WLOG – Napoleon 1806 e 1807 vs. Napoleon Returns 1815
Si dice che Napoleone ottenesse le sue vittorie non con i fucili o i cannoni, ma con le gambe dei suoi soldati: l’arte della manovra era il vero segreto del suo successo… e i giochi a lui dedicati evidenziano proprio questo aspetto.
L’epopea napoleonica è durata all’incirca un ventennio, dai trionfi della Prima campagna d’Italia alla disfatta finale dei Cento Giorni. Tuttavia, fin da subito il futuro Imperatore dei Francesi seppe stupire tutti gli strateghi d’Europa grazie alla sua estrema capacità di adattamento e all’originalità dei suoi piani. Dall’Italia settentrionale alla regione del Danubio, dalle terre di Polonia fino alle steppe russe, le truppe della Repubblica prima e dell’Impero poi sapevano trovarsi sempre nel momento giusto al posto giusto, mandando all’aria i complicati dispositivi strategici dei loro tanti avversari. Questo era il vero genio di Bonaparte, saper vincere le battaglie prima ancora che cominciassero, trovare costantemente il nemico fuori posizione e costringerlo a combattere in condizioni sfavorevoli. Lo stesso Duca di Wellington, suo ultimo avversario a Waterloo, fu colto di sorpresa nei momenti iniziali della campagna e solo la determinazione del maresciallo prussiano Blucher, sconfitto ma non vinto a Ligny pochi giorni prima, salvò la situazione. La storia militare ha da sempre riconosciuto a Napoleone questo grande talento, e anche il wargame lo ha celebrato con innumerevoli titoli dedicati alle sue tante campagne. Negli ultimi tempi, due nuovi sistemi di gioco hanno voluto reinterpretare i classici del genere, rendendoli ancora più accessibili anche ai non wargamer: Napoleon 1806 e 1807 della Shakos (due titoli dedicati rispettivamente a Jena-Aurstadt ed Eylau) e Napoleon Returns 1815 della Worthington Publishing (l’immancabile Waterloo). In molti li hanno accostati, in virtù della somiglianza di alcune loro meccaniche ispirate alla massima essenzialità e della loro componentistica, dal look attraente e moderno… su WLOG li mettiamo uno di fronte all’altro, evidenziandone aspetti in comune e peculiarità specifiche, ma con una consapevolezza: il wargame napoleonico non è mai stato così alla portata di tutti!
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