Anteprima: Into The Godsgrave su Kickstarter
Il nuovo progetto di Lucky Duck Games sbarca su Kickstarter. L’umanità si è sbarazzata del giogo dei vecchi dèi, ma seguaci di nuovi dèi giungono da terre lontane… questo è Into The Godsgrave.
Qualche giorno fa il corriere mi ha recapitato la scatola della demo di Into The Godsgrave, seguo i progetti di Lucky Duck Games sin dall’inizio, per cui aprire queste scatole ha sempre quel pizzico di quell’ingrediente speciale che ti fa venire l’acquolina in bocca.
Into The Godsgrave in una riga
Autore: Grzegorz Szczepański | Artista: Mateusz Komada | Giocatori: 1-4 | Durata: 60-120 | Età: 14+ | Editore: Lucky Duck Games
Ho giocato allo scenario demo di Into The Godsgrave, che scalfisce soltanto la superficie di quello che si annuncia essere un gioco molto stratificato, per cui ho deciso di sintetizzarne in paragrafi i punti chiave.
Gioco ibrido (guidato dall’app)
Il marchio di fabbrica di Lucky Duck Games è il gioco ibrido. Lucky Duck avendo lo staff di programmazione all’interno del proprio organico riesce a integrare l’app nel processo di sviluppo del gioco da tavolo stesso.
L’app vi racconterà la storia man mano che procede, terrà i conti per voi e si ricorderà delle vostre scelte: quando queste avranno un impatto sulla narrazione futura verrete avvertiti: “Questa scelta avrà delle conseguenze”, recita la schermata (in inglese). Se dovrete o vorrete ripetere lo scenario, potrete fare tesoro di questa informazione, tuttavia l’app rimescolerà i punti di interesse: nell’ottica di aumentare la longevità non troverete le stesse cose e le stesse persone sempre nello stesso punto.
L’app fa tanto, ma voi farete di più. Non è il primo gioco Lucky Duck di questo tipo che provo, questo mi è sembrato molto più gioco da tavolo. L’app non tiene traccia della posizione dei nemici, soltanto dei loro punti vita e delle loro abilità: a voi gestire le loro miniature. Tutto ruota attorno alle carte e, certo, anche attorno ai dadi, ma mentre in altri casi il tempo passato con il tablet in mano era parecchio, qui è molto, molto superiore il tempo dedicato alla parte fisica del gioco.
Miniature, carte e dadi
Potrete scegliere lignaggio (elfico, umano, nanico o halfling) e classe, con conseguente dotazione di dadi e carte. Nel mio caso avevo già due personaggi preconfezionati, ma nel gioco si potranno fare un sacco di incroci.
Ogni turno userete le carte per potenziare il vostro alter ego di plastica o ottenere dei bonus temporanei. Le carte con effetto continuativo sono le classiche armi (max 2), avremo poi delle abilità e degli oggetti di vario tipo. I mazzi hanno carte con peculiarità riservate a classilignaggi che renderanno unico lo stile di gioco di ogni personaggio.
Cooperativo
Ogni scenario si affronta insieme. All’inizio di ogni round sceglierete una carta che indica quanti punti movimento, quante risorse e quante carte ogni personaggio otterrà, ma non solo: la carta contiene un potere speciale, valido solo per il turno in corso. Una di queste carte ha il potere di farvi riprendere in mano tutte quelle già giocate, scordatevi di giocare le stesse carte a ripetizione.
Ponderate bene il da farsi, ci sono carte che vi fanno condividere dadi per potenziarsi reciprocamente, ma dovrete trovarvi nella stessa zona e il tempo è tiranno: separarsi potrebbe essere cruciale per la riuscita della missione.
Campagna a scenari
Verso la fine di questa demo ho incontrato un personaggio di indubbio rilievo. Molto più potente, molto più imponente e non c’era il tempo di sconfiggerlo, era lì per lasciarmi con un cliffhanger in stile finale di stagione di una serie TV. Non dico che fosse la Botola di Lost, però avrei voluto saperne di più.
Con il progredire della storia, i personaggi riceveranno nuove carte da integrare nel proprio mazzo. Non sono chiari i dettagli, ma ci sarà una progressione dei personaggi, una specie di avanzamento di livello, insomma.
Movimento su mappa
L’app ci dirà quali esagoni aggiungere e in quale posizione, introdurrà una specie di war fog, per cui non avremo un’idea precisa di cosa ci aspetta, entrando in un esagono potremo esplorarlo (sacrificando uno dei preziosi gettoni azione di quel round) o meno, a seconda della propensione al rischio o del tempo che abbiamo. La mappa è modulare, composta da tessere esagonali, come vedete qui sopra nella schermata dell’app.
Narrazione, ma non troppa
Io non amo i giochi dove devo passare un sacco di tempo a leggere la storia, lo confesso. Mi piace che ci sia un momento lettura che contestualizza gli avvenimenti, ma preferisco concentrarmi sulle meccaniche. In Into The Godsgrave ho trovato esattamente quello che piace a me. C’è l’effetto sorpresa quando esplori un luogo, c’è il momento “e se…?” che non ti fa decidere sempre a cuor leggero che condotta tenere, c’è una storia che si dipana e ci sono elementi che ti fanno capire che c’è un contesto più grande, che ancora non capisci e che vuoi scoprire. Tutto questo, però, non occupa il tempo che occuperemo a decidere come usare le nostre carte, spendere i punti movimento e via dicendo.
Dipendenza dalla lingua
Non poca. Come dicevo, la narrazione è contenuta, ma se non capite bene l’inglese non credo sia il caso di lanciarsi in questa avventura. Al momento la lingua italiana non è prevista. Mai dire mai, ma pensateci bene.
In conclusione
Sono decisamente più per i giochi a scarso impatto della fortuna, quando ci sono un sacco di dadi (e non parliamo di gestione dadi) guardo subito con sospetto il gioco. Into The Godsgrave è sicuramente governato da carte e dadi, con conseguente impatto dell’aleatorietà, dovrete farci i conti, ma non ho mai provato frustrazione durante lo scenario, anche perché tutta la pianificazione sull’uso delle carte ha un peso notevole.
Il pledge base è da 80€, cosa che mi sembra piuttosto contenuta, visto il contenuto della scatola (anzi, delle scatole, ce n’è una dedicata agli stretch goal), si sale a 120€ se volete l’espansione che inverte i ruoli e vi fa vestire i panni di chi avete combattuto nel gioco base; infine servono 169€ se volete anche le classi aggiuntive e l’espansione con l’arena 1 vs 1 (voi contro una divinità caduta, tornata in vita). In questa cifra non è calcolato il costo della spedizione (12, 14 o 23€a seconda dei casi) e l’IVA (tenetene conto). Le ore di gioco promesse sembrano comunque essere parecchie e un pledge di gruppo potrebbe essere una buona idea, a voi la valutazione finale.
Ecco il link alla campagna, avete 9 giorni!
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