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Recensione: Pharaon

Recensione: Pharaon

Il vostro cuore sarà pesato assieme alla piuma di Maat, le vostre azioni in vita saranno state onorevoli? Preparatevi a dimostrarlo giocando a Pharaon!

Ho avuto l’occasione di poter provare Pharaon gioco per 1-5 giocatori dal design di Silvain Sylas Lasjuillaras e Henry Pim edito in Italia da Supernova Games.

Già dall’unboxing si nota immediatamente la cura nella scelta dei materiali. Pur presentando “poco legno e molto cartone” la qualità dei materiali è semplicemente eccellente in ogni suo dettaglio.
La presenza della grande plancia con grande ruota centrale e 5 “tasselloni” da montare in maniera casuale come un puzzle per ottenere setup sempre diversi, e le carte in due formati diversi che meglio si adattano allo spazio disponibile sulle diverse zone della plancia dimostra la chiara intenzione di prediligere materiali di pregio e maggiore ergonomia rispetto ad un prezzo al pubblico più basso.

Il regolamento, pur essendo lunghetto (12 pagine), non è assolutamente ostico e grazie alla sua organizzazione è semplice da digerire e da consultare per eventuali dubbi durante i primi turni della partita.

Il gioco apparecchiato fa la sua bella figura al tavolo, anche se lo spazio necessario per ciascun giocatore è ridotto, la plancia, la priamide e le risorse una volta disposte sul tavolo occupano parecchio spazio. Lo stesso vale per i 5 ulteriori tasselli che servono per la versione in solitaria del gioco; per questo motivo consiglio un tavolo grande per giocare Pharaon senza trovarsi troppo compressi.

Il 5 è un numero ricorrente in Pharaon: 5 sono le aree azione presenti sulla plancia, 5 le risorse base (più l’argento che fa da jolly), 5 i turni di gioco in ciascuna partita e 5 le divinità da soddisfare per ottenere ghiotti bonus nel punteggio a fine partita.

In ognuno dei 5 turni di gioco i giocatori si alternano nel piazzare risorse sulla ruota centrale (costo di ingresso) per accedere alle azioni di ciascuna delle aree, che a loro volta hanno un costo fisso per le azioni.

La risorsa utilizzata come costo di ingresso può essere usata come parte del costo necessario a svolgere l’azione dell’area scelta. Questo elemento caratterizza il gioco, spingendo i giocatori ad ottimizzare le spese delle azioni. Il fatto che la ruota centrale che determina il costo d’accesso faccia “uno scatto” ad ogni turno, impone ai giocatori una certa programmazione delle risorse da conservare per il turno successivo, al fine di non trovarsi costretti a passare anzitempo.  

Le diverse aree offrono una varietà di combinazioni di risorse, sconti su azioni future e/o punti da ottenere, l’obiettivo diventa quindi quello di giocare azioni cercando di ottenere un guadagno in punti ogni volta che è possibile. Passare il turno, invece, permette di prendere uno dei vasi canopi (che forniscono 3 risorse base di vario tipo) e di ottenere risorse e bonus per ogni “round” in cui gli altri giocatori hanno continuato a compiere azioni in quel turno. Essere il primo a passare permette inoltre di essere il primo giocatore nel turno successivo, o di avere un piccolo vantaggio di punti a fine partita.

Gli spazi azione sulla ruota sono limitati (3 da 1 a 3 giocatori, 4 in 4 e 5 giocatori), di conseguenza l’ordine delle azioni diventa importante per non rischiare di non avere più possibilità di svolgere l’azione desiderata.

Questo elemento rende il gioco molto più interessante e “frizzante” quando si gioca a tavolo pieno (4-5 giocatori) poiché in questa configurazione la minore libertà d’azione si fa sentire, rendendo il gioco più stretto, la programmazione dell’ordine delle azioni da svolgere più interessante, e in generale l’esperienza di gioco più gratificante.

Oltre ai punti dati dalle azioni e dai nobili ottenuti, è possibile guadagnare punti dagli obiettivi degli dei rappresentati sulla plancia di gioco (che inseriscono di fatto dei semplici obiettivi a lungo termine) e per chi riscatta il segnalino faraone. L’insalata di punti è servita!  

Pur essendo un gioco sostanzialmente semplice, Pharaon non può essere definito un gioco per neofiti o per chi gioca sporadicamente, per ragioni di ambientazione, complessità e prezzo finale.

Un giocatore esperto noterà prepotentemente l’influenza di giochi leggermente più datati che condividono alcune delle meccaniche con Pharaon, quali Splendor con il quale condivide la struttura a 5 risorse + jolly, una certa consistenza nelle strategie di gioco pur con un setup  variabile e strizza l’occhio al sistema dei nobili con il metodo di punteggio delle divinità , e il ciclo di Century , con il quale condivide le meccaniche di scambio continuo e profitto, di gestione del timing e di varietà di azioni con focus condiviso (risorse e punti) ; Sicuramente chi ha apprezzato Splendor e Century si troverà a suo agio con le meccaniche e apprezzerà Pharaon per l’esperienza di gioco offerta, più rivolta al giocatore esperto e con quel po’ di complessità in più che però non rende rendere il gioco più difficile.

La modalità in solitario è una perla, e l’ho apprezzata davvero tanto, pur non essendo un amante dei solitari mi sono trovato a godermi numerose partite in solitaria. L’automa pensato per il gioco costringe infatti ad ogni turno il giocatore “lasciare” all’avversario ciò che non gioca, costringendolo spesso a scelte “sofferte”. Il fatto che la difficoltà sia modulabile in molti modi (basta girare sul lato difficile da una a 5 tessere della modalità solitario per rendere la partita via via più impegnativa), ne garantisce la longevità, e permette di usarlo nella modalità con tutti i 5 tasselli del solitario in modalità facile, come tutorial perfetto per imparare a giocare in modo efficace. Se siete giocatori che non disdegnano il gioco in solitario, Pharaon è sicuramente un gioco da avere in collezione

Consigliato a: chi gioca in Modalità in solitaria, apprezza la gestione risorse, cerca un gioco Godibile a tavolo pieno (4-5 giocatori), apprezza nel gioco anche l’estetica e l’ergonomia oltre al game design.

Sconsigliato a: chi gioca prevalentemente in 2, a chi ama i giochi in cui l’ambientazione si sente in modo forte e a chi Non ama i giochi in cui avvengono continui scambi di risorse.

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Nota: questa recensione è di un ospite di Geek.pizza, io non sono mai riuscito a giocare a Pharaon, anche se questo articolo mi ha fatto venire voglia di provarlo.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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