Quel momentaccio brutto – 12 – Be kind, rewind
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, perdonare è divino, grafica orrenda è Splotter.

Siamo tutti cresciuti con queste certezze e da lì abbiamo imparato ad accettare eventuali errori, nostri o altrui, in diversi modi.
Anche persone che nella vita di tutti i giorni sono disposte ad accettare sbagli e soprusi come Coldstream Guards davanti ai beoti, al tavolo da gioco potrebbero trasformarsi in ringhianti iene fameliche ad ogni pezzo caduto o ad ogni mossa ritrattata.
Nel mondo dei GdT ci sono innumerevoli modi per sbagliare.
Si può sbagliare già all’acquisto del gioco, impilando una gran quantità di scatole ancora sigillate per poi rivenderle su Vinted senza neanche sapere cosa c’era dentro.
Si può sbagliare scegliendo di intavolare un cooperativo rilassante quando alla serata ci sono i Guerrieri della Notte.
Si può sbagliare quando a Modena Play, dopo che ti hanno proposto Gizmos, dici allo spiegatore di darti un gioco “un po’ più complicato e strutturato, insomma, siamo degli hardcore gamers” e questo si vendica proponendoti Agricola con tutte le espansioni facendo serpeggiare panico e disperazione tra i giocatori.
Si può sbagliare facendo PESCA come prima azione e venire pesantemente redarguiti dallo spiegatore che sottolinea che con questa decisione ci potresti concimare i campi (si, le ultime due sono strettamente correlate).
Si può sbagliare decidendo di giocare a Talisman.
Si può sbagliare sprecando il proprio prezioso tempo libero leggendo questa rubrica (che è comunque meglio di Talisman).

A me è capitato di sbagliare in maniera grossolana per non aver letto attentamente il regolamento.
La mia prima partita a Brass: Birmingham non è stata esattamente memorabile in quanto durante il secondo Periodo ci siamo accorti che le carte non erano sufficienti per completare i turni perché nel rimischiare il mazzo avevo messo una carta nella pila degli scarti, come alla preparazione.
Cose che succedono. Magari ecco, potevo evitarmi di farlo anche alla seconda partita…
Anche in giochi apparentemente semplicissimi si possono fare errori grossolani; all’esordio con Kites abbiamo avanzato undici carte dicendo “Al prossimo giro vinciamo!”
Il secondo giro è arrivato. Abbiamo fatto finire la clessidra rossa senza neanche fare un giro di tavolo.
E in tutto questo soprassiederò sulla inaccettabile quantità di clessidre che sono state fatte cadere durante quella serata…
Uno dei miei ricordi più terribili è legato al sempre buon Randolph ed al suo splendido Inkognito. Sicuro di aver vinto come il Milan a Istanbul mi alzo e allungo la mano verso il mio ipotetico compagno e con voce profonda e soddisfatta pronuncio un grandioso “MISSIONE COMPIUTA!”
Questo mi guarda allibito e non si muove di un millimetro. La vita mi scorre davanti agli occhi in quell’istante così breve ed al contempo eterno.
C’è però un tipo di errore che mi irrita tantissimo e che trovo fastidioso quasi quanto quelli che chiamano Link ZELDA.
Si tratta dei combizzatori precoci.
I giochi di combo sono un piacere e come pochi altri possono regalare soddisfazioni: creare ed agganciare nuovi anelli ad una catena sa essere entusiasmante, ed il tentativo di farle durare quanto One Piece è una sfida nella sfida.
Nel tempo che aspettiamo prima che arrivi il nostro turno ci arrovelliamo per trovare la via più fruttuosa e remunerativa con un impegno tale che se lo usassimo per mettere a posto il giardino vivremmo praticamente a Versailles.

Ci sono però quei giocatori che, al momento di dover finalmente dimostrarci la loro bravura, fanno tutto ad una velocità sfrenata e finiscono a sbattere il muso nel momento in cui non si ricordano a che punto della combo sono e, peggio ancora, non riescono più a riavvolgerla per ritornare al momento iniziale e ricominciare.
A me è successo in una sfida a Dominion (e dico Dominion, non Pax Pamir…) in cui, più di una volta durante la partita, un avversario ha cominciato a srotolare una combo infinita incagliandosi con “No, aspetta, ho ancora due o tre azioni? E quante carte devo pescare? Questa l’ho già giocata?”
Ecco! Può succedere a tutti di sbagliare! Anche più di una volta! Ma se proprio continui a ripetere lo stesso schema ed ogni volta non riesci ad arrivare ad un bandolo e tutti devono aspettarti per interminabili minuti facendosi film mentali e rodendo internamente e tu proprio non te ne fai una ragione perché quello e il tuo modo di agire ed il problema è che non hai messo le carte nel modo giusto e poi…
Aspetta… dove ero arrivato? L’ho già detta la cosa dei minuti interminabili?
Se non vuoi sbagliare c’è solo un sito su cui devi andare! MagicMerchant! Una volta lì poi regalati tutti gli errori che vuoi che nessuno è perfetto.