Lo spacciagiochi – La pecora nera
Clementoni ci propone un gioco che non mancherà di generare discussioni al tavolo su chi sia la… pecora più nera!
Bando alle ciance, è ora di puntare il dito contro chi ha le peggiori abitudini al tavolo, e poco importa se se ne avrà a male, tanto lo sanno tutti che è vero!
La pecora nera in breve
Autore: Francesco Berardi | Illustrazioni: Claudi Plescia | Grafica: Mauro Mattei | Giocatori: 3-8 | Durata: 10 | Età: 16+ | Editore: Clementoni
Facciamo una premessa, la pecora nera è un ibrido tra un gioco da tavolo e un’attività di gruppo, non è un caso se la plancetta segna punti non ha numeri. Lo scopo è quello di arrivare in fondo, poco importa quando scarto c’è tra le prime due pecore.
Nella scatola
Nella scatola troviamo
- 198 carte
- 8 segnalini pecora in legno
- 8 tessere sagomate forma di pecora
- 24 gettoni
- una plancia percorso/punteggio.
La partita
Una persona a caso pesca la carta in cima al mazzo e la legge ad alta voce , a questo punto tutte le persone al tavolo pensano chi possa rispondere maggiormente alla caratteristica indicata dalla carta e, dopo aver contato fino a tre, si puntano le dita. Chi riceve più voti è la pecora nera di questo turno e chiunque l’abbia votata, avanza con il proprio segnalino pecora sulla plancia percorso.
Si continua così finché una delle pecore non raggiunge la fine del percorso, ottenendo la vittoria.
Volete rendere La pecora nera un pochino più gioco e un po’ meno attività di gruppo? Vengono in vostro soccorso i tre gettoni del vostro colore: li potete usare una sola volta durante tutta la partita, ma consentono rispettivamente un doppio passo (solo se avete votato la Pecora Nera), un doppio voto nel determinare la Pecora Nera o la possibilità di avanzare sul tabellone se non si è votata la pecora nera.
In conclusione
Il sottotitolo di questo gioco è “Non sarete più amici come prima” e, sinceramente, mi fa venire in mente più Paola e Chiara, in quanto La pecora nera si propone come un gioco un po’ più “da grandi” di altri di Clementoni, un po’ più audace per alcuni temi, ma senza mai eccedere.
In una partita a La pecora nera, vi troverete a discutere con chi ha puntato il dito contro di voi in questa o quella occasione, ma dubito si possa mai arrivare a un alterco. La pecora nera ha senso quando conoscete già, bene o male, le persone al tavolo e ho notato due motivi: in primis, senza conoscersi si finirebbe per puntare il dito basandosi su motivazioni un po’ inconsistenti (l’aspetto estetico? L’abbigliamento?) e poi il fatto che le carte riportano alla luce aneddoti di cui magari non si parlava da un po’ o che non tutte le persone al tavolo conoscono perché non condividono le medesime esperienze. Può essere, certo, un modo per conoscersi meglio, se si gioca con un certo spirito, ma bisogna partire da una base comune.
L’età indicata è 16+ per motivi che vi saranno chiari non appena inizierete a leggere le carte, ma non credo sia un grosso ostacolo giocarci anche un paio di anni prima.
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