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Anteprima: Last Aurora, in arrivo su Kickstarter

Last Aurora è un gioco post apocalittico targato Pendragon Game Studios che mischia sapientemente stili “american” e “german”. Il progetto è appena partito su Kickstarter.

La storia

La polvere radioattiva de l’Ultima Guerra ha portato il gelo sulle nazioni settentrionali. Nel deserto ghiacciato, i pochi sopravvissuti vivono in un inferno ghiacciato: le risorse del vecchio mondo sono ormai esaurite e il viaggio verso sud è troppo lungo e pericoloso. Un giorno, la radio porta un messaggio che riaccende un barlume di speranza: l’ultima nave rompighiaccio, l’Aurora, si trova sulla costa, in cerca di sopravvissuti. L’inverno sta arrivando e coloro che non riusciranno a salire a bordo, avranno i giorni contati. 

Il gioco

Last Aurora è un progetto di Mauro Chiabotto nato diversi anni fa (ottobre 2016, per essere precisi). Nonostante la mole di chiacchiere fatte negli anni con Mauro riguardo questo gioco, sono riuscito a provarlo soltanto a Play 2019 ed è stato un po’ come se io e Last Aurora ci conoscessimo da un sacco di tempo. 

Il gioco vede 2-4 sopravvissuti (e il loro team) cercare di salvare la pelle raggiungendo l’Aurora in 60-90 minuti di gioco. Non mancheranno le occasioni di collaborare con gli altri giocatori, ma saranno molte di più quelle in cui vi farete lo sgambetto per raggiungere la baia per primi.

Il contenuto della scatola.

Nella scatola

  • 1 plancia mappa  
  • 4 plancette dei giocatori 
  • 110 carte 
  • 60 gettoni di cartoncino 
  • 99 segnalini di legno 

Il setup

Preparare la partita richiede qualche minuto ma, per sommi capi, i passaggi sono questi (i numeri tra parentesi quadrate si riferiscono all’immagine che vedete qui sotto) 

Sulla plancia vengono posti i gettoni tappa (waypoint) nelle posizioni indicate [3], il segnalino Aurora [4] parte dalla posizione 1. 

Accanto alla plancia si preparano il mazzo Esito [5], Bottino [7], Oggetti [8] e quello Esplorazione [6], quest’ultimo varia di partita in partita (non tutte le carte vengono utilizzate ogni volta). 

Ogni giocatore riceve la propria carta camion, la carta rimorchio, la plancetta e i segnalini del suo colore.  

Ecco l’esempio, rubato dal regolamento del gioco (i numeri hanno molto più senso nel contesto del regolamento, ovviamente). 

 

La partita

Il gioco si svolge in round, divisi in fasi. 

Esplorazione: in perfetto stile “scenario post apocalittico”, si racimola tutto il possibile, inviando i membri del proprio gruppo a recuperare oggetti di varia natura. Le aree esplorabili presentano rischi di varia natura e, di conseguenza, per esplorarle è necessario un certo livello di abilità (indicato sulla carta personaggio). Come vedete dalla parte bassa del tabellone, il “costo” di esplorazione varia da 1 a 3, con il classico sistema in cui le carte presenti sul tavolo costano sempre meno, con il passare del tempo. Sacrificare risorse, vi aiuterà a sopperire a eventuali mancanze dei vostri personaggi, ma sono molto scarse: usatele con parsimonia. 

Esplorare una delle aree del tabellone consente di 1) eseguire l’azione indicata dalla carta (posizionando uno o più personaggi nell’area “esausti”) e 2) eseguire l’azione bonus indicata dallo spazio sul tabellone. Le carte vi daranno un sacco di cose utili: risorse, oggetti e reputazione (tenetela alta se volete avere qualche riparazione bonus, oppure ignoratela e taglieggiate i malcapitati che incontrate sul vostro cammino), ma non finisce qui. Tramite l’esplorazione potrete reclutare nuovi membri della vostra squadra e, soprattutto, migliorare il vostro convoglio, ma su questo torneremo tra un attimo.

Last Aurora - Spazi esplorazione
Una nave cisterna naufragata!

Le azioni bonus del tabellone vi consentiranno di riparare il convoglio, contrastare gli effetti delle radiazioni sui vostri sopravvissuti o… l’esatto opposto: potrebbero esserci membri del vostro team disposti a rischiare l’esposizione alle radiazioni pur di recuperare quella tanica di carburante che vi è necessaria a muovervi verso l’Aurora! 

Riposare

In questa fase si spostano gli abitanti esausti nell’area stanchi e quelli stanchi (avete presente Above & Below? Ecco!), naturalmente una razione di cibo può velocizzare il processo e rendere disponibile un personaggio già dal turno successivo a quello in cui l’avete utilizzato, diversamente dovrete attendere un turno per riutilizzarlo.  

Movimento 

Vi servirà almeno una tanica di carburante per potervi muovere, fate in modo di averla, perché rimanere indietro non è una buona idea. Il mezzo che traina il vostro convoglio ha una sua velocità e alcuni personaggi vi danno un bonus: non muoversi non significa di rimanere indietro di una sola casella e alcuni percorsi sono piuttosto impervi, cercate di procurarvi un mezzo cingolato se volete accedere alle scorciatoie e cercate di non fermarvi in un’area radioattiva, per ovvi motivi. 

Il veicolo con tanto di portapacchi e rimorchio.

Aprire il fuoco

Se, durante le esplorazioni, cadrete in un’imboscata, verranno rivelate le carte nemici da affrontare, ma solo se non li avrete già seminati, spostandovi al di fuori della loro area di influenza.

In questa fase abbiamo meccaniche un po’ più “american”, anche se si usano carte e non dadi, ma chiunque riesca a danneggiare i nemici parteciperà alla spartizione del bottino. Se finora abbiamo visto controllo totale su ciò che avviene, qui sentiamo un po’ la mano del caso, ma ci sono due “ma”. 1) l’ambientazione richiedeva un approccio meno “automatico” e 2) le carte studiate da Mauro e dal team Pendragon hanno richiesto un sacco di studio ma sono state concepite per minimizzare il caso (ovvero: se arrivi ben preparato, è ragionevole pensare che io possa far fuori un predone da solo e prendermi tutto il bottino).

I nemici non sconfitti faranno fuoco su tutti i convogli, potrebbero mancarvi, ma potreste anche trovarvi una paratia bucherellata e sarà necessario ripararla, prima di poter utilizzare quello spazio.

Predoni! It’s a trap!

Fine del round

Si sposta l’Aurora avanti di uno spazio, si rimuovono le carte esplorazione più vecchie, facendo scorrere verso sinistra le tre rimanenti e si rivelano nuove carte dal mazzo. 

Si cambiano parecchie carte, come avrete notato, il che riflette il fatto che ci siamo muovendo rapidamente in queste lande desolate. 

Fine della partita

Gli scenari che si presentano sono due: almeno un convoglio ha raggiunto l’Aurora o il gioco si è arrestato perché l’Aurora è partita? In ambedue i casi la partita sarà vinta dal giocatore con la miglior reputazione, tenendo conto di una serie di fattori che la influenzano, ma nel secondo caso dovrete arrivare alla vittoria (di Pirro, perché, diciamocelo, dovevate fare una cosa e non ci siete riusciti) senza calcolare l’apporto dei sopravvissuti (ognuno vale 1 punto, altrimenti).

Peccato non aver potuto completare la partita, guardate che veicolo!

Conclusioni

Ho seguito l’evoluzione di Last Aurora per un sacco di tempo, senza mai poterlo provare e a Play, nella Blue Room di Pendragon è stato un colpo di fulmine, pur non avendo avuto modo di completare la partita per esigenze di tempo.  

Sto cercando qualche elemento di questo gioco che non mi piaccia, per poi dire quelli che mi piacciono, ma sono in seria difficoltà, quindi passo a quelli che mi piacciono e li riassumo in due paragrafi. 

  1. L’ambientazione post apocalittica. Io cresciuto con Jericho (ho comprato i fumetti della terza stagione, visto che in TV l’hanno cancellata indegnamente), della collana Guerrieri della strada (libri game di Joe Dever) e via dicendo. Lì ho imparato che se c’è un cadavere si perquisisce e si porta via tutto quello che si può portare via, se c’è un’auto si svuota il serbatoio, ecc. Quando vedo una serie TV dove non fanno queste cose, mi sa di stonato. In Last Aurora, statene certi, farete tesoro anche di una singola pallottola. Di norma si dice che se c’è un’ambientazione molto presente, il gioco è un “american”, mentre negli “eurogame” non è così. Posto che, negli anni, quest’affermazione è stata ampiamente smentita (cito Wendake, tanto per dirne uno), Last Aurora rincara la dose e, credo, soddisferà un pubblico piuttosto variegato.  
  2. Vi ricordate le Connectables? Erano delle macchinine che spopolavano negli anni ’90  e io le adoravo. Ecco, in Last Aurora ho ritrovato quella sensazione di costruire la mia macchinina. Ho barattato il mio camion per uno con i cingoli, in grado di trainare fino a tre rimorchi, ho agganciato un container arrugginito e, sul camion, ho installato una mitragliatrice… La soddisfazione che si ha avvicinando le carte che compongono il convoglio, per me, è veramente notevole. È quasi un gioco nel gioco con cui ho avuto modo di cimentarmi a Play, accostando un sacco di carte tra loro, per vedere l’aspetto del veicolo risultante. 

La questione che il gioco sia completamente italiano può interessarvi come no, ma a me fa molto piacere sostenere questo progetto di Pendragon Game Studio. Non posso svelarvi molto della campagna, che è ancora avvolta nel mistero anche per me, salvo alcuni aspetti. Quel che posso dirvi è che chi arriverà alla svelta avrà un bonus, che ci sono delle migliorie ai componenti da poter sbloccare e che nel regolamento c’è un riquadro nero con la scritta “top secret”, un segreto che ho avuto l’autorizzazione a svelarvi: il retro della plancia ha un percorso “beta”, più impegnativo, per giocatori più smaliziati.

Nota: la campagna parte l’11 giugno alle ore 17 (qui l’evento Facebook) non appena sarà disponibile il link alla campagna, lo aggiungerò all’articolo.

Potete portarvi a casa Last Aurora con 35€, se fate alla svelta, io mi sono già puntato la sveglia sul telefono e so di non essere l’unico.

Ecco il link alla campagna su Kickstarter, io i miei 35€ li ho già spesi.

Ci vediamo sull’Aurora, se fate in tempo…