Spiel des Jahres 2020, ecco le nomination
Il 2020 non vedrà convention ludiche su scala globale, ma lo Spiel des Jahres non si ferma, ed ecco i finalisti del gioco dell’anno tedesco.
Come ogni anno, sono tre i “pedoni” in lizza, dalla forma del logo del premio, vediamoli in ordine.
Questo articolo è stato scritto a sei mani da me, Michele e Chiara.
Pedone azzurro: Kinderspiel des Jahres – Gioco dell’anno per bambini
Vincitore 2019: La valle dei vichinghi (Haba)
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Finalisti:
Foto Fish
Autore: Michael Kallauch – 2-4 giocatori – 15-20 minuti
In questo gioco indicato dai 4 anni in su i piccoli giocatori si tufferanno nell’oceano (la plancia di gioco) cercando di essere i più veloci a inquadrare i pesci determinati da un lancio di dado, il più rapido avrà dei vantaggi ma anche al più lento il gioco riserva una piccola ricompensa. Il gioco propone alcune varianti e regole che possono essere modificate per rendere la sfida più profonda seguendo la crescita dei giocatori.
Gioco molto semplice e immediato, ma mi è bastato un video di due minuti per farmi venire voglia di provarlo.
Speedy Roll
Autore: Urtis Šulinskas – Artista: Irina Pechenkina – 1-4 giocatori – 20-25 minuti
Chi non ha mai sognato di rotolarsi tra le foglie di un bosco? In Speedy Roll, gioco indicato dai 4 anni, i piccoli giocatori dovranno far rotolare un riccio (nel gioco una pallina da tennis) sul suolo e cercare di fargli attaccare foglie, mele, funghi ecc… Il gioco può essere affrontato in modalità competitiva come una corsa tra i giocatori o in modalità cooperativa aiutando il riccio a scappare dalla volpe! Il gioco include anche una variante avanzata che farà sicuramente divertire anche chi aveva 4 anni qualche decennio fa!
Questo mi è sembrato meno adatto a me, tra parentesi non ho mai giocato a Sonic, ma l’idea dei gettoni con il retro di velcro mi è piaciuta molto.
Wir sind die Roboter
Autore: Reinhard Staupe – Artista: Oliver Freudenreich – 2-6 giocatori – 15 minuti
Wir sind die Roboter è un gioco in cui anche i più piccoli potranno imparare che la percezione del tempo che trascorre è diversa da persona a persona. In questo gioco il giocatore che interpreta il robot indicherà a che velocità si muoverà: lento, normale o veloce e poi emetterà un beep alla partenza e un beep all’arrivo sull’obiettivo segreto della carta tracciato. Gli altri giocatori dovranno indovinare dov’è arrivato in base al tempo trascorso tra i due suoni.
Questo è il meno interessante per me, al limite del non gioco, ma io non ho ancora capito nemmeno The Mind, per cui…
Se invece voi ne siete affascinati, il gioco è in arrivo in italiano!
Pedone grigio: Kennerspiel des Jahres – Gioco dell’anno per esperti
Vincitore 2019: Wingspan (Ghenos Games)
Come al solito, credo sia imperativo ricordare che “per esperti” si riferisce a giocatori che hanno fatto un passo oltre il gioco per famiglie e non ai giocatori di Twilight Imperium.
Finalisti 2020:
Cartographer: A Roll Player Tale
Autore: Jordy Adan – Artisti: Luis Francisco, Lucas Ribeiro – 1-100 giocatori – 30-45 minuti
La regina Gimnax ha ordinato di bonificare le terre settentrionali e, in quanto cartografo al suo servizio, ti è stato dato il compito di mappare questo territorio e di reclamarlo per il regno di Nalos.
Gli editti della Regina ti informeranno quali terre ha più a cuore, se soddisferai le sue richieste la tua reputazione salirà alle stelle, ma attenzione: queste sono terre insidiose! Gli avamposti Dragul Segnano la loro influenza sul territorio, traccia attentamente le linee per limitarla!
Cartographer è uno di quei roll and write che aspettavo da tanto, ma che non sono ancora riuscito a provare. Non mi stupisce vederlo qui, devo dire. Tornati alla normalità, vorrei vederlo sul mio tavolo 😀
The Crew: The Quest for Planet Nine
Autore: Thomas Sing – Artista: Marco Armbruster – 2-5 giocatori – 20 minuti
The Crew porta i giochi di prese (“trick taking”) su un altro livello, con oltre 50 missioni cooperative. Se vi chiedete come sia possibile che un gioco che ha gli stessi fondamenti della briscola possa essere cooperativo, vi consiglio di approfondire.
Ne hanno parlato ampiamente i ragazzi del Dunwich Buyers Club (episodio 132), a loro è piaciuto tantissimo, io mi fido sulla parola (ma non sono un amante del genere, tolto Honshu, a cui giocherei sempre).
King’s Dilemma
Autori: Hjalmar Hach, Lorenzo Silva – Artisti: Giorgio Baroni, Giulia Ghigini – 3-5 giocatori – 45-60 minuti
Edito da Ghenos Games, made in Horrible Guild, King’s Dilemma è un legacy game senza precedenti che lascia nelle mani dei giocatori il destino dell’intero regno di Ankist. Le regole semplici, la lunghezza variabile delle partite e della campagna, e la grande libertà di azione lo rendono un titolo unico ed appagante.
Ad ogni turno verrà svelato un nuovo dilemma, al quale i giocatori dovranno trovare una soluzione tramite una votazione in quanto consiglieri del re. La casata scelta ad inizio gioco traccerà le linee guida del comportamento da seguire nella risoluzione dei problemi, ma gli obiettivi delle singole partite vi faranno assaporare le differenze di pensiero tra membri della stessa famiglia. I dilemmi rivelati, la vita del re, così come la sua morte, il benessere o la rovina del popolo di Ankist saranno tutti scritti dalle scelte dei giocatori, che potranno decidere come contribuire alla storia. Un ottimo candidato per la vittoria, che è riuscito ad integrare una grande semplicità di regolamento, ad una componente narrativa profonda e intrigante.
Per approfondire, vi rimando ancora una volta al DBC (Episodio 126), alla fine dell’ascolto vorrete vivere in un regno governato da Jack, ne sono certo.
E con King’s Dilemma, per la prima volta una casa italiana ha questa nomination, segno di quanto si stia muovendo bene la Horrible Guild! Anche per gli autori è la prima nomination, ma prima di loro altri due italiani avevano avuto questa candidatura, Paolo Mori con Augustus nel 2013 e Leo Colovini con Carolus Magnus nel 2000 e con Clans nel 2003.
Pedone rosso: Spiel des Jahres – Gioco dell’anno
Vincitore 2019: Just One (Asmodee Italia)
Finalisti 2020:
My City
Autore: Reiner Knizia – Artista: Michael Menzel – 2-4 giocatori – 30 minuti
Knizia ci porta in un gioco di costruzione di una città dove non mi sembra che il tema si senta moltissimo, si tratta infatti di incastrare gli ormai classici polimini (i pezzi del Tetris, insomma) per costruire una città, stando attenti a non coprire troppi alberi, ma cercando di celare agli occhi le asperità del terreno (i sassi non coperti vi daranno dei malus). Scenario dopo scenario, i giocatori, oltre ai punti, otterranno degli adesivi da applicare alla plancia, rendendo questo gioco un po’ legacy. Dico “un po’” perché il retro della plancia rimane intonso ed è adatto per partite con chi non ha affrontato la campagna dall’inizio.
Il tema, dicevo, sembra appiccicato con il nastro adesivo, ma io adoro Barenpark, che ha le stesse caratteristiche di base (meno la componente legacy), per cui My City è sicuramente un titolo che vorrei provare.
Nova Luna
Autori: Uwe Rosenberg, Corné van Moorsel – Artista: Lukas Siegmon – 1-4 giocatori – 30-60 minuti
Dite la verità, ve li aspettavate qui i polimini, eh! E invece no, Nova Luna è un gioco con un tema ancora meno palpabile di quello di My City. Lasciate stare la Luna sopra il globo terracqueo, vi dimenticherete del tema dopo trenta secondi. Il gioco è una gara a raccogliere tessere quadrate e a posizionarle una accanto all’altra, cercando di soddisfare i requisiti delle caselle in cui sono suddivise. Prendo la tessera arancione, la metto accanto alla blu che è a sua volta accanto a un’altra blu. La tessera arancione voleva 2 blu adiacenti e sfrutto la catena di adiacenza per completare uno degli obiettivi della tessera, cercando di incastrarla esattamente dove mi serve una tessera arancione.
Il sistema di movimento è tipo Patchwork: prendo una delle tre tessere davanti al pedone e la pago in punti movimento e gioca sempre chi è più indietro.
Appena ho visto il video ho deciso che voglio passare due ore a giocare solo a Nova Luna.
Pictures
Autori: Christian Stöhr, Daniela Stöhr – Artista: Dominik Mayer – 3-5 giocatori – 20-30 minuti
Nel 1985 usciva Pictionary, rivisitato a più riprese, oggi tocca a Pictures a prendere quel concetto e portarlo su un nuovo livello. Si mette una griglia di immagini al centro del tavolo, ogni giocatore pesca un gettone che indica quale immagine dovrà riprodurre e la partita avrà inizio. Qual è il punto interessante? Ogni giocatore usa cose diverse per riprodurre la carta: bastoncini e pietre, carte tipo tarocchi, cubetti colorati… e i materiali passeranno di mano in mano, in modo che tutti usino tutto.
Un’idea che ha quel tocco di banalità geniale da rendere Pictures un ottimo candidato per lo Spiel des Jahres, anche se non mi ci avvicinerei a meno di un metro, tipo Covid-19.
Curiosità:
Knizia (My City) è alla settima candidatura ma ha vinto soltanto una volta, nel 2008 con Keltis.
Rosenberg (Nova Luna) invece nonostante il gran numero di successi non era mai stato candidato, ha vinto solamente nel 2008 un premio speciale per il miglior gioco complesso con Agricola, quando il Kennerspiel non esisteva ancora.
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