenti del gioco base che quelli dell’espansione, dando così un senso alla dimensione di questa scatola. Non è stato fatto, un vero peccato. Se avete problemi di spazio, come il sottoscritto, potete rimediare con un po’ di inventiva: sotto l’inserto in plastica della scatola del gioco base c’è un sacco di spazio vuoto, potete riporre lì tutti i componenti dell’espansione e archiviare in cantina l’altra scatola.

Buoni gioielli a tutti!