Scendiamo in campo in prima persona, per combattere le più grandi battaglie dell’epoca napoleonica.

Se nella Prima Parte della nostra rassegna avevamo esplorato gli aspetti più strategici, politici e diplomatici delle gesta di Napoleone, dalla Rivoluzione fino alla fine del suo Impero, adesso è giunto il momento di fare sul serio: cingiamo la spada al fianco, indossiamo il suo celebre cappello e lanciamoci a combattere le sue più grandi battaglie.

Il genio militare del Grande Corso è l’elemento fondamentale della vicenda napoleonica, tanto da eclissare molte delle sue imprese più pacifiche… ma è inevitabile, perché è con nomi come Rivoli, Marengo, Austerlitz, Jena che si creano le leggende. Ed è anche con nomi come Borodino, Lipsia e Waterloo che quelle leggende iniziano il loro inesorabile declino.

La battaglia napoleonica, e prima ancora la manovra operazionale che porta ad essa, rappresenta il fulcro di tutta quest’epoca, il mito dell’unica grande giornata di gloria e morte da cui dipendono i destini di un intero continente.

Ma anche limitando gli afflati romantici, è qui che vediamo aspetti fondamentali della personalità profondamente razionale di Napoleone: l’importanza della logistica, il calcolo preciso delle distanze, la suddivisione dell’esercito in corpi autonomi, le strabilianti innovazioni tattiche e gli inganni tesi al nemico.

Tutti fattori ricreati alla perfezione da innumerevoli wargame, succedutisi fin dagli anni ‘60 del secolo scorso.

In questa puntata di WLOG ne esaminiamo più da vicino quattro: Napoleon’s Last Battles, Voi Bravi ed Infelici, Quatre Batailles en Espagne della serie Vive l’Empereur, Waterloo Campaign 1815), tutti giochi interessanti e alla portata sia degli appassionati che dei curiosi.

Titoli molto diversi tra di loro per impostazione e complessità, ma che convergono insieme verso un unico punto: il generale Napoleone Bonaparte, per sempre degno di essere ricordato tra i più grandi condottieri della storia dell’umanità.