Moscerino, eurogamer… ma non troppo!
Riguardo all’annosa diatriba tra giochi “german” e giochi “american”, dopo aver sperimentato un po’ di entrambi i generi, ho capito di tendere molto di più verso la fazione dei “german”, anche detti eurogame.
Ogni tanto, però, non disdegno qualche gioco di tipo american, con tante belle miniature e, magari, dei dadi.
Ma il mio limite più importante nei riguardi di questi giochi è la quantità di interazione che sono disposta ad accettare in una partita. I giochi in cui ci si fronteggia a suon di mazzate, o in cui, in generale, il nostro obiettivo principale è annichilire gli avversari, proprio non li reggo, mi stressano troppo.
In generale, preferisco di gran lunga costruire il mio motore di gioco, raccogliere e gestire le mie risorse, perseguire le mie strategie, seppur con qualche forma di interazione in termini di competizione nel raggiungimento di un determinato obiettivo, nell’acquisizione di una determinata risorsa, nel controllo di un’area, o di un tracciato.
Tollero anche limitate forme di aggressione diretta nei confronti degli avversari, quando non rappresentano il tema predominante del gioco, ma si configurano come azioni occasionali (penso alle carte con effetti diretti a danno degli avversari in Ratti di Wistar, o in Raiders of the North Sea).
Dunque, posso definirmi senz’altro eurogamer.
Eppure…
Si dice che gli eurogamer non facciano caso ad ambientazione e materiali, che si accontentino di una manciata di cubetti e di una plancia minimal con colori smort… ehm, volevo dire sobri.
Ecco, io non sono assolutamente così.
Per me anche i giochi gestionali devono essere vivaci, colorati allegri. Se ci sono poi animaletti o illustrazioni particolari è anche meglio.
In relazione all’estetica dei giochi, credo di non avere mai superato la fase (ma è una fase, poi? Perché secondo me no, è una scelta esistenziale!) del “se non mi piace il tabellone non lo provo neanche” (ne parlava qualche tempo fa Flavio, il Meeple con la camicia, in un video che vi consiglio assolutamente di guardare!).
Ogni tanto, però, mi sono convinta a provare giochi la cui estetica proprio non mi convinceva e ho scoperto titoli che sono diventati tra i miei preferiti.
Prendete, ad esempio, Darwin’s Journey. Acclamato come uno dei migliori giochi pubblicati nel 2023. Successo enorme di pubblico e critica. Come stile di gioco decisamente nelle mie corde (piazzamento lavoratori, movimento su mappa e tante combo). Ma, poi, guardavo quel tabellone beige e marroncino e non riuscivo a convincermi a provarlo. Quando, finalmente, mi sono decisa, l’ho adorato. Attualmente è uno dei miei giochi preferiti e mi riservo di parlarvene a breve.
Per soddisfare anche le mie esigenze estetiche, tuttavia, ho deciso di regalarmi i componenti deluxe (monete e sigilli in resina), che migliorano decisamente l’effetto del gioco intavolato, vivacizzando il suo aspetto da eurogame serioso. Che posso farci? Per me, anche l’occhio vuole la sua parte!
Altri due titoli che ho faticato a convincermi a provare, a causa della loro estetica alquanto lontana dalle mie preferenze, sono Brass Birmingham e Terraforming Mars. Entrambi grandi classici, di enorme successo, ma guardandoli non mi attraevano affatto. Quando sono riuscita a superare il loro aspetto esteriore, ho scoperto di apprezzarli moltissimo, ma ci è voluto del tempo per convincermi.
Per fortuna, negli ultimi anni, l’offerta di giochi da tavolo si è ampliata anche per assecondare i gusti delle persone come me, che hanno voglia e bisogno di giochi che raggiungano un certo coefficiente di difficoltà, ma che abbiano un’estetica accattivante e colorata.
Riguardo alle meccaniche tipiche degli eurogame, ho capito di apprezzare i giochi in cui le azioni siano in qualche modo coerenti con il tema.
Non riesco (ancora) ad apprezzare gli eurogame con dozzine tracciati, azioni e modi di fare punti. Preferisco i giochi che conservino una certa linearità.
Riguardo al livello di complessità, mi rendo conto che, adesso, titoli che, prima, mi sembravano assolutamente inarrivabili, non mi sembrano più neppure difficili. Penso, ad esempio, a Paladini del Regno Occidentale (uno dei miei attuali giochi preferiti), che molti definiscono complesso; oggi, trovo che le meccaniche non siano affatto complicate e non ho fatto fatica a comprendere le regole (certo, il difficile è riuscire a giocare veramente bene, in modo competitivo…ma quello è un altro discorso).
Comunque, anche se riesco a padroneggiare titoli più corposi, ancora dopo tanti anni i miei giochi preferiti sono rimasti quelli “medi”: durata entro i 90 minuti, illustrazioni colorate, materiali di livello top. Quelli che, quando sono sul tavolo, catturano subito lo sguardo. Quelli che, nel famoso (e a volte contestato) ranking di difficoltà su BGG, si attestano tra il 2,5 e il 3,5.
I giochi di Shem Philips, ad esempio, sono tra i miei preferiti, perché offrono vari livelli di difficoltà mantenendo sempre uno stile grafico -quello di Mihajlo Dimitrievski – The Mico- che adoro (ma che invece molti non apprezzano…sarà che è troppo colorato? Non abbastanza “serio” per alcuni?).
Ma mi rendo conto di essere quasi un’eccezione, tra i giocatori che abbiano accumulato un minimo di esperienza. Almeno tra quelli che frequento io.
Molti degli eurogamers che conosco ignorano quasi sempre i giochi di fascia media. Sono sempre disponibili a provare il “cinghiale” di turno (per utilizzare un’espressione diffusa che definisce i giochi più complessi), o il giochetto leggero di nuova pubblicazione. Ma, se propongo un gioco di livello medio, non trovo molte adesioni.
Sembra che molti degli eurogamers più navigati non appezzino la via di mezzo che sta tra il gioco spaccacervelli e il party game.
Io, invece, scelgo sempre, se posso, l’aurea via di mezzo. Forse con il tempo cambierò idea, ma per il momento è così.
Ma allora, tutto considerato, posso davvero definirmi eurogamer? Diciamo di sì, eurogamer… ma non troppo!
E voi? Che tipo di giocatori vi definireste?
Mentre ci pensate, non dimenticate che, per soddisfare i gusti di tutti i giocatori, german e american, c’è sempre il nostro store di fiducia MagicMerchant.it.