Kepler-1647, il “pianeta Tatooine” appena scoperto potrebbe essere abitabile
Sì, giuro, si chiamano pianeti circumbinari o pianeti Taooine, sono in orbita attorno a due soli, ieri è stato battezzato il più grande mai scoperto: Kepler-1647, e potrebbe ospitare la vita.
La cosa interessante è che proprio ieri parlavamo di un gioco da tavolo che porta questo nome: Kepler (Kepler 3042, per essere precisi), i cui consulenti scientifici l’hanno reso scientificamente verosimile, oggi scopriamo che esiste un pianeta a qualche migliaio di anni luce che magari un giorno esploreremo, proprio come in Kepler 3042.
Se vi intriga l’idea del gioco vi rimando all’articolo di ieri che ne parla, per il resto vi lascio il comunicato della NASA.
Se volgete lo sguardo verso la costellazione del Cigno, state guardando verso il più grande pianeta mai scoperto in orbita attorno a una stella binaria.
Non si riesce a vedere a occhio nudo, ma un team diretto dagli astronomi del Goddard Space Flight Center della NASA situato a Greenbelt, Maryland e la San Diego State University (SDSU) in California hanno usato il telescopio Kepler della NASA per identificare il nuovo pianeta: Kepler-1647b.
La scoperta è stata annunciata oggi [13/04/2016] a San Diego in una riunione dell’American Astronomical Society.
Kepler-1647 dista 3700 anni luce e ha approssimativamente 4.4 miliardi di anni, più o meno come la Terra. Le stelle sono simili al Sole, una è leggermente più grossa, l’altra leggermente più piccola. Il pianeta ha una massa e un raggio praticamente identici a quelli di Giove, si tratta quindi del più grande pianeta circumbinario mai scoperto.
I pianeti in orbita attorno a due stelle vengono detti pianeti circumbinari o, a volte, pianeti Tatooine, in omaggio al pianeta natale di Luke Skywalker in Star Wars. Con i dati di Kepler, gli astronomi cercano minime flessioni nella luminosità, che indicano che un pianeta potrebbe transitare davanti a una stella, bloccandone una minima parte della luce.
Scoprire pianeti circumbinari è molto più complicato di scoprire pianeti attorno a stelle singole, ha dichiarato William Welsh, astronomo dell’SDSU, uno dei coautori della ricerca. I transiti non sono regolari dal punto di vista del tempo e possono variare sia in durata che in profondità.
È curioso che la conferma di questo pianeta così grande abbia richiesto così tanto tempo, dato che è più facile trovare pianeti grandi che piccoli, ha aggiunto un altro degli autori e astronomo dell’SDSU, Jerome Orosz, ma è dovuto al fatto che il suo periodo orbitale è molto lungo.
Questo pianeta impiega 1107 giorni (poco più di tre anni) per orbitare intorno alle sue stelle. È il lasso di tempo più lungo mai registrato per un pianeta extrasolare. Il pianeta dista molto di più dalle sue stelle di qualsiasi altro pianeta circumbinario, in controtendenza con gli altri pianeti di questo tipo, che hanno orbite ravvicinate. La cosa interessante è che la sua orbita lo pone nella cosiddetta zona abitabile, ovvero nell’intervallo di distanze da una stella dove l’acqua liquida può accumularsi sulla superficie di un pianeta in orbita.
Come Giove, tuttavia, anche Kepler-1647b è un gigante gassoso, quindi è improbabile che ospiti forme di vita, tuttavia se il pianeta avesse delle lune di grandi dimensioni potrebbe essere adatto a ospitarne.
Indipendentemente dall’abitabilità, Kepler-1647b è importante perché è la punta dell’iceberg di una popolazione di grandi pianeti circumbinari con lunghi periodi orbitali, la cui esistenza era ipotizzata da tempo, ha aggiunto Welsh.
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