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The Green Player presenta FURNACE

The Green Player presenta FURNACE

Pare che ai magnati del XIX secolo piacessero molto le aste. O forse no. Poco importa, perché di certo sono un ottimo meccanismo per i giochi da tavolo, che spesso si rinnova di quel tanto che basta da rendere un titolo interessante. E questo è il caso di Furnace.

Quando si parla di giochi a base economica, una delle tipiche ambientazioni scelte dagli autori di giochi da tavolo è la rivoluzione industriale. Quasi un cliché, ben si presta a stimolare l’immaginario collettivo il periodo che si estende tra la metà del XVIII secolo e gli inizi del XX secolo. L’arrivo della macchina a vapore alimentata a carbone, le nuove potenzialità in campo metallurgico, fino all’arrivo dell’elettricità e l’uso intensivo del petrolio: tutti elementi alla base di Furnace.

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Furnace è un gioco di aste e trasformazione risorse da 2-4 giocatori, della durata variabile tra i 30 e i 45 minuti, localizzato in Italia da dV Giochi.

Le basi di Furnace

Il gioco si svolge per 4 round e, da buoni imprenditori, per noi l’obiettivo sarà avere più grana degli altri. Ogni round, al centro del tavolo si scoprono alcune carte, a formare l’offerta di industrie su cui andremo a puntare.

L’asta si basa sull’uso di alcuni dischetti: ogni giocatore ne ha quattro, contrassegnati dai numeri 1, 2, 3 e 4 (di dimensioni rispettivamente crescenti). Al proprio turno, ogni giocatore può posizionare un dischetto su di una carta, rispettando i vincoli, ovvero, non si può mai posizionare un dischetto su di una carta che già è occupata da un dischetto dello stesso colore o con lo stesso numero di quello che si vuole piazzare.

Roxley Iron Clays non incluse!

Quando tutti i giocatori avranno posizionato i propri dischetti, il giocatore che ha posizionato il dischetto più grande si aggiudica la carta. Gli altri ottengono il beneficio indicato nella parte alta della carta (risorse o trasformazioni di esse) tante volte quanto il valore del gettone del proprio colore.

Le catene di produzione

Bene, a questo punto avremo una base di carbone, acciaio e petrolio e un po’ di carte. Cosa dovremmo farci? Ecco che ogni giocatore sarà messo alla prova con un puzzle matematico, dove dovrà decidere come riordinare le proprie carte e attivarle una alla volta per trasformare la dotazione iniziale in un ammontare maggiore (o migliore di risorse) e soprattutto in denaro.

Quantità o qualità?

Le risorse non sono tutte equipollenti. Il carbone è la risorsa più volgare, l’acciaio quella intermedia, il petrolio la più redditizia, ma questo non implica che dovremo puntare obbligatoriamente sulla risorsa di maggior valore: a seconda delle industrie che ci aggiudicheremo avrà senso concentrarci su l’una o l’altra.

Soprattutto produrre forsennatamente senza un obiettivo potrebbe risultare poco efficace anche con grandi produzioni, qualora non si riuscisse a trovare un modo di concretizzare i nostri sforzi in vendite. Perché sì, l’obiettivo del gioco è diventare più ricchi degli altri.

A chi potrebbe interessare Furnace?

Le qualità di questo titolo molto chiacchierato e, allo stesso tempo, molto atteso sin dal suo annuncio all’Internationale Spieltage Essen 2020 sono indiscutibili.

Pochissime regole da assimilare, un’eleganza nel sistema di gioco davvero invidiabile e ottimi materiali. Esattamente il titolo che porteresti a casa di amici per passare quei 45 minuti al tavolo in compagnia, con un brevissimo tempo di setup e spiegazione.

Il sistema di gioco induce ad un buon livello di riflessione e pianificazione, sia nella fase di asta, dove è necessario provare a intuire le mosse che faranno gli avversari, sia nella fase di produzione, dove una vendita troppo prematura potrebbe condizionarci prepotentemente nei turni successivi.

I 5 personaggi asimmetrici, rendono le partite un po’ più varie (mai sbilanciando il gioco) e la giocabilità è buona, pur sempre considerando la caratura del gioco.

Sul canale Youtube di The Green Player trovate l’unboxing di Furnace con un extra: Unfold Dark Story!

Cosa potrebbe andare storto?

In primis, mi sento di sconsigliare il titolo a chi non piacciono i giochi basati sull’interazione (non perché qui non ce ne sia, ma l’asta in questa forma è molto fredda ed impersonale, tale da dare la sensazione ossimorica di un “solitario di gruppo”). Oltre a questo, bisogna sicuramente essere predisposti al freddo e teutonico genere di gioco, dove tutto si basa sui calcoli matematici e sull’ottimizzazione.

Non è di certo l’innovazione la marcia in più di Furnace, ma è un ottimo gioco da tavolo da avere in libreria se apprezzate il genere e se non avete già altri titoli sovrapponibili.

Da considerare che, in due giocatori, il gioco usa la variante con l’automa. Questo potrebbe far storcere il naso ai più, ma vi dirò: funziona egregiamente. Insomma, se lo acquistate per giocarlo quasi sempre in 3-4 giocatori, pur utilizzandolo sporadicamente per partite a due, non ci vedo grossi problemi.

Buona rivoluzione industriale e non esagerate con il consumo dei combustibili fossili: penso ce ne sia già troppo di CO2 nell’atmosfera terrestre.

Nicola "The Green Player"

Software developer di professione, dedica il tempo libero alle sue passioni: gioco, musica, cinema, serie tv e tecnologia. Laureato in Informatica, ha un’esperienza passata da docente nella scuola pubblica. Nerd della prima ora, inizia l’avventura ludica con i videogame all’età di circa 5 anni, passando per anni di Magic: the Gathering a buoni livelli, qualche tentativo maldestro di gioco di ruolo, per poi atterrare sul gioco da tavolo. Dopo un passato in Le Cronache del Gioco e Fustella Rotante, diventa founder di The Green Player. Crede fermamente nel Germanesimo (amen).

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