Il Collezionista di Prime Partite – Skymines
Mito urbano vuole che ad ogni Play a cui partecipo devo tornare a casa con un gioco di Pfister e, visto che si torna sempre dove si è stati bene (ma quest’anno a Modena non ci torniamo), ecco le mie prime impressioni su Skymines.
La luna da sempre attira i pensieri e gli sguardi degli uomini, sia a livello scientifico che sentimentale, tra poesie e viaggi spaziali. A quanto pare anche io, come le maree, sto seguendo le fasi lunari e nel giro di pochissimo ho giocato a Shackleton Base e Nova Luna, visto quella schifezza inenarrabile di Moonfall e adesso intavolato la riproposizione spaziale di Mombasa. Ma, nonostante questo, il titolo omonimo del buon Feld è ancora sullo scaffale della vergogna.
Come quasi sempre nei giochi di Pfister, a livello di meccaniche questo ha poco a che vedere con altri suoi giochi, se non la fissazione di avere zone della plancia che si svuotano di segnalini per liberare bonus. Ci sono comunque dipendenze peggiori. Tipo quella per Marvel Snap.

Le meccaniche principali sono due: hand-building (che in molti casi sembra più un deck-building) e maggioranze su mappa, e le due si fondono ottimamente creando partite varie e tirate fino all’ultimo, oltre che a forte interazione diretta. A questo proposito, dovrete combattere a spallate per occupare i posti migliori del nostro satellite e non potrete semplicemente coltivare il vostro orticello, anche perché sulla luna non è proprio la cosa più semplice del mondo.
L’ambientazione ci vede come investitori delle corporazioni che stanno sfruttando la superficie lunare: per fare punti dovremo moltiplicare il livello in cui siamo arrivati nei tracciati delle corporazioni, per i punti visibili sulle plance delle stesse (questi si libereranno piazzando avamposti sulla superficie lunare); inoltre aggiungeremo i punti sbloccati dalla plancia personale nei tracciati elio e tecnologia.

Il gioco si svolge in sette round divisi in fase preparatoria e fase azioni, ecco il solito piccolo elenco atteso quanto la discesa dei Lanzichenecchi.
Nella fase preparatoria i giocatori sceglieranno tre carte dalla propria mano per giocarle coperte sotto la plancia (anche più carte se si sbloccano determinati livelli sulla plancia personale); quando tutti hanno giocato le carte, si girano.
Nella fase azioni invece abbiamo le seguenti possibilità:
- Posizionare un segnalino azione su uno degli spazi esclusivi sulla plancia centrale o sui tracciati delle corporazioni;
- Utilizzare le proprie carte materiali per il loro valore e la loro tipologia per avanzare sui tracciati di investimento delle corporazioni o per comprare nuove carte dal mercato comune e metterle direttamente nel mazzo di pesca;
- Utilizzare le carte energia per piazzare avamposti delle diverse corporazioni sul territorio; fare questo ci darà bonus immediati per il luogo di piazzamento e libererà la plancia delle corporazioni per portare a vista i moltiplicatori;
- Utilizzare una carta scienziato o ricercatore per attivarne l’azione;
- Passare. Quando tutti avranno passato metteremo nel mazzo di pesca uno dei mazzetti di carte scoperti nella parte superiore della plancia (in fase di setup avremo già messo tre carte) e piazzeremo le carte appena usate nella parte superiore, creando ulteriori mazzetti per il futuro. La pianificazione di questa fase è fondamentale per sapere esattamente cosa potremo piazzare nei turni successivi, peccato che io l’abbia capito solo attorno al sesto turno.

Graficamente non parliamo di un capolavoro, le carte sono piccole e sicuramente non ispirate, le plance minimali e non di chiarissima lettura alle prime occasioni. Difficilmente sarete attirati da questo gioco a colpo d’occhio, ma mai giudicare un libro dalla copertina e un GdT dalla grafica, vero? Vero? VERO?????? Mr. O’Toole la prego non legga le mie eretiche parole…
La variabilità è assicurata dal fatto che i track delle corporazioni sono quattro e su due lati, il che propone condizioni diverse ad ogni partita; c’è inoltre il retro del tabellone che è totalmente differente con cui si può giocare con partite a campagna, ma non posso parlarne in quanto ne so meno di quanto conosco le band K-POP.
Uno dei fattori che mi ha più convinto è la durata in quanto, a pieno tavolo con due neofiti e spiegazione, ce la siamo cavata in poco più di un’ora e mezza, durata davvero difficile da mantenere per un gioco di questa complessità. Altro piccolo particolare è che tutto il materiale può essere raccolto in scatoline che spiegano cosa inserirvi e aiutano molto a velocizzare setup e inscatolamento. E, messe tutte vicine, fanno una bella illustrazione <3 Mr. O’Toole, può ricominciare a leggere da qui.

Ultime parole per la mia partita. Ho cannato completamente l’organizzazione dei mazzetti e la costruzione del tracciato tecnologia, ma sono rimasto abbastanza in gara finchè non ho deciso di diventare l’azionista di maggioranza della Minerva Corporation che ‘tacci loro sono quelli che hanno pagato meno dividendi alla fine. Ma mi è comunque andata meglio che con i bond di GWT Argentina.
Potete trovare altri giochi di quel prolifico geniaccio di Pfister su MagicMerchant, oppure giochi riguardanti la luna o ancora simpatiche scatoline per non dovervi mai sentire come la mia dispensa.