Lo spacciagiochi – Sblocca la porta pocket

Lo spacciagiochi – Sblocca la porta pocket

Se cercate non una ma ben tre escape room in una scatolina, state leggendo l’articolo giusto, oggi parliamo di Sblocca la porta pocket.

Da fan della serie Deckscape ho sperimentato Sblocca la porta pocket, che si è dimostrato una sfida piacevole, più impegnativa di quanto pensassi.

Sblocca la porta pocket è la versione compatta dell’omonimo gioco di Clementoni, l’autore è Francesco Berardi e 1-6 investigatori troveranno pane per i loro denti in tre diversi scenari della durata di 30-60 minuti cadauno.

Nella scatola

Dentro la scatola troviamo tre mazzi di carte sigillati, ognuno consta di 30 carte, e alcuni oggetti in cartone. Fate attenzione al retro di queste parti in cartone: sono di tre colori diversi e vi aiuteranno a separare i componenti di ogni scenario.

Il gioco

Disponete sul tavolo le carte numerate da 0 a 27 come indicato dal regolamento o, se vi è più comodo, tenetele tutte impilate, l’importante è che non le voltiate mai prima che vi venga detto di farlo. La prima e l’ultima carta di ogni mazzo sono solo “schermi”, mettetele pure da parte.

Prendete tutti gli oggetti del colore delle carte di questo scenario, voltate la carta zero e siete pronti a partire.

Vi troverete enigmi di vario tipo, quasi tutti richiederanno colpo d’occhio, qualche operazione matematica e una certa capacità di astrazione.

Il museo misterioso, come indicato anche dal regolamento, è il più semplice da affrontare, mentre gli altri due sono un pochino più complicati. Il meccanismo è molto semplice: la soluzione a ogni enigma è un numero, voltate la carta con quel numero sul dorso e procedete leggendo l’enigma successivo.

Non c’è modo di capire immediatamente se stiamo commettendo un errore, ma potremmo trovarci a voltare una carta che ci informa che abbiamo sbagliato qualcosa o arrivare troppo presto alla fine dello scenario e sarà necessario tornare sui nostri passi.

Conclusioni

Sblocca la porta è un’ottima soluzione per una serata in famiglia o con gli amici, il livello di sfida non è altissimo, per cui potete veramente giocarci tutti insieme, ma badate bene che non tutte le carte sono delle passeggiate. Se alcune sono concepite per essere risolte anche dai più piccoli (io le ho risolte nel momento in cui ho voltato la carta), altre sono decisamente più impegnative e vale la solita regola del diverso modo di ragionare delle persone. Ho provato due scenari in solitaria e mia moglie ha risolto in un attimo un paio di carte dove mi ero impantanato, come succede anche con altri giochi similari.

La scatola indica un’età consigliata dagli 8 anni in su, ma in quel caso potrebbe essere necessaria la supervisione di un adulto per dare una mano nei punti più ostici: il libretto del regolamento, infatti, riporta la soluzione di tutte le carte di ogni scenario.

L’unico punto che non mi ha soddisfatto al 100% sono stati gli “oggetti” che coadiuvano le carte nel generare gli enigmi. Avrei preferito sfide di diverso livello come accade con le carte, mentre li ho trovati tutti abbastanza semplici da risolvere, ma mi sono confrontato con l’autore e mi ha spiegato che è stata una cosa voluta, perché i test che hanno fatto hanno dimostrato che anche alcuni adulti hanno avuto un bel daffare a risolvere gli enigmi legati agli oggetti. Insomma, prendete con le pinze questo mio pensiero, si se non avete dimestichezza con questo tipo di sfida, potreste trovare pane per i vostri denti.

Un ultimo plauso, invece, va a chi ha curato la copertina della scatola: se nel gioco “grande” avevamo un piccolo investigatore in primo piano, questa volta è una giovanissima investigatrice con copricapo alla Sherlock Holmes la protagonista della scena.

Una decina di euro è un prezzo più che onesto per tre sessioni di gioco, correte a cercarlo.

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