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Il Collezionista di Prime Partite – Havana

El Alemán, unido, jamás será vencido!

Ci sono quei giochi che compri per due euro, non piacciono a nessuno ma a te restano legati e si ancorano al loro spazio sullo scaffale.

Ho seguito Havana per diverso tempo prima di comprarlo. Non so perchè. Non so. Perchè. Perchè… Sono fatti miei…

Vecchie pubblicità con bonazzi a parte, devo confermare che sono stato tentato all’acquisto per diverso tempo e sempre frenato dal fatto di trovarlo a prezzi iniqui. Come può un gioco buono essere venduto a quel prezzo? Non starò solo buttando i miei soldi? Non sarà un prodotto di bassissima qualità? Faccio bene a farmi la medesima domanda quando al discount il vino più caro costa € 3,80? E soprattutto questa rimostranza elitaria ha senso quando sto parlando di un gioco che si svolge a Cuba?

Alla fine ho accantonato i miei dubbi e l’ho preso e SORPRESA mi è pure piaciuto! Un po’ meno a chi ha giocato con me. E ai successivi a cui l’ho proposto. E in associazione quando nessuno ha voluto intavolarlo. Embargo per questo titolo! Quando si dice l’ironia…

E allora, con una mossa degna di Carmen Sandiego, approfitto dei miei amici per provare ad intavolarlo ancora una volta; sarò riuscito a Fidel-izzarli? (poi giuro che la smetto).

Esempio di palazzi, risorse, pesos e lavoratori quando ancora il Politically Correct non era in voga. Alla faccia di Puerto Rico!

Il gioco in due parole: tutti i giocatori hanno il medesimo mazzo di carte con un numero e un’azione. Si giocano sempre due carte di cui quella con il numero più basso per prima. Quello che forma il numero più basso unendo le cifre delle due carte inizia e tutti gli altri in ordine. Nel proprio turno il giocatore attiva i poteri delle carte e poi può decidere se comprare un edificio potendo acquistare solo quelli agli estremi delle due righe. A questo punto si gioca una nuova carta coperta sopra una di quelle giocate nel turno precedente (per cui gli avversari sapranno sempre quale sarà una delle due che giocheremo il turno successico) e, una volta rivelata, si ricontrolla l’ordine di turno. Vince il primo che fa quattordici punti con gli edifici.

Come potete vedere, il regolamento si spiega in meno di 13 Giorni…

I materiali sono figli di un’epoca in cui non ci si curava particolarmente della qualità, un’epoca più semplice ed innocente, prima di Zombicide, prima dell’Impero. L’artwork può non eccellere ma ricorda uno stile facilmente riconducibile a Cuba per cui lo trovo adeguato. Le meccaniche sono immediate e facili da padroneggiare. Scala meglio a pieno tavolo perchè, a fronte di una partita che resta di breve durata, ne guadagna l’interazione diretta in quanto diverse carte rubano agli avversari.

Ecco le carte. Posto d’onore a Mama, sia per il potere più figo sia per un sigaro che non passa inosservato

Alla nuova compagnia il gioco è piaciuto così tanto che abbiamo fatto addirittura due partite di seguito, evento più raro del trovare un posto prenotabile ad un tavolo di Play Bologna.

Le partite sono state tirate, aggressive, con coltelli a serramanico che scattavano per rubare pochi pesos, esattori che facevano manbassa di materiali da costruzione e mercati neri fiorenti. Da segnalare colpi bassi a ripetizione, soprattutto su quel giocatore che categoricamente ogni turno pregustava la mossa vincente per poi essere fregato da quelli che giocavano prima. Che se succede una volta è un colpo di scena, due volte sfortuna, sei volte forse una soglia di attenzione superiore a quella di Homer Simpson aiuterebbe.

Ho vinto e ho perso. Ma alla fine è come se avessimo vinto tutti, Compagni! VIVA LA REVOLUCIÓN!

Ma allora com’è il gioco? Provatelo e sarete voi a capire se è giusto che sia stato Castrato (lo so, avevo promesso di smettere, ma sono uno spergiuro nato).

Penso che il solo elegante sacchetto nero in raso abbia un valore più alto di quanto l’ho pagato.

Abbiamo chiesto per sicurezza, ma potete comprare su MagicMerchant anche se non avete letto tutto quello che ha scritto Marx. Ovviamente Groucho.

Appassionato come un Asso di Cuori, Romantico come un Asso di Fiori, Spigoloso come un Asso di Quadri, Ma chissà perchè, alla fine sempre Due di Picche. REMEMBER IT