Anteprima: Ruins of Mars su Kickstarter
Eh, sì, l’ennesimo gioco ambientato su Marte, ma ora provo spiegarvi perché potreste trovare interessante finanziarlo su Kickstarter.
La storia
Corre l’anno 2179 e il futuro della Terra è tutt’altro che roseo. Anni di inquinamento incontrollato hanno devastato il paesaggio e le riserve mondiali di materie prime sono ridotte al lumicino. L’uso di veicoli elettrici, tecnologie solari e altre soluzioni volte a risparmiare energia hanno solo rallentato il problema. Il continuo abuso del nostro pianeta, operato dalle precedenti generazioni si è dimostrato arduo da contrastare. La maggior parte degli abitanti del Pianeta, sembra aver abbandonato ogni speranza, tuttavia un manipolo di esploratori ha deciso di partire alla volta di Marte, luogo che alcuni ritengono celi la chiave per cambiare il destino dell’umanità.
Alla ricerca di reperti, questi esploratori sperano che comprendere cosa ha portato all’estinzione una popolazione aliena possa aiutarli a impedire che lo stesso avvenga sulla Terra. Dovranno replicare tecnologie marziane, tradurre antichi linguaggi ed evitare di assorbire una dose letale di radiazioni per ottenere prestigio e salvare il loro pianeta natio.
Nella scatola
La scatola è abbastanza compatta e ben concepita per quanto deve ospitare:
- 4 carte personaggio
- 48 carte tecnologia
- 8 plance del giocatore (ogni giocatore ne usa due)
- 2 plance generali (“lingua” e “costo in ossigeno”)
- 69 gettoni in cartoncino
- 33 segnalini in legno, tra cui un bellissimo rover
La partita
In Ruin of Mars, nei panni di esploratori, vi troverete a visitare, di volta in volta aree di Marte che vi consentiranno di recuperare risorse o ottenere conoscenza utile a replicare tecnologie marziane e comprenderne le antiche lingue perdute.
Nel proprio turno, un giocatore sceglie dove spostare il rover (in realtà, può anche non essere spostato, benché non sia molto conveniente, di norma), questo segnalino indica quale area stiamo esplorando ma, a differenza di tanti giochi, dove ogni area dà un bonus pre determinato, qui bisogna fare molta più attenzione, vedremo tra un attimo il motivo.
Una volta scelta l’area da esplorare con il rover, se questa contiene icone radiazione, riceveremo un pari numero di segnalini radiazione. Come potete immaginare, non è una cosa positiva se non vi chiamate Bruce Banner. Le terre desolate (Wasteland nell’immagine qui sotto) sono molto radioattive, ma vi consentono di fare due azioni, invece di una.
Se vogliamo spendere 2 gettoni tempo o 2 gettoni ossigeno, è possibile prelevare una tessera azione da una delle aree adiacenti, ricordando che non si può mai lasciare un’area senza tessere azione.
A questo punto si valutano i simboli sulle tessere per Ricercare, Scoprire o Decifrare una lingua. I simboli sulle tessere azione sottostanti ci diranno quali benefici otterremo. Scoprire ci fa ottenere risorse, una per simbolo corrispondente, Decifrare ci fa avanzare sui tracciati lingua, mentre Ricercare è un’azione che ignora i simboli sulle tessere e ci fa ottenere gettoni tempo (avete visto sopra un esempio di utilizzo, ma non è l’unico)
Eseguita l’azione, possiamo replicare una tecnologia marziana pagandone il costo in risorse (indicate sulla carta tecnologia) + il costo in ossigeno, indicato sulla plancetta verticale per ogni riga. Come è intuibile, acquistare una tecnologia, fa spostare le carte rimanenti per riempire il buco e, di conseguenza, le più nuove costeranno di più, le più vecchie meno (come in Otto Minuti per un Impero, per dirne una). La cosa interessante è che, se vogliamo replicare una precisa tecnologia, possiamo cercarne la carta nel mazzo: è solo molto costoso in termini di ossigeno.
Per sviluppare tecnologie più avanzate, occorrerà avere un certo livello di conoscenza in almeno due/tre lingue marziane, per cui scordatevi di fare una corsa alle tecnologie, dovrete svilupparvi in modo equilibrato. Avete mai giocato a Terra Mystica? Ecco, allora non vi sorprenderà sapere che soltanto un giocatore può padroneggiare una lingua, ovvero arrivare sulla casella più alta.
Attenzione alla posizione delle carte tecnologie, avete a disposizione una griglia 3×3 e alla fine della partita se avrete righe omogenee (tecnologie della stessa categoria) o variegate (tecnologie di tre diverse categorie).
Ed ecco arrivare la parte del mancala: mescolate le tesserine relative all’area che avete appena sfruttato, una tornerà a posto, mentre le altre verranno “seminate”, in ordine, una per area andando verso destra e, eventualmente, ripartendo dalla prima a sinistra (dopotutto la Terra sarà anche piatta, ma non esistono i martepiattisti, vero?). Il mancala va a scombinare la situazione, tutt’a un tratto un’azione potrebbe diventare molto più interessante per voi, non tanto per l’azione in sé, ma per le tessere sottostanti e adiacenti.
Quando un giocatore ha costruito tutte e 9 le tecnologie o 4 lingue sono state padroneggiate, la partita ha termine e si calcolano i punteggi dati dai tracciati delle lingue, e dalle righe complete sulla matrice delle tecnologie, attenzione ai punti negativi dati dalle radiazioni, però.
Conclusioni
Ruins of Mars non pretende di essere un gioco rivoluzionario, né per il tema, né per le meccaniche, ma leggendone il regolamento mi è venuta voglia di giocarci. Innanzi tutto, mi piace l’idea di fondo: che le lingue siano la chiave della salvezza del Pianeta, è lo stesso motivo per cui mi è piaciuto Arrival (e possiamo discutere dell’egoismo della protagonista, che per alcuni è un atto d’amore, ma non è questo il contesto in cui farlo). E credo che il professor Daniel Jackson (avete visto Stargate, no?) sarebbe d’accordo con me.
Le scelte poste dinnanzi al giocatore non sono poche e il mancala fa sì che ogni turno la situazione si sconvolga un po’, come se su Marte si verificasse una tempesta e i nostri esploratori dovessero reagire con prontezza alle nuove condizioni.
La durata della partita dovrebbe attestarsi sui 90 minuti in quattro giocatori, cosa molto positiva: rende più facile mettere sul tavolo il gioco.
Il progetto è già stato finanziato, anche per il fatto che potete avere Ruins of Mars per $29. Non vedo l’ora che vengano sbloccati un po’ di stretch goal, oltre alla qualità delle carte, sarà possibile avere le plancette 3D con gli incavi per i cubetti. Qualcuno ha pensato alla qualità delle plancette di un altro gioco ambientato su Marte?
Sommando i costi di spedizione, vi portate il gioco a casa con poco più di 35€. Se vi ho incuriositi, fate un salto su Kickstarter.
Sulla strada verso Marte, vi consiglio di fare una fermata su MagicMerchant.it
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