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Le Taverne Di Valfonda

Le taverne di Valfonda, gioco della Schmidt, ideato da Wolfang Warsch, portato in Italia dalla Devir, giocabile da 2 a 4 persone e dalla durata tra i 60 e i 90 minuti.

Ogni giocatore gestirà la propria taverna, cercando di migliorare il proprio personale (cameriere, lavapiatti e mastri birrai) in modo da potersi accaparrare nuovi clienti e nobili facoltosi.
Nella gestione del locale andremo a servirci di varie meccaniche di gioco, dal deck building, al draft di dadi e al piazzamento di quest’ultimi, per ricevere risorse (monete e birre) e poterle spendere tra taverna e clienti.

Una particolarità di questo titolo sono i 4 moduli da poter aggiungere alla configurazione base, per aumentarne in maniera graduale la complessità e renderlo fruibile a un più vasto pubblico, passando così da un gioco spensierato adatto anche ai neofiti, fino ad arrivare ad un gestionale più impegnativo che appagherà anche i giocatori più esperti.

La partita avrà la durata di 8 turni che saranno suddivisi in 7 fasi ognuno. Si partirà dal prendere il bonus di inizio turno e proseguendo con l’apertura della taverna pescando dal proprio mazzo, scoprendo i personaggi (clienti e dipendenti) che affolleranno il locale.

Le carte saranno rivelate fino al cliente che occuperà l’ultimo tavolo disponibile, mostrando così la configurazione delle taverne per questo turno. Si passerà poi al lancio dei 4 dadi di base (aggiungendo fino a un massimo di 3 dadi personali, dati dalla presenza delle cameriere) che verranno posizionati su dei simpaticissimi sottobicchieri, tutti diversi tra loro, che faciliteranno la successiva fase di draft.

Una volta scelti i dadi, si andranno a posizionare sulla propria plancia attivando così la raccolta di risorse: le monete pagate dai nostri clienti e le birre prodotte dai nostri mastri di fiducia. A questo punto andremo ad usufruire dei nostri guadagni, acquistando nuovi dipendenti o i vari upgrade della taverna con le monete, o attirando nuovi clienti con le nostre buonissime birre.

Tutte le carte acquisite andranno ad aggiungersi alla cima del nostro mazzo di pesca, in modo da far parte della successiva riapertura del locale (seguente turno di gioco).

Clienti soddisfatti e dipendenti esausti, è il momento di andare tutti a casa e chiudere la taverna, si scartano così tutte le carte pescate nella seconda fase, creando una pila degli scarti, decretando la fine del turno.

Una caratteristica che ci è davvero piaciuta è lo svolgimento del turno, infatti, togliendo il draft di dadi e le azioni date dal servire i clienti, (che si svolgeranno in ordine dal primo giocatore e proseguendo poi in senso orario), tutte le restanti fasi verranno svolte in maniera simultanea con gli altri giocatori. Questo ridurrà notevolmente il downtime nei turni e di conseguenza la durata totale della partita.

Anche i giocatori più meticolosi, troveranno appagante il setup della plancia personale, che si presenterà come un mini puzzle. Ad ogni miglioramento il pezzo corrispondente verrà capovolto, ripresentando perfettamente la grafica della taverna e il relativo upgrade; in più, anche le carte che si andranno ad aggiungere durante i vari turni, saranno in perfetta tinta con lo sfondo e facilmente riconducibili al loro posizionamento.

Nonostante il lancio iniziale dei dadi possa far pensare che sia un gioco basato sulla fortuna, il seguente draft e le varie scelte di costruzione del proprio mazzo e dei miglioramenti in taverna, ci permettono di tenere a bada la dea bendata e rendere Le taverne di Valfonda un titolo piacevole e non banale, che presenta un bel mix tra fortuna al tavolo e strategie di gioco.

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