Nuove foto dal set di Star Trek: Discovery nel nuovo articolo di Variety
Variety Magazine ha pubblicato una cover story su Star Trek: Discovery corredata da nuove foto che mostrano più chiaramente il ponte di comando della Discovery
Martin-Green capisce che la posta in gioco è alta
Variety ha parlato con le star della serie Sonequa Martin-Green (il primo ufficiale Michael Burnham) e Jason Isaacs (il capitano Gabriel Lorca). Da parte sua, Martin-Green ha voluto subito mettere in chiaro che capisce perfettamente quanto sia alta la posta in gioco, nel riportare Star Trek in TV dopo tanti anni:
Chiunque voglia realizzare una nuova iterazione di Star Trek deve avere chiaro quanto sia profonda [la serie] e quanto sia importante. Deve capire che è un pilastro della nostra cultura. Penso che questa consapevolezza sia necessaria a dargli il peso che merita e penso — spero, più di ogni altra cosa — che la gente percepirà la serietà che ci stiamo mettendo.
Isaacs vuole mandare un messaggio
Chi segue su Twitter Jason Isaacs sa che si tratta di una persona molto schietta, anche nelle sue opinioni politiche, e a quanto pare è questo uno dei motivi che lo ha spinto a firmare il contratto con la CBS:
Il mondo è complicato e orribile, e non so come spiegare ai miei figli la follia delle persone al potere in questo momento. Ho pensato che [Discovery] fosse una buona storia da raccontare — e qualcosa che sarei felice di guardare — per il modo in cui presenta una visione del mondo drammatica ma anche piena di buoni propositi e di unità.
Maggiori dettagli sulla partenza di Fuller
Gran parte dell’articolo di Variety è dedicato alle disavventure nella produzione della serie, compresi gli innumerevoli ritardi. Viene fatto notare che – almeno in parte – il motivo che ha inizialmente spinto la CBS a rivolgersi al co-ideatore della serie Bryan Fuller è stato per sfruttare la stima di cui gode fra i fan di Star Trek, grazie alle sue esperienze come autore in Deep Space Nine e Voyager e per il suo affetto nei confronti della saga in generale.
Variety cita a tal proposito una dichiarazione del presidente dei CBS Studios, David Stapf:
Pensavamo fosse una mossa commerciale astuta, dare ai fan quello che volevano. Non ci sono in circolazione così tante persone con la giusta esperienza e capacità visionaria che occorrono per realizzare Star Trek. Quindi Bryan sembrava la scelta più giusta e più ovvia per farlo.
La storia ufficiale racconta di una ‘separazione consensuale e amichevole’ fra Fuller e la CBS dovuta agli impegni di Fuller con la sua altra serie, American Gods. Tuttavia, varie fonti confermano che Fuller sia stato in realtà spinto ad andare via in quanto famoso, nell’ambiente, per non “mettere in cima ai suoi pensieri scadenze e budget. In sostanza, non è il tipo di showrunner che può andare d’accordo con la CBS. “
Sembra che Fuller “non sia riuscito a consegnare le sceneggiature in tempo, neanche mesi dopo la data di scadenza pattuita”. Lo scorso autunno, un mese dopo l’annuncio ufficiale che l’avvio della serie sarebbe stato posticipato a data da definirsi, Fuller era sparito. L’autore ha declinato l’invito di Variety a fornire la sua versione dei fatti.
Una serie costosa
L’articolo sottolinea anche gli alti costi di produzione di Star Trek: Discovery, notando che un episodio costa in media $8-8,5 milioni. Le cifre sono in parte dovute al fatto che per la serie è stato realizzato praticamente tutto da zero, e si è reso necessario utilizzare più set ai Pinewood Studios di Toronto. Secondo l’articolo, la sola nave Klingon è costata $3 milioni. Tuttavia, Variety riporta una dichiarazione della CBS, la quale “ritiene che la serie si sia già ripagata da sola” con i (previsti) nuovi abbonamenti alla piattaforma streaming CBS All Access e – naturalmente – grazie all’offerta fatta da Netflix.
Nelle stagioni 2 e 3 vedremo altri personaggi classici?
Un altro bocconcino interessante dell’articolo di Variety viene dagli showrunner Gretchen J. Berg e Aaron Harberts che “avrebbero già pronte le linee guida per la stagione due e l’inizio della stagione tre“. Non si danno ulteriori dettagli in merito ma sappiamo, dalle recenti dichiarazioni del produttore esecutivo Alex Kurtzman, che la seconda stagione non continuerà l’arco narrativo della guerra coi Klingon.
Variety sottolinea anche che in Discovery verranno reintrodotti “altri personaggi classici” di Star Trek. Sappiamo già che rivedremo Sarek, Amanda e Mudd, ma la frase potrebbe suggerire ulteriori sorprese.
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