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Witchstone – Recensione

Witchstone – Recensione

Ciao, siamo Jack e Juli, e oggi attraverso la nostra sfera di cristallo, vi faremo scoprire gli antichi incantesimi legati alla pietra Witchstone.

Edito da Huch! e portato in Italia da dV Giochi, Witchstone è un titolo di Reiner Knizia e Martino Chiacchiera, dalla durata indicativa di 90 minuti, per 2-4 giocatori, con un’età consigliata di almeno 12 anni.

In Witchstone ogni giocatore cercherà di padroneggiare le antiche arti magiche, eseguendo i rituali richiesti nel proprio calderone. Non sarà, però, sempre possibile avere i giusti ingredienti a portata di mano, infatti riuscire a dosarli con saggezza farà la differenza per diventare il nuovo custode della pietra nel secolo a venire.

Ad ogni mossa il giocatore sceglierà in segreto una tessera, tra quelle disponibili, per piazzarla all’interno del proprio calderone, cercando di posizionarla vicino ad altre che presentano lo stesso simbolo, per incrementarne la potenza. Ogni tessera ci permetterà di compiere 2 azioni (tra le 6 esistenti), nell’ordine che preferiamo.
Avremo la possibilità di acquisire carte profezia, che ci daranno punti a fine partita; tracciare le linee del pentacolo per ottenere punti e azioni aggiuntive; spostare le gemme presenti nel nostro calderone, in modo da liberare spazio e attivarle, ottenendo pozioni con nuove mosse da eseguire; avanzare lungo la bacchetta per sprigionare tutti i bonus presenti; creare collegamenti di energia all’interno della sfera di cristallo, in modo da poterci spostare agilmente con le nostre streghe, che posizioneremo nella torre di partenza.

Una volta che tutti avranno compiuto 11 round, il gioco termina, procedendo così al conteggio dei punti per incoronare il vincitore come nuovo custode della pietra Witchstone.

Questo gioco ha richiesto un enorme lavoro per la parte grafica, che vedeva la prima versione decisamente poco appagante per gli occhi, molto fredda e piatta. Dopo alcune revisioni, si è finalmente arrivati ad un prodotto molto più curato e acceso nei colori. Una volta finita la partita si ha un bel colpo d’occhio con le gemme e i cristalli di energia in plastica, che risaltano con i loro colori brillanti nello sfondo più scuro. Inoltre abbiamo molto apprezzato la scelta di creare i meeple strega in legno; infatti restano ben visibili nel tabellone, anche quando la sfera di cristallo si va a riempire, creando uno stacco tra i vari materiali.
L’unica parte che non risalta come dovrebbe, sono i colori dei vari luoghi sulla sfera. Avendo quasi sempre le streghe posizionate sopra, non si riesce bene a capire che luogo sia (specialmente nelle prime partite), anche se nello schermo personale di ogni giocatore viene riportata la mappa stilizzata con i colori dei luoghi perfettamente visibili.

Anche se la grafica revisionata cerca di far immedesimare il giocatore il più possibile, ci troviamo di fronte ad un titolo che non ne necessita particolarmente. Di solito, infatti, in questo genere di giochi ci troviamo davanti alla solita ambientazione attaccata con lo scotch, dove i vari contesti possono essere facilmente sostituiti con qualsiasi altro. Qui invece, pur non raggiungendo un grande coinvolgimento, tutte le azioni rievocano il mondo mistico, e anche il tabellone rappresenta bene la classica stanza impolverata, dove ci si reca per chiedere aiuto allo stregone di turno.

Witchstone - Schermo personale

Purtroppo, forse per problemi legati alla localizzazione, le schede riassuntive delle azioni non sono state stampate in italiano, (se ne trova comunque una versione tradotta a fine regolamento), così come il retro della scatola. Questo non inficia assolutamente la giocabilità del titolo, anche se avrebbe aiutato i giocatori che non riescono subito a memorizzare le meccaniche per entrare in partita.

Abbiamo fatto tante partite a Witchstone, per provarlo più volte in tutte le configurazioni, e ci siamo sempre trovati bene. Sicuramente in due giocatori, si riesce ad avere più controllo, soprattutto nella sfera di cristallo, dove difficilmente ci si andrà a contendere un determinato collegamento, riducendo quasi a zero l’interazione tra i giocatori. Arrivando al numero massimo al tavolo, invece, la situazione si ribalta. Ci si ritroverà con una grossa interazione in quasi tutti i tracciati, andandosi a rubare le profezie, o i gettoni con le mosse bonus e raggiungendo dei punteggi più alti prima degli altri. Questo porterà il giocatore a dover cambiare spesso strategia, valutando sempre delle mosse alternative per massimizzare il potere delle azioni.

Witchstone ci ricorda il classico stile alla Stefan Feld, (dove ogni azione riesce a farti fare punti o regalarti bonus preziosi), nonostante i due stimati autori siano distanti da questa visione di gioco… una decisione che ci ha lasciato piacevolmente sorpresi!
La particolarità di questo titolo risiede nella meccanica applicata al calderone. Riuscire ad incastrare tutte le tessere in modo da ottimizzare ogni azione sarà cruciale per vincere la partita, a prescindere dalla strategia che vogliate adottare o dal tracciato in cui vi sentiate di puntare.

La prima partita (svolta in 2 giocatori) ci ha lasciato un po’ indifferenti; ci sembrava di giocare l’ennesimo titolo visto e rivisto. Riprovandolo, invece, siamo entrati meglio in partita apprezzando certi meccanismi, che in realtà non erano così scontati. Non siamo di fronte ad una totale innovazione, ma Witchstone riesce a creare quel processo inconscio per cui finita la partita (seppur vincendo) si è convinti di aver lasciato indietro punti preziosi, o di non essere riusciti a sfruttare a pieno tutte le possibilità; ed è allora che, alla prima distrazione, ti ritrovi nuovamente a studiare quel calderone… quasi come se fossi sotto l’effetto di un qualche incantesimo…

Voi, forse, non ve ne rendete conto, ma la vostra mano si sta dirigendo su MagicMerchant.it .

Jack Dryke

Jack Dryke, sul pianeta Terra viene comunemente chiamato Giacomo. Membro del LudoCoconutClub, dove si fregia del colore blu rubato con occhioni dolci alla sua ragazza Giulia (Meeple giallo). Amante dei Giochi da Tavolo, Video Games, Cinema.

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