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Mark Hamill descrive la differenza tra la nuova e la trilogia classica di Star Wars

Mark Hamill descrive la differenza tra la nuova e la trilogia classica di Star Wars

Lavorare a Star Wars con Lucas e senza Lucas presenta una sostanziale differenza, secondo Mark Hamill.

Possiamo dire che Mark Hamill è l’essenza di Star Wars, è il personaggio più iconico della saga, è l’attore più attivo sul web ed è arcinoto per la sua interazione con i fan a tutti i livelli (ricordate la foto di Hamill che spilla birra in un pub in Irlanda, dopo una giornata sul set di Episodio VII?).

Il suo punto di vista sul diverso modo di lavorare a Star Wars è il punto di vista di una persona che ha visto la storia della saga dagli albori, ed ecco come descrive i diversi stili tra la trilogia classica di Star Wars e quella nuova.

George aveva una una storia di massima in testa. Anche se non aveva tutti i dettagli, aveva un’idea generale dove andavano quei tre. Questa è più una staffetta. Corri, passi il testimone alla persona successiva, che lo raccoglie e parte. Rian non ha scritto ciò che accade in Episodio IX, l’idea iniziale era di consegnare tutto a Colin Trevorrow e, adesso, a J.J.

Sappiamo che anche Lucas improvvisava un sacco di cose, a partire dalla parentela tra Luke e Leia, senza voler scomodare praticamente tutta la trilogia prequel, ma evidentemente la sensazione di Hamill è di approccio diverso. Questa staffetta, va detto, ha i suoi pro e i suoi contro.

Abbiamo visto i Cavalieri di Ren introdotti in VII, ma non se ne è fatto cenno in VIII, il motivo è che Johnson non voleva ucciderli, come ha dichiarato lui stesso, ma siamo rimasti con la curiosità: che fine hanno fatto? (Ci sono varie ipotesi, ma non starò qui ad analizzarle adesso). Probabilmente Abrams, che ha co-scritto VII, ne parlerà in IX, ma non è detto che succeda.

I pro sono diversi, c’è sempre un approccio nuovo, c’è un’idea che migliora un’altra idea e comunque non c’è totale assenza di comunicazione tra gli sceneggiatori. Ad esempio, Johnson ha chiesto ad Abrams di avere R2-D2 su Ahch-To, mentre la sceneggiatura originale prevedeva la presenza di BB-8, il perché della richiesta è diventato chiaro una volta visto Gli ultimi Jedi. Episodio VIII è diventato uno dei film più amati della saga per moltissime persone (anche se ha molti detrattori), proprio per questa ventata di novità, per questa umanizzazione del supereroe Luke Skywalker e per l’audacia nel raccontare che Rey che è figlia di nessuno, alleluia, basta con questi prescelti, figli di, nipoti di, ecc. chiunque può essere un eroe, chiunque può riaccendere la speranza in un futuro migliore.

La palla ora torna a J.J. In bocca al lupo, signor Abrams.

Fonte: IGN

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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2 pensieri su “Mark Hamill descrive la differenza tra la nuova e la trilogia classica di Star Wars

  1. Luke era già umano. È Rey la supereroina. XD Figlio di nessuno… già! Una idea semplice e bella mandata a schifio. Sic!

    1. Luke era un supereroe potentissimo, infatti in VII non sapevano come introdurlo senza distruggere la storia.
      Sul fatto che IX abbia sprecato tutte le occasioni che VIII aveva messo sul piatto, invece, siamo d’accordo.

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